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Parco Nazionale dello Stelvio
Nationalpark Stilfserjoch

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Convegno internazionale "Il Parco dello Stelvio Patrimonio e risorsa per la società"

Prima giornata - 4 giugno 2009, Bormio (SO)

(26 Mag 09) Occorre ormai acquisire la consapevolezza che il territorio/ambiente o viene tutelato dai suoi abitanti o non può essere tutelato da nessuno. Le politiche ambientali che hanno immaginato per il passato di poter assicurare una tutela dell'ambiente attraverso l'esclusivo impegno pubblico hanno mostrato tutte i loro limiti sia in fatto di risultati pratici come in fatto di coinvolgimento popolare. Su questo filo conduttore si è aperta ieri nella sala congressi delle Terme di Bormio la due giorni internazionale voluta dal Parco dello Stelvio per un ragionamento globale sull'attualità, le potenzialità e il futuro di quest'area protetta con tre settori di un unico consorzio ma con peculiarità spesso diversificate. Il Tema "PNS Patrimonio e risorsa per la società" è stato aperto dai saluti portati dal Presidente del Consorzio, Ferruccio Tomasi, Prefetto di Sondrio Chiara Marolla, da Giovanni Bordoni per la Regione Lombardia mentre sono state giustificate le assenze del Ministro Stefania Prestigiacomo impegnata in campagna elettorale a poche ore dal voto europeo e dai presidenti Dellai e Durnwalder. Probabilmente la titolare dell'Ambiente avrebbe potuto dare risposte o almeno promesse sul futuro delle arre protette in Italia spesse volte minacciate da soppressioni o quantomeno riduzioni. Roberto Zoboli, professore di politica economica dell'Università Cattolica di Milano si è soffermato sul valore economico del beni ambientali come opportunità per il Parco dello Stelvio e individuando tre componenti per una strategia di valorizzazione: scenari di sviluppo, corrispondenza con politiche e strategie e Orientamenti di intervento.
Il vescovo di Bolzano-Bressanone Karl Golser ha elevato fin dalle prime parole la qualità del convegno approfondendo la responsabilità etico-cristiana per l'ambiente ed il valore di zone protette come i Parchi nazionali. Mons.Golser si è rifatto al primo articolo della professione di fede "Dio Padre onnipotente creatore del cielo e della terra…" per riproporre i fondamenti antropologici e teologici per un'etica ecologica cristiana e sociale considerata anche come sostenibilità."Questo principio - ha detto Golser - sarebbe la vera risposta alla problematica ambientale globalizzata perché è stato formulato in primo luogo nell'ambito ecologico. In conclusione Il vescovo Golser ha lanciato un appello" E' questo il più vasto tra i parchi d'Italia e noi giudichiamo positiva la loro istituzione, però non li trattiamo come aiuole ecologiche ma un modello ispiratore per un rapporto nuovo con tutti luoghi dove l'uomo e la donna incontrano la libertà della natura. Di fronte al magnifico scenario di questi monti sentiamo un pressante appello a prendere sul serio la responsabilità per il creato a noi affidato":
E' toccato al direttore del Consorzio Wolfgang Platter illustrare, con dovizia di immagine e dati precisi, illustrare la realtà del Parco dello Stelvio proponendo inoltre alcune tesi di sviluppo che vanno dalla proposta di nuovi introiti per la salvaguardia dell'agricoltura di montagna e ai presidi abitati allo sviluppo turistico compatibile con l'ambiente oggetto di attenzione da parte del turista; ed ancora il PNS come laboratorio all'aperto per la ricerca scientifica di istituti universitari. Infine l'abbattere i muri ancora esistenti. Per Platter le culture, tradizioni ed etnie sono peculiarità e non limiti.
Gino Tomasi presidente onorario del Museo di Scienze Naturali si è sbizzarrito sulle peculiarità i significati e la conoscenza dei valori naturali del Parco dello Stelvio. Tra le priorità operative per Tomasi è anche quello di tradurre in forma divulgativa i contenuti delle non poche ricerche naturalistiche effettuate in passato effettuate nel Parco. Tomasi ha quindi concluso con una frase di Erri de Luca:"La vera bellezza del mondo non risiede nella sua decorazione ma nel suo significato".
Il convegno con la sessione del pomeriggio si è aperta con il saluto di Remo Tomasetti vice presidente del Consorzio e ideatore dell'incontro e quindi è toccato a Emanuele Ghirardelli, direttore della Federazione Provinciale coltivatori illustrare il patrimonio agricolo all'interno del Parco con valore aggiunto per la categoria ma anche un motore di sviluppo.
Mario Cotelli, il non dimenticato tecnico della Valanga azzurra di Gustav Thoeni e compagni - ora responsabile delle relazioni esterne dei Bagni di Bormio - ha parlato del valore del patrimonio turistico del Parco e di quanto gravita intorno. E nelle conclusioni ha evidenziato come "un territorio diventa patrimonio turistico solo sviluppando adeguata cultura ecologica-ambientale nei residenti e negli amministratori pubblici, non certo limitandosi a creare parchi o riserve naturali".
Per Roberta Viviani, presidente regionale del CAI lombardo la montagna deve avere un ruolo determinante per il futuro del Parco tantè che il 75% dell'area è sopra i 2000 metri. Viviani, parlando anche a nome del presidente generale Salsa ha concluso con il pensiero profetico di Gregory Bateston" Io credo che questa massiccia congerie di minacce all'uomo e ai suoi sistemi ecologici sorga da errori nelle nostre abitudini di pensiero". A concludere la prima giornata del convegno di Bormio è stata Roberta Bottarin Coordinatrice dell'Istituto per l'Ambiente alpino dell'Accademia Europea di Bolzano. "L'accettabilità del parco nella popolazione. La popolazione appoggia il Parco dello Stelvio?. "La risposta non è per nulla scontata e la dott.ssa Bottarin ha riproposto quanto emerso da un sondaggio con la popolazione proposto nel 2001 e in questi ultimi mesi sulle finalità del parco (per il 57% è mantenere il paesaggio naturale) così come solo il 40 per cento in Trentino, il 33% in Lombardia e il 55% in Alto Adige considera la tutela della natura molto importante. Infine la domanda conclusiva: Parco Nazionale si o no? In Trentino i favorevoli sono il 77 %, in Alto Adige il 43% e in Lombardia il 51%. In conclusione c'è ancora molto da lavorare affinché i parchi trovino una vasta percentuale di accettabilità da parte della popolazione.
Domani conclusione del convegno.
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