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Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna

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Anello 3. Un anello nel cuore del Parco

Campigna - Badia Prataglia - Cà di Sopra - Campigna

  • Percorribilità: A piedi
  • Interesse: Panorama, Religione, Storia

Anello impegnativo e per escursionisti ben allenati, è forse il più completo e ci consente di attraversare alcune tra le aree di maggior interesse naturalistico del Parco Nazionale, oltre che alcuni siti di importanza storico e religiosa unici nel loro genere: dall'Eremo di Camaldoli, passando per la magnifica Foresta della Lama, alla Diga di Ridracoli e il suggestivo pianoro di S. Paolo in Alpe.

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Lago di Ridracoli
Lago di Ridracoli
Il Crinale tosco-romagnolo
Il Crinale tosco-romagnolo

Prima tappa. La partenza dell'anello è dall'abitato di Campigna: da qui il sentiero 247 ci conduce in salita al Passo della Calla, da cui parte il tracciato dello 00 e la classica attraversata fino all'Eremo di Camaldoli lungo la Giogana, nome che richiama l'attività di trasporto dei tronchi di abete bianco delle Foreste Casentinesi che un tempo era svolta con l'utilizzo dei buoi "aggiogati". La prima parte del percorso procede dolcemente in salita, costeggiando la Riserva Integrale di Sasso Fratino, prima riserva integrale istituita in Italia nel 1959, e ci conduce a Poggio Scali, vera e propria terrazza panoramica da cui ammirare il paesaggio eroso e tormentato del versante romagnolo del Parco, a confronto con quello dolce e boscoso del versante toscano. Da Poggio Scali il sentiero inizia a scendere fino alla Fonte del Porcareccio e alla Scossa per poi salire lievemente fino a Giogo Seccheta. Giunti quindi a Prato Bertone una deviazione a destra sul sentiero 68 ci consente di raggiungere l'Eremo di Camaldoli. Dall'Eremo saliamo quindi nuovamente sullo 00, attraverso il sentiero 74, in corrispondenza di Prato alla Penna, da cui proseguiamo fino a giungere al Rifugio dei Fangacci. A questo punto segnaliamo la possibilità di effettuare una breve deviazione verso la cima del Monte Penna, da cui godere di una vista di rara bellezza sulla foresta della Lama. Tornati ai Fangacci, iniziamo finalmente la discesa a Badia Prataglia, percorrendo una parte del Sentiero Natura e attraverso il sentiero 84 giungiamo nel centro del paese, in cui poter scegliere la struttura migliore per le proprie esigenze. Se la scelta ricadrà sul Rifugio Casanova, consigliamo di prendere direttamente il sentiero 72, dalla località Il Capanno.

Seconda tappa.
Il giorno successivo iniziamo la lenta risalita verso il Passo della Crocina, attraverso il sentiero 60 e, dopo Campo dell'Agio, proseguendo sul sentiero 64, incontriamo presto la Buca delle Fate, una delle più importanti cavità naturali del Parco, luogo di notevole interesse naturalistico e geologico. Dal Passo della Crocina si prosegue in quota lungo il sentiero 207 fino al Passo della Bertesca, dal quale iniziamo ad immergerci nella Foresta della Lama, deviando a sinistra sul sentiero 223, che seguendo il Fosso dei Forconali ci consente di raggiungere il pianoro della Lama e attraversare alcuni dei più bei tratti di foresta del Parco Nazionale. Come alternativa segnaliamo da Badia Prataglia la possibilità di tornare sui propri passi fino al Passo dei Fangacci. Da qui è possibile imboccare il sentiero 227 (e in seguito il 229), che scende lungo il ripido e impervio Fosso degli Scalandrini, uno dei tre fossi che confluiscono alla Lama. Il sentiero 227, forse ancor più suggestivo del 223, è però consigliato a escursionisti esperti per la presenza di scalini naturali di roccia e per il notevole dislivello in discesa. Dopo la Lama, splendido pianoro acquitrinoso di interesse storico e naturalistico circondato da ripidi versanti, il cammino prosegue lungo la strada forestale in direzione Cancellino, per poi deviare a sinistra sul sentiero 235 e ancora a sinistra sul sentiero 237, che ci consente di arrivare finalmente a costeggiare il Lago di Ridracoli e, dopo numerosi saliscendi, al Rifugio Cà di Sopra, meta del nostro secondo giorno.

Terza tappa.
Il terzo giorno proseguiamo lungo il sentiero 239 fino alla diga di Ridracoli e da qui scendiamo lungo la strada di servizio, deviando a sinistra dopo circa 1 km sul sentiero 233. Risalendo la valle del Rio Bacine attraverso i resti di vecchi poderi giungiamo a S. Paolo in Alpe, uno dei luoghi più suggestivi del Parco Nazionale, campo di lancio degli alleati durante la Resistenza e teatro di combattimenti tra truppe tedesche e gruppi partigiani. Da S. Paolo il nostro tragitto scende nuovamente lungo il sentiero 255 fino alla località Fiumari. Da qui giungiamo alla strada forestale e proseguiamo verso S. Agostino per iniziare la lenta risalita verso il punto di partenza del nostro anello. Da Villaneta proseguiamo sul sentiero 243 fino a Campigna, luogo di partenza dell'intero anello.

Strutture interessate: Badia Prataglia: Pensione Giardino, Bosco Verde, Locanda Carbonile, La Foresta, Casanova (primo giorno), Rifugio Cà di Sopra (secondo giorno)

San Paolo in Alpe
San Paolo in Alpe
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