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Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

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Il gatto selvatico nel Parco e in Valle dell'Ardo

Il 18 novembre a Belluno una serata divulgativa sui risultati delle ricerche scientifiche

(Feltre, 11 Nov 22) Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il Comitato Gestione Usi Civici di Bolzano e Vezzano e il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell'Università Ca' Foscari di Venezia, organizzano una serata divulgativa per illustrare i risultati delle ricerche sul gatto selvatico nell'area protetta.

L'appuntamento è per venerdì 18 novembre, alle ore 20:30, presso la sala Mons. Savio – ex asilo Dartora a Bolzano Bellunese (BL).

Il gatto selvatico è stato segnalato nel Parco per la prima volta nel 2014, grazie ad un progetto curato dal Parco in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue.
Successivamente il gatto selvatico è stato oggetto di studi via via più approfonditi e grazie ad un progetto triennale di dottorato la dottoressa Arianna Spada, sotto la supervisione del Prof. Stefano Malavasi, ha potuto studiare nel triennio 2019-2021, attraverso l'uso di fototrappole, la presenza e la distribuzione del gatto selvatico all'interno dell'area protetta.
Lo studio ha permesso di accertare per la prima volta, nel 2020, la riproduzione del gatto selvatico nel Parco, ha consentito di raccogliere moltissime informazioni sulla distribuzione e l'ecologia di questo animale e di elaborare proposte per azioni di conservazione della specie nell'area protetta e per possibili indagini future.
Molti dati sono stati raccolti in Valle dell'Ardo, per questo motivo è stato scelto Bolzano Bellunese per presentare i risultati degli studi scientifici sul gatto selvatico.

La serata, patrocinata dal Comune di Belluno e dall'Associazione Faunisti Veneti, è l'occasione per ribadire l'importanza naturalistica della Valle dell'Ardo, una delle principali porte di accesso al Parco, e per fare il punto sulle conoscenze attuali sul gatto selvatico nell'area protetta; conoscenze che sono in costante incremento ed aggiornamento, come testimonia anche una recente segnalazione della specie all'interno della foresta di Cajada, ad opera di due appassionati naturalisti locali: Gabriele De Nadai e Sandro Triches.

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