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  Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale del Gargano
Anno V - Numero 2 - Febbraio 2003

città dell’olio

Le città dell’olio

Il Sindaco di Carpino eletto vicepresidente nazionale

Mario Trombetta, Sindaco di Carpino, dopo essere stato eletto coordinatore regionale, è stato nominato anche vicepresidente nazionale dell’Associazione “Città dell’Olio”.
Un ruolo prestigioso, non soltanto per la persona del primo cittadino di Carpino, ma per tutto il territorio garganico da sempre annoverato tra le zone a più forte vocazione olivicola. Un premio al comparto agricolo di Carpino che dell’olio ha fatto la sua principale ricchezza: 2000 tonnellate di produzione media annua affidata a cinque frantoi, per il 90% da varietà ogliarola garganica e per il restante da frantoio e leccino.
L’associazione nazionale “Città dell’Olio”, cui oggi aderiscono più di duecento fra Comuni, Province, Comunità montane e Camere di Commercio, ha come sua finalità principale la promozione dei territori a vocazione olivicola, come aree di grande valore non solo ambientale e paesaggistico, ma anche economico e sociale. Sono sei i comuni della Capitanata che si fregiano della prestigiosa etichetta di “Città dell’Olio”: Carpino, Mattinata, Vieste, San Paolo di Civitate, Chieuti e Serracapriola. In questi paesi l’olivo e l’olio non vogliono solo rappresentare una semplice risorsa economica bensì un insostituibile valore ambientale, culturale e gastronomico, che allieta i visitatori in ogni periodo dell’anno.
“Sono soddisfatto di essere stato chiamato a ricoprire una carica prestigiosa come questa” – ha affermato Trombetta – vuol dire che in questi anni abbiamo lavorato bene insieme al Parco, alla Comunità Montana e ai produttori di olio del Gargano, siamo riusciti a valorizzare il nostro patrimonio olivicolo, attirando le attenzioni di numerosi addetti ai lavori e di consumatori sempre più alla ricerca di prodotti autentici. Questo riconoscimento attribuito al Gargano si pone come obiettivo la valorizzazione del patrimonio olivicolo in modo che la cultura dell’olio assuma anche da noi un ruolo importante nel contesto socio-economico. Faremo sentire forte la voce della Puglia nel condividere le scelte nazionali cercando, però, di imporre il concetto di qualità a cui la nostra regione è abituata da tempo. Avvieremo, affianco alle già collaudate forme di turismo, quella del Turismo dell’Olio che avrà il compito di educare all’accoglienza tutti quegli operatori economici che possono essere coinvolti in questo progetto, ad iniziare dai ristoratori, albergatori e produttori. Come già fanno in Toscana dobbiamo anche noi imparare a vendere il prodotto olio-territorio”.
Già, il turismo dell’olio, da integrare a quello balneare per scoprire la cultura millenaria che da sempre ha fortemente caratterizzato la vita delle popolazioni dell’entroterra garganico.