Logo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna



Convegno "Il lupo e i Parchi"


Convegno - Il lupo e i Parchi I circa 250 partecipanti (rappresentanti di Parchi, di Amministrazioni locali e regionali, esponenti delle Associazioni e Istituzioni scientifiche e ambientalistiche, operatori, ricercatori, ecc.) al convegno "Il lupo e i Parchi" svoltosi a Santa Sofia (Fc) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna nei giorni 12 e 13 aprile 2002, a conclusione dei lavori dell'incontro hanno approvato il seguente documento:


La difesa del sistema nazionale delle Aree naturali protette italiane

Il nostro Paese in questi anni è riuscito, anche grazie alla legge 394/91, a raggiungere e per certi versi a superare gli altri Stati Europei in termini di quantità e qualità del territorio, tutelato e valorizzato attraverso le Aree naturali protette.

Ciò ha permesso di proteggere meglio ed anche di accrescere, la biodiversità di cui l'Italia è così ricca. Alcune specie vegetali e animali sono state difese dall'estinzione ed importanti risorse primarie, come ad esempio l'acqua, sono state preservate da uno sfruttamento irrazionale che ne avrebbe impedito l'uso duraturo ai fini delle esigenze delle comunità umane.

Il lupo rappresenta uno degli esempi più evidenti dell'utilità e della fruizione dei Parchi che in molti casi ne hanno permesso prima la sopravvivenza e poi l'espansione fino a permettere la ricolonizzazione di tutto l'Appennino e di parte dell'arco Alpino.

In questi anni di tumultuosa crescita, del numero e della varietà delle Aree protette italiane non sono mancate anche insufficienze e limiti nella loro gestione, soprattutto nel rapporto con il mondo agricolo e con le comunità locali.

Oggi, però, anziché fare crescere il sistema, apportando anche i necessari aggiustamenti e innovazioni alla politica dei Parchi, nel nostro Paese stiamo purtroppo assistendo a tentativi sempre più spinti tesi a delegittimarne il ruolo, a ridurne la superficie, ad allentare le regole di gestione del territorio per permettere sfruttamenti della natura che, se attuati, ne metterebbero a rischio l'integrità e che quasi mai sono funzionali allo sviluppo ed al soddisfacimento dei bisogni delle comunità locali interessate dai Parchi.

In modo particolare vogliamo richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su alcuni dei principali e più gravi problemi che oggi mettono a rischio i Parchi del nostro Paese e, più in generale, la tutela di importanti emergenze ambientali:
  1. la riduzione dei finanziamenti a disposizione del sistema dei Parchi nazionali;

  2. la mancata istituzione dei nuovi Parchi nazionali previsti dalla legislazione vigente (Val d'Agri, Gennargentu, Sila, Alta Murgia);

  3. la riduzione della superficie di importantissimi Parchi regionali, quali quello del Sirente-Velino in Abruzzo e di Portofino in Liguria, oltre alla minaccia di smembramento fisico del Parco del Ticino, con la ventilata costruzione della nuova pista dell'aeroporto della Malpensa;

  4. la proposta di legge, in corso di esame da parte del Parlamento, per l'abolizione del divieto di caccia all'interno delle Aree protette.

Di fronte a questo quadro negativo, che purtroppo segna il presente e rischia di condizionare pesantemente il futuro dei Parchi italiani, occorre che tutti coloro che hanno a cuore le Aree protette e la loro funzione di civiltà, di progresso culturale e sociale operino per sensibilizzare l'opinione pubblica e incalzino le istituzioni interessate perché siano respinti i tentativi, molto pesanti e autorevoli, oggi in atto contro le finalità per le quali le Aree protette sono state create.

Occorre invece lavorare perché riprenda una nuova e più matura fase della vita dei nuovi Parchi, come condizione per dare vita alla vera e propria Rete Ecologica Nazionale e per riaprire una prospettiva volta ad affermare una ancora migliore tutela, nel segno dello sviluppo sostenibile, della natura del nostro Paese.

I partecipanti al convegno " IL LUPO E I PARCHI"
Santa Sofia, 13 aprile 2002