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Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

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Il mensile Geo promuove il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Una approfondita inchiesta sui Parchi italiani evidenzia luci e ombre del sistema nazionale delle aree protette

(09 Luglio 2007) Il numero di luglio del mensile di divulgazione scientifica "Geo", in edicola questi giorni, dedica un dossier alla tutela della natura e della biodiversità in Italia.

L'autore, Sergio Mantovani, analizza la storia della protezione della natura nel nostro paese negli ultimi 30 anni, sottolineando gli aspetti positivi e quelli più critici. Tra i primi l'aumento delle aree protette, con i Parchi Nazionali che sono passati da 15 a 23, e l'incremento della superficie tutelata, che oggi raggiunge il 10,24 % del territorio nazionale, contro il misero 1,2% del 1975. Se l'orso e il gipeto sono ancora sulle Alpi, scrive l'autore, è grazie alla nascita dei Parchi.

Gli aspetti problematici sono invece legati alle difficoltà di gestione che ancora affliggono molti Parchi Nazionali alcuni dei quali, come quello del Gennargentu, esistono solo sulla carta. Inoltre, come spiega nel dossier Renzo Moschini, promotore dell'attuale Federparchi, la Federazione dei Parchi e delle riserve italiani, manca "un sistema e una visione organica", che permetta maggiore coordinamento nell'azione delle diverse aree protette.

Non mancano però, e sono fortunatamente numerose, le esperienze positive. Tra i casi di buon funzionamento delle aree protette vengono citati vari parchi regionali e due Parchi Nazionali: quello delle Dolomiti Bellunesi e lo storico Parco Nazionale del Gran Paradiso, che sono ritenuti un esempio di aree protette efficienti, in grado di realizzare compiutamente il compito loro affidato: conservare la biodiversità. Il dossier analizza poi lo stato dei boschi italiani e quello della fauna. Anche in questo caso la situazione generale, rispetto a qualche decennio fa, è nettamente migliorata, con specie un tempo sull'orlo dell'estinzione che oggi sono state salvate, come ad esempio il lupo. Ma anche per la conservazione della fauna non mancano gli aspetti problematici, come nel caso delle specie di uccelli legate agli ambienti agrari di pianura e ai paesaggi diversificati un tempo garantiti dall'agricoltura tradizionale, con alternanza di siepi, colture e zone incolte. Oggi questi paesaggi sono sostituiti, nella migliore delle ipotesi, da piatte zone a monocoltura o, nei casi peggiori, da capannoni, strade e altre infrastrutture che hanno occupato buona parte delle pianure italiane.



Fonte: Geo

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