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"Un Po d'antan – vedute, antichi mestieri e loisir"

Una mostra per inaugurare l'Ecomuseo urbano del fiume Po
23 Ottobre 2009

TORINO.            Attraversando importanti realtà architettoniche e naturalistiche, quali lo storico Parco del Valentino, con il Borgo Medioevale ed il castello seicentesco, i Murazzi ed il complesso di Piazza Vittorio Veneto - Gran Madre, i molteplici ponti, vari altri parchi (Millefonti, Meisino, Michelotti, Colletta, ecc.) e lambendo le pendici della collina, il Po crea a Torino uno dei paesaggi fluviali urbani fra i più belli al mondo.

 

Per conservare e rafforzare la memoria storica sul rapporto fra la città di Torino, i suoi abitanti ed il fiume Po, la Circoscrizione 8 di Torino (San Salvario, Cavoretto, Borgo Po), fortemente caratterizzata dall'essere attraversata dal fiume più importante d'Italia, ha realizzato l'Ecomuseo del Po, che si inserisce quale ulteriore tassello nel sistema degli ecomusei urbani della Città di Torino.

 

Oltre a mostrare la documentazione iconografica sul Po a Torino, l'ecomuseo si prefigge anche l'obiettivo di diventare un centro di raccolta e di interpretazioni di storie, esperienze e progetti, che associazioni, enti, scuole, gruppi e singoli vorranno proporre, studiare e presentare.

 

 

Per inaugurare l'Ecomuseo urbano del Po è stata organizzata una mostra, intitolata "Un Po d'antan – vedute, antichi mestieri e loisir", suddivisa in tre aree tematiche:

 

1) Il Po e la trasformazione della città

L'acqua è da sempre e per tutte le realtà urbane il filo conduttore delle trasformazioni che il territorio ha subìto nei secoli. Così è stato anche per Torino, il cui disegno urbanistico è stato fortemente condizionato dalla presenza del fiume Po e dei suoi tre affluenti cittadini. Le immagini presenti nella mostra illustrano l'evoluzione del rapporto fra il fiume e la città, che si è estesa fino a giungere alla sue rive grazie all'abbattimento delle mura cittadine avvenuto in epoca napoleonica.

 

2) Lo sport e il loisir

Il Po, all'epoca in cui fu inserito nel tessuto urbano cittadino, divenne un luogo estremamente vitale, di benessere e di svago per molti torinesi. Sulle sue rive il passeggio di famiglie e di coppie di innamorati si alternava al passaggio di battelli e canoe ed alle attività dei bagnanti. Gli sport maggiormente praticati sul fiume erano il canottaggio (ancora adesso estremamente vitale) e la balneazione. La storia del canottaggio italiano è intimamente legata al Po ed a Torino. Fu proprio qui che sorsero le prime società di canottaggio italiane. La prima, la Canottieri Cerea (che prese il nome dall'elegante saluto torinese), fu fondata nel 1863. Successivamente nacquero altri importanti sodalizi, alcuni tuttora attivi, come le società Caprera, Eridano ed Esperia.

Anche il nuoto e la balneazione erano attività molto diffuse nell'Ottocento e ad inizio Novecento, con tanto di stabilimenti balneari lungo le rive del fiume.

 

3) Il lavoro

Torino ha da sempre legato le sue attività produttive al Po, ai suoi affluenti ed ai canali da essi derivati. Questi non erano utilizzati soltanto per l'irrigazione dei campi o come via di comunicazione, ma servivano anche come fonte di energia e fonte di sostentamento diretta per molti abitanti. Vari erano i mestieri legati al fiume: i lavandai, la pesca, l'estrazione della sabbia.

 

L'inaugurazione della mostra "Un Po d'antan – vedute, antichi mestieri e loisir" e dell'Ecomuseo del Po – Circoscrizione 8, avverrà giovedì 29 ottobre, alle ore 18, in corso Moncalieri 18, a Torino.

 

Per informazioni: 0114435830, 0114438807, ecomuseo8@comune.torino.it; www.comune.torino.it/ecomuseo

 

 




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