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Dal miele allo zafferano: le eccellenze del Parco nazionale del Circeo

Una delle zone più ricche e meno raccontate del Lazio, attraverso i suoi prodotti tipici, compreso un caviale che non è come sembra

(10 Agosto 2020) Succosi cocomeri, kiwi color oro, profumato zafferano, un raro caviale vegetale. Sapori autentici, che raccontano un territorio proteso verso la campagna fertile, oltre che verso il mare cristallino. È il Parco Nazionale del Circeo, quel prezioso fazzoletto di bellezza compreso tra Sabaudia e San Felice Circeo, uno degli scorci più celebrati del litorale laziale, che riesce ad esprimere racconti di gusto unici, tutti da scoprire nella nuova Guida di Repubblica dedicata al Parco: oltre 260 pagine di consigli su dove mangiare, dormire e comprare, ma anche itinerari cinematografici, passeggiate archeostoriche e percorsi di trekking, oltre alle interviste a undici testimonial d'eccezione, tra cui Dacia Maraini, Giovanni Malagò, Paolo Genovese, Laura Biagiotti e Marisa Laurito. 

Ma sono i prodotti della terra il vero tesoro delle fertili piane all'ombra del mitologico Monte Circeo. Riconosciuti grazie all'Ente Parco anche attraverso il progetto regionale del marchio di qualità "Natura in Campo", compongono uno straordinario itinerario del gusto tra aziende agricole e vitivinicole d'eccellenza. A partire dalla carne di bufala, che la famiglia Avagliano lavora da decenni e serve ai tavoli del ristorante Antico Mulino di Borgo Montenero, anche in forma di salamella, di bresaola e di ragù bianco e rosso. Celebrin, Macchiusi e Gnessi sono invece i punti di riferimento per i formaggi, perché in questi tre caseifici si acquistano speciali ricotte e caciotte realizzate da latte di bufala, mentre a pochi chilometri dai confini del Parco, a Sezze, Roana è l'insegna che realizza il gelato con latte delle bufale del Circeo, con cui è addirittura in programma di dare vita al "gelato dell'area protetta".

ncastonata tra il mare e i due laghi costieri di Caprolace e dei Monaci, è poi Agrilatina, la rete d'imprese che produce la speciale batata rossa, patata originaria dell'America tropicale che qui ha trovato le condizioni ideali per esprimere al meglio tutte le sue straordinarie proprietà nutritive. Dolcissimo e di color oro è invece il kiwi giallo, un'altra delle eccellenze firmate Agrilatina, dal cuore zuccherino e dalla buccia liscia, a differenza del classico kiwi verde. Dall'Australia inoltre è arrivato ad essere coltivato nei confini del Parco il finger lime, detto anche "caviale di agrumi". Si tratta di un particolare lime la cui polpa, composta da piccole sfere, lo fa assomigliare al caviale. Amato dagli chef, è prodotto dall'azienda Agricirce di Sabaudia. 

E se la produzione di miele è una delle punte di diamante della zona, grazie ad aziende come La Casina delle Api di San Felice e la Rubens Bonato di Sabaudia, al Circeo anche lo Zafferano è coltivato senza alcun additivo chimico, come avviene nel laboratorio Alchimie di Circe di San Felice e all'Arte dello Zafferano di Terracina. Celebre poi è il cocomero pontino, l'anguria succosa che qui cresce nelle migliori condizioni, grazie alla grande disponibilità di acqua. Claudio Filosa della cooperativa Latina Ortaggi, che conduce anche il negozio La Bottega dell'Orto a Sabaudia, è in prima linea affinché venga riconosciuto come prodotto IGP, mentre giovedì 27 agosto è in programma il "Premio letterario cocomero pontino", dedicato a poesie brevi e racconti, con Roberto Ippolito presidente di giuria.

E se, appena fuori dai confini del Parco, sono celebri sia le fragole di Terracina di Salvatore Ferrandes (a Borgo Grappa) che l'olio evo della cultivar Itrana e il "Colline Pontine" DOP - quest'ultimo prodotto anche dall'azienda di Paola Orsini di Priverno -, il Circeo DOP e l'IGP Lazio sono infine i due vini di punta del territorio, da scoprire grazie a insegne come Ganci, a Borgo Grappa, e Cantina Sant'Andrea, a Terracina. Ma la viticoltura in zona porta anche il nome di Antonio Santarelli, che in località Le Ferriere, nel comune di Latina, ha reso celebre l'azienda Casale del Giglio, da visitare per l'area archeologica di Satricum, all'intero della tenuta, oltre che per degustare e acquistare etichette come il Satricum, appunto.

La Guida dedicata al Parco Nazionale del Circeo a partire da venerdì 14 agosto sarà disponibile in edicola (10,90 euro + il prezzo del quotidiano) e nelle librerie digitali e non (13,90 euro).


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Fonte: La Repubblica

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