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La peste suina africana preoccupa la regione

Cosa fare e non fare per limitarne la diffusione

(14 Gen 22)  

La Regione Emilia-Romagna ha attivato un piano per avere una mappatura precisa delle zone a rischio e fermare i contagi di peste suina africana.

La malattia, che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all'uomo, se non fermata potrebbe rappresentare un grave danno economico per le aziende emiliano-romagnole che operano nel settore della zootecnia: una seria minaccia che potrebbe mettere in stallo la filiera suinicola, nonché le pregiate produzioni Dop della salumeria nazionale.

I primi casi sono stati rilevati in Piemonte e Liguria all'inizio dell'anno. I luoghi di ritrovamento dei cinghiali risultati positivi alla Psa sono relativamente vicini ai confini regionali emiliano-romagnoli, in particolare al piacentino. Ecco perchè la Regione si sta muovendo velocemente per controllare e bloccare la diffusione di questa malattia.

Per fare prevenzione sulla diffusione della Psa, la Regione ha avviato da tempo un servizio telefonico per segnalare eventuali cinghiali morti o resti. La campagna è rivolta ai cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai. Nel caso in cui ci si imbatta in un cinghiale morto (o nei suoi resti), l'invito è di telefonare allo 051/6092124, dopo aver memorizzato la propria posizione geografica, e di scattare una foto, da poter inviare successivamente ai servizi.

Per ulteriori informazioni: Peste suina africana in Emilia-Romagna

Per segnalazioni: telefonare allo 0516092124

Per informazioni: Ufficio Vigilanza 0521/833440

 

La peste suina africana
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