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Piano Daini: l'Ente Parco inizierà col trasferirli. Poi le opzioni più drastiche

(24 Novembre 2020)  

Foresta demaniale del Circeo: l'Ente Parco avvisa sulla biodiversità a rischio e messa a dura prova dal daino. "Pronti ad attuare il piano gestionale di controllo"  

Negli scorsi mesi, come si ricorderà, ci furono molte polemiche sul piano del Parco che per alcuni, che costituirono un gruppo Facebook, con tanto di manifestazioni, si trattava di un vero e proprio abbattimento indiscriminato. Cinque tra i principali autori della protesta sono stati indagati per diffamazione dal sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano in seguito a una denuncia presentata a febbraio dall'Ente Parco. Tra gli attuali indagati, risulta esserci l'ex sindaco e attuale consigliere comunale di Ponza, Piero Vigorelli. Gli altri sono cittadini di Sabaudia.

LA NOTA – La biodiversità della Foresta Demaniale del Parco Nazionale del Circeo è in pericolo: i recenti monitoraggi confermano una situazione allarmante che necessita di interventi urgenti per la salute e la conservazione dell'intero ecosistema. La Foresta Demaniale, Zona Speciale di Conservazione, racchiude un patrimonio naturalistico ricco ed estremamente vario, e per le sue caratteristiche nel 1977 è stata dichiarata "Riserva della Biosfera", nell'ambito del  Programma "L'uomo e la biosfera", Man and the Biosphere – MAB. Quella che oggi è conosciuta come Selva di Circe è infatti uno dei rari esempi meglio conservati e più estesi di foresta di pianura esistente in Italia. Si estende per circa 3.300 ettari e mantiene molte peculiarità della Selva di Terracina, foresta costiera che, prima della bonifica degli anni Trenta, occupava oltre 11mila ettari.

Come è noto, tra le principali cause dello stato di sofferenza in cui versa oggi la Foresta Demaniale figura l'impatto della popolazione di daino – specie introdotta recentemente, agli inizi degli anni '50 dello secolo scorso – che, allo stato attuale, ha raggiunto una densità di popolazione molto elevata tale da determinare importanti danni al soprassuolo boschivo e alla rinnovazione forestale. Secondo l'ultima stima complessiva realizzata quest'anno la consistenza dei daini all'interno della Foresta demaniale è pari a 1767 con un aumento del 39% della popolazione rispetto a 5 anni fa. L'elevato pascolo e l'alta pressione di brucatura determinano una riduzione nella ricchezza delle comunità biologiche ed una perdita della qualità dell'habitat che può portare anche a diffuse estinzioni a scala locale di specie vegetali di pregio. Gli effetti negativi si ripercuotono, ovviamente, su tutto l'ecosistema, mettendo a rischio varie specie native tra cui la testuggine comune o testuggine di Hermann, l'istrice, il moscardino e, in particolare, la lepre italica, una delle specie di mammiferi di elevato interesse conservazionistico poiché specie endemica dell'Italia centro-meridionale e della Sicilia presente all'interno della Foresta demaniale con una piccola popolazione, che dagli ultimi monitoraggi sembra manifestare un preoccupante declino.

Tutto ciò rende quindi necessario e urgente l'intervento dell'Ente Parco la cui priorità è proprio la  tutela della biodiversità, ed è in quest'ottica che proseguono le attività legate al Piano gestionale di controllo del daino nella Foresta Demaniale il cui obiettivo è, appunto, la riduzione della densità di popolazione e che prevede diversi scenari di attuazione. L'Ente Parco, come comunicato nei mesi scorsi, darà priorità alle soluzioni non cruente, quali la traslocazione dei capi sterilizzati in recinti a scopo ornamentale (cosiddette "adozioni") o la traslocazione dei capi all'interno di recinti in aziende agri-turistico-venatorie. Se ciò non dovesse essere sufficiente a raggiungere gli obiettivi condivisi anche con il Ministero dell'Ambiente, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e la Regione Lazio, l'Ente Parco metterà in atto anche altre soluzioni – che seppure sembrino più drastiche – sono, peraltro, già messe in campo in altre Aree Protette per la gestione degli squilibri ecologici causati da elevate densità di alcune specie. Prossimamente saranno pubblicati i bandi per l'attuazione delle diverse attività.

 


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Fonte: www.latinatu.it

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