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Parco Nazionale della Majella




Radio Lupo

Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale della Majella

Anno 1 - Numero 3 - Luglio-Settembre 2000


Parchi, Democrazia, Senso dello Stato, Illegalità

Rave

di Nicola Cimini - Direttore del Parco

Gli avvenimenti che hanno "infuocato" l'estate del duemila nel Parco Nazionale della Majella meritano una riflessione ponderata.
La sera del 22 agosto un fulmine generato da un temporale da quattro gocce, incendia le parti alte e impervie della Majella, a 2.000 metri di quota, nel versante dell'Aventino, tra i comuni di Fara San Martino e Lama dei Peligni.
La notte sopraggiunta imminente, la difficoltà di raggiungere tempestivamente con gli uomini le aree, qualche disguido nel centro nazionale di coordinamento e un vento caldo ed impetuoso favorivano il veloce propagarsi dell'incendio, che alla fine interesserà una superficie complessiva di ha. 1125, di cui 850 di pascolo, 50 di mugheta e ginepreto, circa 20 di faggio e 200 di rocce nude.
In piena emergenza, mentre le parti più scoscese del Parco - dalla valle di Fara alla Grotta del Cavallone di Dannunziana gloria - continuavano a bruciare alimentate da un vento malefico e da temperature torride e tutti gli uomini del Parco, del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco e numerosi volontari erano impegnati nella difficile opera di spegnimento, e nelle aree immediatamente adiacenti alla Val di Sangro divampavano incendi altrettanto virulenti, veniva consentito che nelle zone più delicate del Parco, nel regno del lupo e dell'orso e a cavallo tra gli incendi in atto, trovasse regolare svolgimento, su terre civiche demaniali, un "Rave Party", formalmente vietato da tutti, che ha convogliato nell'area, secondo le notizie di stampa, oltre 10.000 persone.
A nulla è valsa la richiesta avanzata dal Parco e dal Comune di Gamberale di chiusura delle strade di accesso, come inutili sono state le richieste di autorizzazione al sequestro preventivo.
La manifestazione ha avuto regolare svolgimento, con l'ordine pubblico e la libera circolazione garantiti da un imponente dispiegamento di forze dell'ordine, e da unità amministrative sanitarie e del volontariato, coinvolte ed organizzate da apposita Ordinanza del Prefetto di Chieti.
Il risultato è stato un danno naturalistico - ambientale di notevoli proporzioni, che apposite perizie in corso stanno quantificando.
Il danno più grave è stato comunque il trionfo dell'illegalità: una ferita profonda alle leggi dello stato democratico ed alle istituzioni che quelle norme tentano di far rispettare.
Cessata l'emergenza incendi, mentre il Parco è ancora impegnato nella verifica dei danni e ad impostare le azioni di monitoraggio, di restauro e di prevenzione per il futuro, ecco arrivare puntuali, non tanto azioni di supporto o collaterali per il restauro dell'ambiente ferito, quanto iniziative volte a scardinare, riducendolo, l'attuale perimetro del Parco o compromettere la sua integrità con la riproposizione di progetti devastanti impostati su dati manipolati falsi, e tendenziosi.
Tali iniziative, quasi incredibili ad incendi ancora caldi, con l'Italia intera attonita e indignata per il disastro di Soverato, denotano anzitutto mancanza del Senso dello Stato - inteso nelle sue diverse articolazioni: nazionale, regionale, provinciale e comunale - e disprezzo per la Democrazia e le sue Leggi.
E' sicuramente mancanza del Senso dello Stato e di rispetto delle Regole dello Stato Democratico, operare per la riduzione dei confini del Parco, a fronte di Delibere dei Comuni che invece chiedono un'estensione dell'area protetta, così come operare per consentire la caccia all'interno dei Parchi a fronte di norme precise e convenzioni internazionali vincolanti.
E' sicuramente disprezzo delle leggi proporre devastanti impianti di risalita non previsti da nessuno degli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti - nemmeno regionale - oltretutto all'interno di una Riserva Naturale dello Stato, su Siti di Importanza Comunitaria e su beni Demaniali.
Di fronte a tale stato di cose la storia insegna che c'è una sola strada da perseguire, oltre quella dell'applicazione delle leggi - doverosa per un Ente Pubblico preposto a Servizi di Pubblico interesse -; quello dell'informazione capillare e della mobilitazione più ampia: locale, regionale, nazionale e internazionale.
E' un dovere, per gli obblighi verso lo Stato e verso la Collettività, agire in tale direzione.


Un Consiglio Direttivo sensibile, preparato ed operoso, un Collegio dei Revisori dei Conti scrupoloso nel controllare ma prodigo nel consigliare, una Comunità del Parco propositiva e collaborativa, una Direzione - e Collaboratori - sicuramente valida e fortemente motivata, un Ministero e un Ministro dell'Ambiente sempre pronto a sostenere la politica dei Parchi: sono questi i fattori fondamentali che hanno consentito anzitutto al Parco di varare e attuare programmi mirati ed ambiziosi che hanno già generato i primi cospicui frutti che per brevità vengono sintetizzati nell'essenziale:

- è stata realizzata l'organizzazione territoriale del Parco dotando l'Ente di uffici, a Guardiagrele, Campo di Giove e San Valentino e si sta lavorando per il recupero di parte della Badia Morronese a Sulmona;

- sono stati organizzati i centri di visita, uffici di informazione, aree turistiche attrezzate nei principali Comuni del Parco;

- é stata realizzata la segnaletica normativa e indicativa sul perimetro del Parco, all'interno del Parco e sulle principali strade di accesso, compresa la rete autostradale, e si sta lavorando per l'arredo della sentieristica;

- sono stati appaltati in collaborazione con i Comuni, oltre 30 mld. di opere, di restauro, disinquinamento ed arredo del territorio del Parco che hanno generato occupazione temporanea per circa 400 unità e stabile per oltre 70;

- sono state portate a termine tutte le procedure concorsuali nazionali (con la partecipazione di oltre 4.700 candidati) per la copertura della pianta organica: 26 posti di lavoro a tempo indeterminato;

- da oltre tre anni è operativo il progetto L.S.U. che coinvolge 56 lavoratori a tempo pieno e si sta lavorando per la loro stabilizzazione che deve avvenire entro l'anno;

- sono stati incentivati i contratti di collaborazione con le cooperative locali per la gestione di musei, centri di visita e informativi, visite guidate che vedono coinvolti oltre 50 giovani appartenenti alle diverse cooperative del Parco;

- sono stati realizzati e approvati sin dal 17 maggio del 1999 il Piano e il Regolamento del Parco (primo Parco in Italia, fra quelli complessi e di grandi dimensioni ad aver raggiunto tale obiettivo). Il Piano è stato accompagnato da intese con la Regione Abruzzo sui bacini sciistici di Passolanciano - Majelletta e di Campo di Giove - Guado di Coccia, con i Comuni di Serramonacesca, Pretoro, Lettomanoppello, Rapino, Gamberale, Civitella M. R., Manoppello, sui Piani Regolatori Comunali ed ha riportato il parere favorevole della Comunità del Parco;

- é stato dato avvio alla redazione del Piano di Sviluppo Socio - Economico;

- sono stati concessi contributi a cittadini del Parco per l'incentivazione delle attività agricole, artigianali e per il recupero a fini turistici degli edifici di interesse storico;

- nell'ambito del sistema informativo di montagna si sta completando la messa in rete di tutti i Comuni del Parco, preludio allo sportello informativo unico;

- sono state assunte in gestione dai Comuni del Parco foreste per oltre 10.000 ha;

- sono state accellerate le procedure per la liquidazione degli indennizzi e per il rilascio del nulla osta che avvengono nel termine massimo di 45 giorni;

- è stata organizzata la Rete dei Servizi e Prodotti del Parco che collegata all'uso del Marchio del Parco e ad una specifica "Majella Card" potrà costituire un volano formidabile per la promozione delle economie compatibili legate ai valori del Parco ed un pilastro delle politiche di autofinanziamento.

Forse non è abbastanza, soprattutto per quanti nei Parchi, e sono tanti - avevano visto anzitutto una soluzione agli atavici problemi di lavoro. Sicuramente poteva essere fatto di più e meglio. L'impegno del Parco, per il futuro, è in questa direzione.

 

Giuseppe Di Croce
Presidente del Parco