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Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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Il Menù della Sibilla è in tavola: dal primo agosto in più di trenta ristoranti del Parco

E' il risultato di un progetto di rete con cui il Parco ha coinvolto 33 ristoranti del territorio e trenta aziende agricole al fine di promuovere la filiera corta e la valorizzazione dei prodotti locali

(Visso, 03 Ago 15) Dal primo di agosto in molti ristoranti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è possibile gustare il Menù della Sibilla: un menù "tipico", perché propone piatti preparati con i prodotti del territorio, ma allo stesso tempo "atipico", in quanto non si tratta di un menù unico per tutti i ristoranti, bensì di un piatto proposto da ciascun ristorante che va a comporre un unico menù, gustabile, nella sua interezza, solo visitando i vari ristoranti della rete. Un po' "sibillino" come menù, ma non poteva essere altrimenti.

Il Menù della Sibilla, in realtà, è il risultato di un progetto di rete con cui il Parco ha coinvolto 33 ristoranti del territorio e trenta aziende agricole al fine di promuovere la filiera corta e la valorizzazione dei prodotti locali, ma anche per evidenziare come queste produzioni, ottenute con metodi di allevamento e di agricoltura tradizionale o biologica, contribuiscano a favorire la biodiversità. Grazie al menù della Sibilla si vuole anche stimolare il visitatore ad andare oltre il semplice piacere del palato per scoprire il legame tra il territorio e quei sapori, frutto di tradizioni agricole ancora vive, di antiche varietà colturali recuperate, di prodotti della cucina povera e contadina che si stanno riscoprendo.

Si va dalla classica zuppa di lenticchie ai piatti rivisitati in chiave moderna (come nel caso della rivisitazione della patata sotto la cenere), dai vincisgrassi e le fregnacce, preparati secondo la più tradizionale ricetta marchigiana, alla roveja, pisello selvatico quasi scomparso, preparata in tanti modi diversi. Si può spaziare dai frutti spontanei del bosco - funghi porcini e tartufi bianchi e neri pregiati - alla trota e al gambero di fiume. I prodotti della pastorizia non possono di certo mancare, associati spesso a quelle erbe selvatiche che crescono proprio sui pascoli.

Non resta che scegliere il proprio itinerario del gusto e fare tappa nei ristoranti del menù del Sibilla che potete conoscere attraverso il sito del Parco www.sibillini.net.

Il Menù della Sibilla è in tavola: dal primo agosto in più di trenta ristoranti del Parco
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