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Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

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L'Ente ricorda Lino D'Angelo, grande alpinista e grande amico del Parco

(Assergi, 22 Mar 16) L'Ente Parco partecipa con viva emozione la scomparsa di Lino D'Angelo, vanto dell'alpinismo nell'area protetta e testimone assiduo e partecipe della storia del Parco. In tante occasioni, come a Prati di Tivo, nel 2006, nella presentazione della ristampa del suo volume "Gli Aquilotti del Gran Sasso", scritto con  Filippo Di Donato, Lino D'Angelo ha trasmesso, con la serena e gioiosa pacatezza che lo contraddistingueva, la sua esperienza appassionata del Gran Sasso, la montagna che amava e conosceva in ciascuna delle sue pietre.
"Ciao, è l'ultima volta che ti vedo..." così raccontò di aver salutato il "monolito" del Corno Piccolo - che egli aveva scalato per primo nel 1956 - in occasione della sua ultima ascesa, effettuata a settantatré anni, come si ricorda nella prefazione dello stesso volume.
Altre pillole di tale passione, come della sua saggezza, si ritrovano nell'intervista pubblicata nel 2003 sul periodico del Parco, "Panorami", in cui raccontava, tra l'altro, che "la montagna si respirava a Pietracamela come felicità ed amicizia" e "come una gioia che si leggeva negli occhi".
Cavaliere della Repubblica, a partire dal 1993 Lino D'Angelo fu anche il primo "custode" dei camosci reintrodotti nel Parco e dell'area faunistica di Pietracamela, unendo passione alpinistica e amore per la natura.
L'Ente Parco esprime vicinanza ai familiari tutti e in particolare alla figlia Anna che, spesso, negli ultimi anni, lo ha accompagnato negli uffici di Assergi, dove non ha mai smesso di portare il suo sorriso e la sua positività.

L'alpinista Lino D'Angelo. ph. D. Peluzzi
L'alpinista Lino D'Angelo. ph. D. Peluzzi
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