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Parco Nazionale della Majella



Radio Lupo

Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale della Majella

Anno 1 - Numero 2 - Aprile-Giugno 2000


Bloccato il mostro di Rapino

Il "Mostro di Rapino", così è stata definita la cava in località Foce del Comune di Rapino, nel versante chietino del Parco: un'enorme fetta di montagna divorata e con essa i preziosi paesaggi ed ambienti naturali che si affacciano sulla valle dell'Alento fino al mare Adriatico.
Una vera e propria offesa alla "Montagna madre" ed alle sue genti. Sembra quasi incredibile che la normativa esistente in materia possa aver consentito tanto scempio, nonostante la vigilanza prevista dalle norme. Spetterà alla magistratura penale cui è stata trasmessa copiosa documentazione, accertare eventuali omissioni.
L'Ente Parco, grazie anche alla fattiva collaborazione del Comune di Rapino, ha provveduto ad adottare gli atti di propria competenza al riguardo: ha prima ordinato la sospensione dei lavori all'interno del perimetro del Parco e poi, di fronte alla prosecuzione continuata degli stessi, anche con uso di esplosivo, ha prima verbalizzato e denunciato il mancato rispetto dell'Ordinanza e poi, di fronte alla continuazione dei lavori, proceduto al sequestro cautelativo dell'area per il tramite del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente, attraverso il Comando Stazione Forestale di Guardiagrele, in ordine al reato di cui all'articolo 734 del C.P. "Distruzione delle bellezze naturali".
Sequestro che è stato convalidato dal GIP in data 5 giugno 2000.
Si spera che ciò sia il primo passo per la riqualificazione dell'area, nonostante i consueti ricorsi amministrativi pendenti.