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Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi



Novità


Bando di gara

Bando di gara di Appalto Lavori Pubblici n. 3/2009 per la realizzazione di un punto informazioni e di ristoro a servizio dell'area attrezzata di Pian d'Avena in Comune di Pedavena (BL)

Scadenza: 02/12/2009


Bando di gara

Bando di gara di appalto n. 1/2009 per la realizzazione di una copertura con impianto fotovoltaico presso l'area parcheggio a raso a servizio della sede dell'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Simulazione dell'opera inserita (Rendering)

Scadenza: 06/08/2009


Bandi di gara

Bando per la selezione delle Aziende che intendono aderire al progetto di sostegno allo sviluppo dell'Agricoltura Biologica nei comuni del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi - Anno 2008

Scadenza: 19/12/2008


Bandi di gara

Bando di gara di appalto n. 3/2008 per la riqualificazione di Pian Falcina - Valle del Mis in Comune di Sospirolo (BL) - Edificio Servizi del Parco

Scarica i seguenti files in formato PDF:

Scadenza: 21/05/2008


Bando di gara di appalto n. 4/2008 per la riqualificazione di Pian Falcina - Valle del Mis in Comune di Sospirolo (BL) - Edifici Minori

Scarica i seguenti files in formato PDF:

Scadenza: 22/05/2008


Avviso pubblico

Avviso pubblico di procedura comparativa per il conferimento di un incarico di Collaborazione Coordinata e continuativa presso l'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Scadenza: 27/02/2008


Il Parco promuove le produzioni tipiche, la ristorazione, l'ospitalità nei 15 Comuni

Dove dormire I sapori del parco
Il volumetto double-face...
Comunicato Stampa - Feltre, 19 Aprile 2006

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha pubblicato un agile volumetto per la promozione dei prodotti tipici del territorio dei 15 comuni dell'area protetta, della ristorazione e dell'ospitalità di qualità.
Il volumetto è double-face, un lato intitolato "i sapori del parco" e l'altro "dove dormire"; le copertine riportano, rispettivamente, l'immagine di un picchio nero al nido e di un allocco addormentato.
Il progetto Carta Qualità è uno degli assi portanti della politica di conservazione e promozione del parco. Oggi al circuito aderiscono oltre 150 aziende bellunesi, in continua crescita.

Altre info


Carta della natura e biodiversità nelle aree naturali protette: il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Carta della natura

Autori

Autori APAT
Marisa Amadei, Lucilla Laureti, Angelo Lisi, Pierangela Angelini, Valeria Giacanelli, Simone Fattorini, Roberta Capogrossi, Nicola Lugeri, Anna Lapresa, Giuseppa Oriolo, Massimo Dragan, Cristiano Francescato

Autori Università Parma
Orazio Rossi, Pierfrancesca Rossi, Alessandro Ferrarini

Autori PNDB
Stefano Mariech, Mara Maffei, Gianni Poloniato, Enrico Vettorazzo, Monica Mezzomo

Si ringraziano:
Cesare Lasen (consulente APAT) che ha curato le parti floristica e vegetazionale
Cesare Dal Freddo (consulente del PNDB) che ha fornito i dati sui molluschi ed ha curato la loro attribuzione agli habitat
Marcello Scutari (Provincia Autonoma di Trento) per aver messo a disposizione i dati del piano forestale.
Roberto Pizzolotto che ha fornito indispensabile supporto durante rilievi e controlli
Rosanna Augello per aver contribuito alla redazione delle carte.
Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Passo Rolle che ha partecipato a tutti i sopralluoghi nelle fasi di rilievo e controllo
Il Corpo Forestale dello Stato-Coordinamento territoriale per l'Ambiente del PNDB per la disponibilità

Si ringraziano inoltre gli abitanti delle aree studiate che con le loro preziose informazioni hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro.

Fonti di dati
Enrico Negrisolo e Filippo Calore (lepidotteri)
Orazio Andrich (carta delle tipologie forestali)
Lucio D'Alberto (censimento sorgenti Parco)
Luigi Boitani (vertebrati)
Lando Toffolet (censimento geotopi)


Indice

Presentazione

  • Giorgio Cesari e Luciano Onori
  • Valter Bonan e Giuseppe Campagnari

Premessa e struttura del progetto
1. Il GIS di Carta della Natura
1.1 Introduzione
1.2 Lo strato informativo di base: la carta degli habitat
1.3 Procedura di realizzazione della carta degli habitat
1.4 Il GIS applicato al PNDB

2. Gli aspetti geologici, geositi e sorgenti
2.1 Introduzione
2.2 Dal Triassico all'emersione
2.3 Dall'emersione sino ad oggi
2.4 Paesaggi del PNDB

3. La carta degli habitat
3.1 Introduzione
3.2 Gli habitat presenti
3.3 Il metodo di realizzazione della carta
3.4 Trasformazione dei codici Corine biotopes in Eunis

4. Biodiversità: metodi di valutazione della ricchezza di specie e della fragilità delle comunità vegetali e animali
4.1 Metodi
4.2 Flora
4.3 Invertebrati
4.4 Vertebrati

5. La metodologia di Carta Natura per il PNDB

6. Il Piano del Parco
6.1 La logica del metodo
6.2 Il valore delle risorse del Parco
6.3 La sensibilità dei sistemi e delle loro componenti
6.4 La vulnerabilità dei sistemi
6.5 Gli elaborati di Piano
6.6 La zonizzazione funzionale del Parco
6.7 Il Piano del Parco: uno strumento in evoluzione

7. Il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi e Carta della natura per le altre aree

8. Analisi dei risultati del Piano del Parco e quelli di Carta della Natura
8.1 Valore ecologico (Qualità)
8.2 Sensibilità
8.3 Pressione antropica
8.4 Vulnerabilità (Fragilità)

9. Conclusioni


CD

Le carte contenute nel CD allegato

1. Carta degli habitat (CB/Eunis)
2. Carta litologica con geotopi e sorgenti
3. Carta della ricchezza specifica (flora)
4. Carta della ricchezza specifica (molluschi)
5. Carta della ricchezza specifica (lepidotteri)
6. Carta della ricchezza specifica (vertebrati)
7. Carta del BER (flora)
8. Carta del BER (molluschi)
9. Carta del BER (lepidotteri)
10. Carta del BER (vertebrati)
11. Carta della qualità ambientale
12. Piano del parco: carta del valore floristico e vegetazionale
13. Piano del parco: carta del valore faunistico
14. Piano del parco: carta del valore naturalistico
15. Carta di sintesi tra il valore naturalistico del piano del Parco e la qualità ambientale di Carta Natura
16. Carta della sensibilità di Carta Natura
17. Carta della sensibilità del Piano del Parco
18. Carta di sintesi tra sensibilità di Carta Natura e sensibilità del Piano del Parco
19. Carta della pressione antropica di Carta Natura
20. Carta del rischio antropico del Piano del parco
21. Carta di sintesi tra pressione antropica di Carta Natura e rischio antropico del Piano del parco
22. Carta della vulnerabilità di Carta natura
23. Carta della vulnerabilità attuale del Piano del Parco
24. Carta di sintesi tra vulnerabilità di Carta natura e vulnerabilità attuale del Piano del Parco
25. Carta della zonizzazione del Piano del Parco
26. Carta della qualità ambientale col sistema del 6 milioni di ha
27. Carta di confronto tra qualità ambientale col sistema del 6 milioni di ha e qualità ambientale
28. Carta della vulnerabilità ambientale col sistema del 6 milioni di ha
29. Carta di confronto tra vulnerabilità ambientale col sistema del 6 milioni di ha e vulnerabilità

Premessa e struttura del progetto
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi occupa la parte più meridionale della regione dolomitica, compresa tra il corso del torrente Cismon e quello del Piave. Con i suoi 32.000 ettari costituisce l'area "wilderness" più estesa del nord-est italiano, a meno di 100 km da Venezia.
Il Parco è stato istituito per tutelare un'area contraddistinta da un'elevatissima biodiversità floristica e faunistica, un'ottima conservazione delle strutture ecosistemiche e importanti testimonianze della passata presenza antropica.
In particolare, la ricchezza floristica è il principale motivo che giustifica l'esistenza del Parco Nazionale: sono state censite ben 1620 specie di piante vascolari (oltre metà della flora dell'intero territorio nazionale e un numero paragonabile a quello delle isole britanniche). L'elevatissima biodiversità è frutto delle vicende glaciali del quaternario, nel corso delle quali l'area, grazie alla sua posizione meridionale, ha svolto una funzione di rifugio per molte specie vegetali. Nel Parco si trovano dunque specie endemiche come la Campanula morettiana (simbolo del Parco) e numerose entità ad areale disgiunto.
La fauna comprende tutte le più note e pregiate specie alpine, dal camoscio ai Tetraonidi, dall'aquila alla lince. Da segnalare inoltre lo straordinario interesse scientifico della fauna invertebrata, con la presenza di molluschi preglaciali e, tra gli insetti, di endemismi esclusivi quali l'Orotrechus pavionis, che confermano l'eccezionale valenza biogeografica dell'area protetta.
Notevoli anche le testimonianze della presenza umana: tra le più significative si ricordano i numerosi siti archeologici, le antiche miniere di Valle Imperina, che fornirono per secoli il rame necessario alla Repubblica di Venezia e la Certosa di Vedana, il complesso monastico che costituisce la principale emergenza storico-architettonica del Parco. Capillarmente distribuite sul territorio sono anche le testimonianze "minori": le piccole chiese della fascia pedemontana, gli ospizi medievali della Val Cordevole; le strade militari, le malghe, le calchere (fornaci per la produzione della calce), le aie carbonili.
Conservare e gestire un simile patrimonio naturalistico, storico e culturale è impresa complessa, che richiede un'attenta pianificazione. Per questo l'Ente Parco ha dedicato i primi anni della sua ancora breve attività (l'Ente è stato istituito nel luglio 1993) all'elaborazione degli strumenti di pianificazione previsti dalla Legge quadro sulle aree naturali protette, n. 394/91: il Piano del Parco e il Piano Pluriennale Economico e Sociale. Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato così il primo, tra i Parchi nazionali, a vedere definitivamente approvati e pubblicati (Supplemento Straordinario alla GU Serie Generale del 26 gennaio 2001 n. 21) i due piani; questo ha permesso all'Ente di svolgere con maggiore incisività ed efficienza la propria azione sul territorio di competenza.
La Carta della Natura, prevista dalla Legge 394/91, è stata concepita come uno strumento finalizzato alla pianificazione territoriale. Sulla base di questa esigenza è stato sviluppato un modello concettuale e applicativo che prevede la realizzazione della Carta della Natura in due scale di analisi: 1:250.000 e 1:50.000. Le due scale di analisi permettono di esaminare due diverse categorie di fenomeni emergenti, una, di carattere regionale a piccola scala, che evidenzia gli aspetti fisiografici dei paesaggi italiani, l'altra, di carattere locale, che considera prevalentemente le componenti biotiche come determinanti nella definizione dello stato dell'ambiente.
La necessità di realizzare la Carta della Natura di tutto il Paese comporta la scelta di metodologie di analisi che possano essere facilmente applicate, in maniera estensiva e uniforme, nell'intero territorio nazionale.
Per la scala 1:250.000 le modalità operative già applicate in due Regioni italiane (Veneto e Friuli Venezia Giulia), prevedono, dopo la definizione di ambiti fisiograficamente omogenei, una stima dei valori ambientali mediante l'impiego di indicatori che si sviluppano a piccola scala (distribuzione e estensione delle forme del paesaggio; grado di naturalità; diffusione e frammentazione dei sistemi ecologici, ecc.); la realizzazione della copertura cartografica risulta pertanto facilmente estensibile ad ampie aree, prevedendo l'impiego di tematismi che sono reperibili, in maniera omogenea, per l'intero territorio nazionale (vedi la pubblicazione APAT Manuali e Linee Guida 17/2003: "Il Progetto Carta della Natura alla scala 1:250.000, metodologia di realizzazione").
La realizzazione della Carta della Natura a grande scala (1:50.000), in fase di completamento per i primi 7 milioni di ettari, prevede la definizione di ambiti omogenei che corrispondono agli habitat, nonché la loro valutazione mediante l'impiego di indicatori biotici, floristici e faunistici, che risultano compatibili con questa scala di analisi. L'impiego della Carta della Natura come strumento finalizzato alla pianificazione territoriale impone che essa riproduca un quadro fedele e "confrontabile" del territorio nazionale, prevedendo pertanto l'impiego degli stessi indicatori in tutte le aree studiate. La disponibilità di informazioni necessarie alla definizione degli aspetti valutativi non si presenta sempre omogenea, pertanto la scelta degli indicatori impiegati nello sviluppo del modello rappresenta il giusto compromesso tra la disponibilità e reperibilità effettive degli indicatori in Italia in forma omogenea, e la rappresentatività dei risultati con essi ottenuti.
I modelli ecologici sviluppati nell'ambito del progetto Carta della Natura dall'Università degli Studi di Parma, in collaborazione con l'APAT, sono stati realizzati in modo tale da recepire e considerare tutti gli aspetti che concorrono a definire in maniera esaustiva la qualità ambientale e la vulnerabilità territoriale (vedi la pubblicazione APAT Manuali e Linee Guida /2004: "Carta della Natura alla scala 1:50.000: metodologie di realizzazione"). Per applicare il modello nella sua interezza è stata scelta un'area particolarmente ricca di informazioni, quella del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi; in tale area, inoltre, l'Ente Parco ha provveduto alla redazione del Piano di gestione, i cui esiti possono essere confrontati con i risultati finali di Carta della Natura.
L'area di studio comprende, oltre che l'intera superficie del Parco, una fascia esterna ad esso, al fine di individuare la presenza di eventuali corridoi ecologici.
Nell'applicazione del modello nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, a differenza delle altre aree di studio di Carta della Natura alla scala 1:50.000, sono stati utilizzati in più i seguenti dati: le check list della flora e di 2 gruppi di invertebrati, i geotopi e le sorgenti; sono statti introdotti inolte nelle valutazioni alcuni aspetti relativi alla biodiversità, (ricchezza specifica e rischio di erosione della biodiversità) valutati per le tre componenti biotiche (flora, vertebrati e invertebrati). Tutti gli indicatori impiegati sono stati concordati e approfonditi con i tecnici del Parco nell'ambito di numerosi incontri tecnici.
Le carte tematiche prodotte sono state elaborate a partire dalla cartografia degli habitat, che, secondo la scala considerata, rappresenta le unità territoriali di base. Tale cartografia è stata realizzata mediante l'impiego di un approccio integrato che ha previsto l'utilizzo di immagini telerilevate e di rilievi a terra.
Il modello concettuale adottato, schematizzato in figura 1, riassume i numerosi elementi conoscitivi, e le relative cartografie, che sono stati impiegati nell'ambito dello studio, illustrandone anche i loro rapporti reciproci.
Le carte principali prodotte riguardano sia alcuni aspetti relativi alla biodiversità, sia le valutazioni di qualità ambientale e vulnerabilità territoriale. Per quanto concerne la biodiversità sono state realizzate carte che mostrano la ricchezza specifica per le quattro categorie considerate (flora, molluschi, lepidotteri diurni e vertebrati) e carte che rappresentano il rischio di perdita della biodiversità, anch'esse riguardanti le medesime categorie. In merito alle valutazioni degli aspetti naturalistici si deve precisare che nell'ambito dello studio vengono realizzate alcune cartografie intermedie che, oltre a contribuire alla complessiva definizione di qualità ambientale e vulnerabilità territoriale, forniscono comunque delle informazioni utili per la pianificazione territoriale. In particolare sono da citare la Carta della Sensibilità, che rappresenta, sulla base delle caratteristiche di ogni habitat, l'attitudine a subire dei mutamenti, e la Carta della Pressione antropica, che rappresenta la distribuzione del disturbo prodotto dalla presenza dell'uomo. Come si evince dallo schema riportato in figura, all'interno della qualità ambientale è stata considerata, oltre alle componenti relative alla ricchezza specifica, la presenza di geotopi e sorgenti. La vulnerabilità, che è stata stimata relazionando la sensibilità con la pressione antropica, considera come elementi determinanti la presenza di specie a rischio e l'indice di erosione della biodivrsità.
Nell'ambito del lavoro per ognuna delle carte prodotte verranno spiegate le metodologie impiegate e commentati i risultati ottenuti.
Nel volume verrà inoltre illustrato il Piano del Parco, descrivendo la metodologia e gli elementi conoscitivi che sono stati impiegati nell'ambito della sua stesura. Esso, redatto da esperti dotati di una profonda conoscenza del territorio, è stato realizzato seguendo un approccio metodologico diverso rispetto a quello adottato in Carta della Natura; essendo stata impiegata la stessa scala di analisi (1:50.000) in entrambe gli studi, risulta particolarmente interessante confrontare le cartografie relative ai tematismi comuni.
Il volume conterrà inoltre un esame comparativo dei risultati ottenuti nella realizzazione di Carta della Natura nel Parco mediante l'impiego di tutti gli indicatori previsti nel modello, con quelli che si ottiengono impiegando esclusivamente gli indicatori disponibili per l'intero territorio nazionale, quindi quelli impiegati nella realizzazione dei 7 milioni di ettari in fase di ultimazione. In questo modo si riesce a valutare il valore aggiunto che si ottiene nel caso di disponibilità di informazioni maggiori, nonché a verificare il grado di affidabilità dei risultati raggiunti mediante l'impiego degli indicatori attualmente disponibili per l'intero territorio nazionale.