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Parco Nazionale della Val Grande



Atti del Convegno
  Convegno “Sport & Turismo…a spasso con l’Educazione Ambientale”

Il saluto della Regione Piemonte

Porto a questo Convegno il saluto del Presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo che per impegni già precedentemente assunti non ha potuto essere qui con noi oggi. E’ un saluto a tutti Voi, al Signor Prefetto, al Presidente della Provincia, al Presidente del Parco Nazionale Val Grande e a tutte le Autorità presenti. Un saluto particolare lo faccio, e lo faccio veramente di cuore, al Sindaco di questa città Franco Ravandoni. E’ un saluto che mi ha pregato il Presidente di fare: è un Sindaco che è in trincea, è un Sindaco che sta portando avanti un discorso difficile, un discorso che preoccupa tutti noi, un discorso legato alla tutela del posto di lavoro e alla tutela dello sviluppo economico e sociale di una città che ha già dovuto purtroppo negli anni passati subire gravi e difficili ferite che a tutt’oggi non sono ancora rimarginate.

Noi della Regione Piemonte siamo al fianco di questa città, siamo al fianco di questo Sindaco, siamo al fianco dei lavoratori, di tutti quelli che oggi soffrono, delle famiglie che hanno la paura – ma non tanto la paura quanto la certezza – di perdere il posto di lavoro. Io devo dirvi che oggi sono anche commosso a pensare che in questa città ci siano 320 famiglie che soffrono in questa maniera senza nessuna prospettiva è veramente un qualcosa che va al di là della logica e che la politica spesso non è in grado di indirizzare e spesso non è in grado di poter modificare ma purtroppo deve subire. Questo noi cercheremo di non doverlo fare, cercheremo in ogni modo di poterlo modificare, di poter dare a questi operai e a questa città una risposta forte, una risposta che dia delle prospettive e delle certezze.

Il discorso dei parchi è un discorso che la Regione Piemonte ha portato avanti insieme al Ministero dell’Ambiente. Qui c’è il Dottor Cosentino che è un carissimo amico che con me ha avviato nei mesi passati un discorso legato a una nuova stagione dei parchi; io credo che i parchi piemontesi, i parchi italiani – nazionali e regionali – abbiano vissuto sino ad oggi in una sorta di inibizione, come un qualcosa che era vissuto e proposto come tutela assoluta di inviolabilità, di una tutela ambientale che doveva stare per forza di cose al di fuori di quella che era la vita sociale ed economica dei paesi che stavano al di fuori dei parchi o addirittura dalla realtà che li circondava.

Beh, io credo che nessuna società avanzata possa permettersi il lusso di continuare su questa direzione, io credo che i parchi siano un patrimonio. La nostra è la Regione con un’ alta percentuale di aree protette: infatti il 7% del territorio piemontese è destinato ad aree protette, ci sono 57 riserve naturali regionali e 2 parchi nazionali. Tutto questo noi della Regione Piemonte lo vogliamo mettere in circolo e attenzione che quando diciamo “metterlo in circolo” non significa che vogliamo distruggere quello che è stato creato, vogliamo far sì che questo grande patrimonio entri nell’offerta del turismo, dello sport, della qualità della vita e soprattutto della possibilità di creare ricchezza, ricchezza pulita, ricchezza legata all’ambiente, ricchezza che deve “sfruttare” il grande patrimonio che nei parchi esiste.

Io credo che lo sport – non sta a me dirlo perché credo che lo abbiano già detto in tanti prima del sottoscritto – sia una qualcosa che è all’interno dell’espressione aree protette: quando si parla di aree protette si parla di un valore che come tale ha la possibilità di accrescere il valore della vita. E quale valore della vita è più bello o più adatto oggi a una società che è in crisi di valori e di prospettive? Quello dello sport!

Lo sport è forse – soprattutto in età giovanile e mi fa piacere che oggi ci sia una platea di giovani – quel valore che permette ai giovani di crescere, di capire, di avere il primo grande approccio verso un’educazione civica che spesso ci è mancata e che invece dovremmo riportare come primo elemento della formazione giovanile.

Io mi auguro che nell’ambito di questo incontro, di questo dibattito, di questo convegno che il Parco Nazionale Val Grande ha saputo proporre in maniera articolata su più fronti, si possa convincere tutti che lo sport è parco, che il parco è ambiente e l’ambiente è vita ed è modo di crescere e di vivere con qualità di vita e soprattutto con valori che ci riportino verso la dimensione dell’uomo.

Io credo in tutto questo, faccio parte di quello che noi in questa provincia abbiamo desiderato realizzare, realizzando il Parco Nazionale Val grande. Io credo che il Parco Nazionale Val Grande sia per questa provincia una cerniera che congiunge delle territorialità diverse, sia un qualcosa che abbia unito anche interessi diversi, che ha portato amministrazioni o genti che non si parlavano a dialogare nello stesso linguaggio e a parlarsi nello stesso modo. Per qualcuno può essere poco, per noi invece è molto; significa avere creato questa cerniera che ha unito negli intenti, negli scopi e nelle prospettive le nostre genti: è qualcosa che secondo me ci permetterà veramente di costruire il futuro di questa provincia che è una provincia turistica, sportiva, ricca di paesaggi, ricca di umanità, di potenzialità.

Lo dico per quei 320 operai della Sisma che purtroppo stanno perdendo il lavoro, ma lo dico anche per questi giovani che sono venuti oggi ad ascoltarci perché sappiano che le possibilità di crescita e di sviluppo sono anche nell’ambiente. Bisogna impegnarsi per crescere, per poter apportare le proprie capacità e la propria intelligenza per poter migliorare la qualità della vita dell’uomo.

Ettore Racchelli - Assessore a Turismo, Sport e Parchi della Regione Piemonte