Il proverbio latino afferma che così come una goccia con il tempo riesce ad avere la meglio sulla dura roccia, con la pazienza e la perseveranza si può ottenere qualunque risultato.
La mostra Gutta cavat lapidem tratta di questo:
di come la tenacia dell'acqua riesca a modellare la superficie terrestre e a scavare in profondità ambienti che possono raggiungere dimensioni inimmaginabili; e anche, in senso figurato, dell'instancabile lavoro condotto dagli speleologi per rivelare, un pezzetto alla volta, la vastità del mondo sotterraneo.
Questo viaggio alla scoperta delle grotte e della speleologia, avrà una prospettiva prevalentemente locale, ponendo cioè in risalto i fenomeni carsici dei Gessi Bolognesi e delle altre cavità naturali della provincia.
Ai pannelli, corredati da testi e immagini, si affianca un allestimento che conduce le persone all'interno di una installazione immersiva che usa tutti i canali sensoriali.
L'obiettivo è fare comprendere attraverso un'esperienza coinvolgente lo sguardo dello speleologo che osserva, indaga e attraversa gli spazi scavati dalle acque. Diventare speleologi ci permetterà di comprendere qualcosa della complessa relazione tra l'uomo e l'ambiente naturale.