Logo Parco Nazionale della Majella

Parco Nazionale della Majella



Radio Lupo

Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale della Majella

Anno 1 - Numero 2 - Aprile-Giugno 2000


Organismi geneticamente modificati? No grazie.

prodotti

Lavorazione

Il Parco Nazionale della Majella da tempo sta seguendo con particolare attenzione le tematiche relative alla diffusione sempre maggiore, soprattutto in agricoltura, di organismi geneticamente modificati - OGM - per i possibili risvolti negativi sul prezioso patrimonio di biodiversità naturale presente nel Parco e sulla stessa economia dell'area, basata anche sulla produzione di prodotti di qualità a marchio.
E' fuor di dubbio che l'utilizzo nell'agricoltura mondiale di varietà ibride ad alto rendimento, ha causato l'abbandono ed in alcuni casi la scomparsa di preziosi ecotipi locali che meglio si adattano all'ambiente e risultano più resistenti alle numerose fitopatie, generando una pericolosa uniformità genetica.
Il conseguente incremento nell'uso di prodotti agrochimici ha aumentato notevolmente l'inquinamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee con gravi alterazioni degli ecosistemi naturali. I prodotti locali vedono mortificata ogni possibilità di sviluppo quantitativo, dalle richieste dell'industria della trasformazione che richiede prodotti uniformi.
La diffusione di organismi geneticamente modificati metterebbe in serio pericolo le politiche di conservazione della biodiversità e di promozione dei prodotti locali perseguite dal Parco sin dalla sua istituzione, causando altresì gravi problemi economici ai piccoli produttori di qualità a marchio.
La stessa riforma della Politica Agricola Comunitaria è basata su un particolare impegno per la produzione di alimenti di qualità.
Il Consiglio Direttivo del Parco ha ritenuto pertanto necessario, adottando specifico atto deliberativo:
- vietare su tutto il territorio del Parco la sperimentazione, la coltivazione e l'allevamento di Organismi Viventi, sia vegetali che animali, ottenuti mediante la manipolazione genetica;
- informare attraverso incontri, manifesti e comunicazioni scritte i produttori presenti sul territorio del Parco sul rischio di utilizzo di prodotti geneticamente modificati nella catena produttiva (come uova di galline allevate con mangimi derivati da OGM, lieviti selezionati, enzimi, batteri, acido ascorbico ottenuti con metodi che prevedono l'utilizzo di OGM ecc. );
- rafforzare la politica di salvaguardia del territorio e di promozione delle produzioni non geneticamente modificate in esso presenti, mediante l'attivazione di adeguate risorse finanziarie, in quanto la diffusione di prodotti transgenici metterebbe in pericolo la sopravvivenza dei piccoli produttori presenti sul territorio, che rappresentano fattore imprenscindibile per la conservazione del paesaggio e per la salvaguardia della naturalità dell'ambiente;
- sviluppare incontri ed iniziative con gli Enti Locali interessati per sviluppare analoghe iniziative ai territori contermini al Parco.