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Un progetto per recuperare l'importante sito ambientale e naturalistico del Po Morto di Carignano. Approvata la convenzione per l'avvio delle azioni di recupero

04 Giugno 2010

CARIGNANO.           La giunta esecutiva dell'Ente di gestione del Parco del Po Torinese lo scorso 18 marzo ha approvato la convenzione (redatta ai sensi del Piano d'Area del Po), da sottoscriversi con il Comune di Carignano e la società proponente SORITE per l'avvio del progetto di recupero dell'area del Po Morto.

L'approvazione della convenzione rappresenta un passaggio molto significativo, che conclude un lungo e laborioso lavoro per la definizione di una ipotesi di intervento, attuata secondo gli strumenti del Piano d'Area. La normativa infatti permette di acquisire al patrimonio pubblico l'intera area interessata dal progetto e l'allontanamento di tutti gli impianti a fine lavori. Il progetto prevede l'avvio di una attività estrattiva nei vecchi laghi di cava presenti nell'area del Po Morto, ora abbandonati, attuando contestualmente ed a partire dai primi passi del progetto, di durata ventennale, numerose azioni di recupero ambientale.

 

 

Il sito del Po Morto, anche area S.I.C. (sito di importanza comunitaria) della Rete Natura 2000, è di grande valore per il Po, essendo uno dei luoghi dove l'attenzione alle conservazione degli ambienti è stata sempre di primo piano, con la produzione di materiali, indagini e mostre, già a partire dagli anni '80.

Per questa ragione il Parco del Po ha discusso in una lunga fase di confronto, dal 2005 al 2006, anche con le associazioni ambientali locali, il quadro degli interventi, sui quali si giunse ad individuare e concordare anche con le stesse associazioni, un percorso comune in occasione di uno specifico incontro in data 16.5.2006 e del quale fu dato riscontro verbale ai soggetti interessati in data 17.5.2006.

Nonostante questo, recenti ricorsi opposti dalle stesse associazioni sono tornati a voler ridiscutere ancora lo stesso progetto, sul quale tutti gli organi di controllo hanno ora espresso la compatibilità ambientale, e sul quale quindi ora il parco lavorerà con attenzione ed impegno per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal progetto. L'intervento ricade in un territorio particolare per il piano del parco, dove l'avvio di programmi per il recupero e la cessione a patrimonio pubblico possono partire solo su iniziativa dell'ente parco, che si era mosso con un proprio provvedimento del Consiglio nel 2006, ottenendo di effettuare gli interventi di estrazione di inerti in uno solo dei due siti presenti, così permettendo al secondo sito di essere interessato da interventi esclusivamente di recupero, limitando fortemente le potenzialità di prelievo ed estendendo anche azioni alla residuale lanca del Po, accogliendo così le proposte delle stesse associazioni locali.

Ora la società estrattiva proponente ed il parco, come da prescrizioni dell'autorizzazione, metteranno a punto in particolare le azioni e le misure di conservazione esecutive (sulla base degli indirizzi inseriti nel progetto presentato) per la conservazione di due importanti specie faunistiche, che proprio in occasione delle analisi progettuali per la definizione del progetto stesso sono state rinvenute nell'area del Po Morto: il Pelobate fosco e la Rana di Lataste.

 

A breve il piano delle azioni e dei monitoraggi sarà presentato alla istituenda commissione tecnica, che si insedierà ai sensi della stessa convenzione approvata. Il piano sarà inoltre esaminato preventivamente insieme alle associazioni locali, essendo in ogni caso intenzione dell'Ente mantenere sempre aperto il dialogo e il confronto con il territorio, nel rispetto delle azioni possibili e dei risultati raggiungibili con gli strumenti oggi a nostra disposizione.




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