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Parco Nazionale della Majella



Radio Lupo

Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale della Majella

Anno 1 - Numero 2 - Aprile-Giugno 2000


Specie nuova di flora italiana nel Parco Nazionale della Majella

Flora Recenti ricerche condotte dal Prof. S. Ballelli del Dipartimento di botanica ed ecologia dell'Università di Camerino, con la collaborazione del Prof. E. Biondi dell'università di Ancona, dei prof. R. Venanzoni e Cionini dell'Università di Perugia e del Dr. A. Catorci dell'Università di Camerino hanno accertato sul Massiccio della Majella la presenza di Crepis bithynica una specie nuova per la flora italiana appartenente all'associazione Saxifrago-Papavererum julici.
La specie, localizzata per ora in Italia solo su diverse stazioni nei brecciai calcarei della Majella, è sfuggita sinora alle osservazioni dei numerosi studiosi, forse perché confusa con specie simili.
L'importanza delle stazioni italiane rinvenute sulla Majella deriva dal fatto che in base alle conoscenze attuali Crepis bithynica è presente inoltre solo in alcune parti della penisola Balcanica ed in Anatolia settentrionale, in Turchia.
L'eccezionale valore fitogeogegrafico della Majella quale ponte naturale per molte specie di origine caucasica e balcanica è confermata anche dalla recente identificazione ad opera del Prof. Fernando Tammaro dell'Università degli Studi dell'Aquila di Aster cylleneus, quale subspecie di Aster alpinus.
Mano a mano che le numerose ricerche in corso vengono portate a compimento, l'importanza biogeografica e scientifica del Parco Nazionale della Majella assume contorni sempre più ampi: il Parco viene identificato, come eccezionale serbatoio di biodiversità spesso unica in Italia ed in Europa con oltre 1900 specie vegetali censite molte esclusive e rare, circa un terzo dell'intera flora italiana, con elementi mediterranei, alpini, balcanici, pontici, illirici, artici.