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Parco Naturale Regionale Sirente-Velino

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La FAO incontra il Parco Sirente Velino

Una delegazione di Medici Veterinari della Fao visita Il Parco Regionale - Primo passo per una gestione sanitaria congiunta della zootecnia e fauna selvatica nel territorio dell'Area Protetta

(Rocca di Mezzo, 21 Ott 15) Giornata memorabile per il Parco Sirente Velino quella di Sabato 17 Ottobre.

Una delegazione di Medici Veterinari della FAO "Food and Agricultural Organization of the United Nations" in visita istituzionale presso il Parco Naturale Regionale Sirente Velino per conoscere il territorio dell'Area Protetta e le attività Medico Veterinarie in corso per la gestione degli aspetti connessi alla zootecnia ed Fauna Selvatica del Parco. La FAO  è un Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite impegnata nel sostegno e nel miglioramento dei sistemi zootecnici, agricoli e forestali nei Paesi in via di sviluppo contribuendo, così a sconfiggere la fame nel Mondo. La visita assume un valore ancora più grande ed importante in quanto coincide con i festeggiamenti e le celebrazioni del 70° Anniversario della sua Fondazione. Basta solo ricordare che solamente il giorno prima e per tutta la settimana da poco trascorsa la FAO ha celebrato il suo Anniversario in diretta televisiva dall'Expo a Milano ed in collegamento con la sede Centrale di Roma alla presenza delle più alte cariche istituzionali nazionali e mondiali. La FAO ha scelto il Parco Regionale Sirente Velino dopo averne apprezzato le importanti attività sanitarie in corso portate avanti dallo stesso Ente Parco e gestite direttamente dal servizio scientifico dell' Ente ed in particolare dal Medico Veterinario dell' Area Protetta che proprio in questi giorni segue, per un periodo di formazione specialistica in campo internazionale, le attivita' dell' "Animal Health Production and Health Division". In particolare questo fondamentale dipartimento della FAO lavora quotidianamente per le problematiche sanitarie della zootecnia, delle interazioni con la fauna selvatica e dell'igiene e controllo degli alimenti di origine animale ai fini della tutela della salute umana e della prevenzione delle malattie trasmissibili da animale a uomo (zoonosi), di quelle trasmesse da alimenti e quelle emergenti soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

La delegazione sanitaria ha potuto toccare con mano le numerose problematiche che condizionano in modo pesante la vita degli allevatori, spesso causa di conflitto con la fauna selvatica  protetta e a rischio di estinzione.

I 17 membri dell'Organizzazione Mondiale, guidati dalla Dott.ssa Katinka de Balogh, (Senior Officer - Veterinary Public Health - AGAH), da Ankers, Philippe (Chief, Livestock Production Systems Bran - AGAS) e Ormel, Henk Jan (AGAH senior consultant), hanno avuto un incontro tecnico-scientifico presso la sede dell'Ente a Rocca di Mezzo con i responsabili del Parco nel quale sono state illustrate le peculiarità e le criticità dell'area Protetta e dove si è discusso delle attività in corso a sostegno della zootecnia e della fauna selvatica.

Successivamente si è tenuta una visita presso alcuni allevamenti monticanti, (ovicaprini, bovini ed equini) che praticano l'allevamento estensivo, la pastorizia di montagna e la produzione di alimenti di origine animale e che rappresentano la storia e la tradizione zootecnica dell'Area Protetta. Gli allevatori, con grande entusiasmo, hanno potuto rappresentare i loro problemi ai tecnici della FAO e la necessità' della valorizzazione delle produzioni locali, come sostegno diretto all'economia ed alla zootecnia.

"Questo, - sostengono i vertici dell'Area Protetta - rappresenta una occasione di sviluppo ecocompatibile per tutta la nostra zona e non solo, infatti, tutelare le produzioni locali, favorirne la commercializzazione anche solo in ambito locale o Regionale significa ed implica anche tutelare indirettamente il bestiame domestico, la fauna selvatica sintopica e la ripresa della zootecnia di montagna vero sviluppo per nuove attività' imprenditoriali giovanili in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando".

Secondo i membri della FAO è importante realizzare un progetto basato su una gestione sanitaria integrata secondo un approccio ispirato alla nuova frontiera della "One Health" e cioè capacità di gestire i problemi della fauna selvatica e del bestiame domestico parallelamente a quelli della salute umana e non piu' considerandoli separati. La Medicina Veterinaria e la Medicina Umana, insieme possono dare un contributo fondamentale alla riduzione della poverta', allo sviluppo delle popolazioni e al miglioramento delle condizioni ambientali, sanitarie sociali ed economiche in tutto Il Mondo.

La Dott.ssa Katinka De Balogh, che ha guidato la delegazione Medico Veterinario di fama internazionale rappresenta uno dei punti di riferimento piu' importanti a livello mondiale di questo nuovo approccio che in tanti Paesi in via di sviluppo sta contribuendo concretamente allo sviluppo di nuove opportunità e ad alleviare la fame, le sofferenze e la malnutrizione.

"E' un motivo di grande orgoglio - sostiene il Direttore dell'Ente Parco Oremo Di Nino - ospitare, accogliere e collaborare con una Organizzazione così importante come quella della FAO e prendere atto che le attività' di gestione della fauna selvatica che stiamo portando avanti vengano apprezzate ed approvate da un Organizzazione Mondiale ci riempie di soddisfazioni e ci stimola ad andare avanti su questa direzione. La gestione della popolazione di Cinghiale che da qualche mese abbiamo attivato mediante le gabbie di cattura oltre a contenere il numero della popolazione consente un monitoraggio sanitario completo della fauna selvatica e grazie al lavoro del Medico Veterinario Dott. Giuseppe Cotturone il Parco riesce a gestire tutti gli aspetti sanitari, dalla cattura fino alla macellazione e prelievo di numerosi campioni biologici a garanzia del consumatore finale delle carni regolarmente immesse al consumo umano". Tali controlli si vanno ad aggiungere a quelli gestiti dai Servizi Veterinari delle ASSLL.

Sono sempre più strette, - concordano i Medici Veterinari della FAO - le interazioni sanitarie tra bestiame domestico e fauna selvatica dovuto ai cambiamenti ambientali e climatici, ecopatologici ed epidemiologici in atto, all'emergere di nuove malattie nell'uomo e negli animali e alla sempre piu' difficile ricerca di farmaci efficaci per combattere le infezioni (antibiotico resistenza)". Dopo un momento conviviale, assaporando le tipicita' locali, "la memorabile giornata" si conclude la presso il magnifico scenario dei Prati del Sirente teatro dell' importantissimo traguardo raggiunto con la neonata colonia di Camoscio appenninico.

"Quella di oggi, afferma il Commissario del Parco Annabella Pace rappresenta, davvero per il Parco e per tutta la Comunita' che quotidianamente lo vive, malgrado tutte le difficolta' - un nuovo inizio, ed una nuova ripartenza lasciando dietro i problemi e guardando al futuro con una nuova prospettiva. Con il supporto dei Servizi Veterinari della FAO sara' possibile la collaborazione e lo scambio di informazioni tra i tecnici del nostro Ente (Medico Veterinario, Biologo e Servizio di Monitoraggio faunistico) e le Nazioni Unite, di cui la FAO fa parte, al fine di tutelare contemporaneamente l'ambiente, la fauna selvatica, la zootecnia, le attivita' produttive locali e la salute umana elevando ancora di piu' il Parco Sirente Velino al suo stato di "Fiore all'occhiello della Regione Abruzzo" ed invidiabile punto di riferimento, ora anche in campo internazionale.

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