Parco Oglio Sud

con presentazione del docu film "La memoria di un filo"

Lungo il tratto meridionale dell'Oglio, dall'affluenza del Mella a nord fino alla confluenza nel Po a Sud, sono state rinvenute testimonianze della presenza antropica sin dalla remota antichità.

I siti archeologici lombardi, soprattutto dal Neolitico Recente (IV millennio a.C.) in poi, hanno restituito molti strumenti che rimandano alla lavorazione delle fibre per confezionare tessuti e intrecci di vario genere (filatura, tessitura). Gli ambienti umidi tipici degli insediamenti palafitticoli hanno poi restituito negli ultimi anni un notevole numero di frammenti tessili, soprattutto in lino, che hanno arricchito le nostre conoscenze su come erano confezionati i fili, su come erano realizzate cimose e frange e su alcuni possibili metodi di tintura dei tessuti.

Il documentario "La memoria di un filo" nasce dalla curiosità  di ripercorrere un percorso sperimentale di vita primitiva, consapevoli che la sperimentazione diretta è la chiave necessaria per capire la cultura di un determinato popolo. L'obiettivo prefissato è la realizzazione di un indumento, partendo dalla semina di piantine di lino. Il progetto, vuole anche "vivere" di un valore aggiunto: riportare la nostra memoria sui gravi abusi che l'uomo sta portando all'ambiente e di conseguenza alla biodiversità. 

La serata vedrà la partecipazione di MARCO BAIONI, Direttore del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, dello Scavo al Lucone di Polpenazze del Garda, Conservatore del Museo Archeologico Platina di Piadena Drizzona E del Museo Civico di Castelleone, di FRANCO ZAFFANELLA, autore di testi teatrali dialettali, di libri e copioni teatrali didattici, oltre che di audiovisivi su temi naturalistici e di archeologia sperimentale e di GIAN MARIA PONTIROLI, regista di Mantova.

La serata è organizzata unitamente all'AEMOC, Associazione Ecologica Museo Oglio Chiese, con il  patrocinio del Comune di Canneto sull'Oglio.