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Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna

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Oltreterra

Slow Food e Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ancora insieme per rilanciare gli appennini

(Pratovecchio, 28 Lug 14)

 

 

Un progetto di accrescimento culturale e di sviluppo socio economico

"Oltreterra", è questo il nome del progetto ambizioso nato all'indomani dell'"Apennino che verrà" ideato dalla condotta di Slow Food di Forlì a cui hanno aderito fin da subito il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, la condotta del Casentino, l'associazione Pratoveteri sotto l'egida di Slow Food Emilia Romagna e Toscana. Un progetto presentato lo scorso 18 luglio presso la sede del Parco a Pratovecchio all'interno della manifestazione "Pianoforte" alla presenza di Roberto Burdese, già Presidente dell'Associazione Braidese.

Le comunità degli Appennini vivono solo grazie alle loro genti, alle loro tradizioni e queste possono permanere nei loro territori sono se si mantengono adeguati servizi e sufficienti attività occupazionali. Da questi presupposti è nato il gruppo di lavoro sugli Stati Generali degli Appennini che ha dato origine lo scorso autunno alle giornate dedicate al turismo, all'ambiente e all'agricoltura che sono culminate nella presentazione del manifesto a Costacciaro in Umbria nella scorsa primavera.

Da qui nasce Oltreterra che mira al miglioramento del territorio nel suo complesso e quindi alla qualità della vita attraverso i principi cardine di Slow Food sintetizzati dalle tre parole "buono, pulito, giusto".

Quali saranno i prossimi passi. Il Parco Nazionale, che ha aderito al progetto, e si pone come primo obiettivo quello di incidere concordemente sulle scelte dei Comuni in merito alle scelte da effettuarsi sulle mense scolastiche, la prima vera azione concreta che va verso scelte di sostenibilità del territorio. E proprio su questo punto il Presidente del Parco Nazionale Luca Santini ha sostenuto che "dobbiamo agire anche sulla qualità alimentare, per un'educazione culturale al cibo. Tra le finalità di un'area protetta vi è anche la promozione socio culturale, economica e agroalimentare e noi, insieme a Slow Food, abbiamo cercato di unire i due aspetti per lavorare sui bambini e farne dei cittadini consapevoli e garantire un futuro anche ai prodotti della filiera corta delle nostre aziende agricole, espressione e ricchezza dei nostri territori, che con sempre maggiore difficoltà, trovano accesso nei mercati tradizionali. Oltreterra è un'iniziativa concreta che può portare allo sviluppo delle nostre comunità dal punto di vista socio economico."

Le associazioni di promozione locale diventano l'anima del progetto attraverso una capillare azione di animazione in ogni singolo territorio. Vengono quindi proposti tre appuntamenti formativi a cura di Slow Food dove si lavorerà sulla valutazione degli elementi di pregio dei singoli territori da quello agroalimentare, a quello artistico artigianale. "Valorizzare per vendere il territorio – ha sostenuto Gabriele Locatelli componente del Consiglio Nazionale di Slow Food e ideatore del progetto – con le proprie aziende di qualità, senza compromessi, convinti che la qualità vince, mentre il compromesso omologa e nel tempo perde, solo con la consapevolezza della forza delle nostre genti e di un forte lavoro di rete fra Enti e Associazioni, potremmo perseguire l'obiettivo di un territorio rurale a qualità totale, a cui le condotte Slow Food di Forlì e del Casentino hanno deciso di perseguire sui propri territori di competenza".

A settembre, oltre gli appuntamenti formativi con le Associazioni di promozione locale, verrà convocato un primo incontro per affrontare concretamente il percorso mense e a novembre il parco, Slow Food Forlì e Casentino, gli enti e le associazioni aderenti lavoreranno ad una prima edizione di "Oltreterra" dove si presenterà il percorso sulle mense e si discuterà sui quei progetti, già realizzati in altri luoghi dell'Appennino Tosco – Emiliano Romagnolo e che hanno portato miglioramento economico alle comunità appenniniche, il tutto con l'obiettivo di qualificare un territorio unico e irripetibile, consapevoli che solo l'unione di queste forze possa permetterci di vincere la grande sfida che ci si è posti.

Roberto Burdese ha poi terminato l'incontro lanciando la sfida di Expo 2015 "per nutrire il pianeta in modo sostenibile, possiamo trovare delle risposte nelle comunità locali, pensiamo, e vogliamo dare dimostrazione, che l'Expo può essere realizzato soprattutto partendo dai nostri territori".

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