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Le trincee dimenticate di Castil

Passo del Ballino: da barriera invalicabile a punto d’incontro

(Tione di Trento, 13 Feb 19) La Località Castil, situata a cica 800 metri di altezza nel Comune di Fiavé, collegata ora da una breve strada forestale al vicino centro abitato del Ballino, ha svolto per secoli una funzione di controllo e di difesa rispetto al versante che scende verso Riva del Garda. E' infatti documentata la presenza nella zona di una fortezza-castello risalente all'epoca medievale, che potrebbe aver dato luogo al toponimo stesso, e di alcune opere trincerate costruite nel corso del '700 contro i francesi che in quel secolo fecero diverse incursioni nelle Giudicarie.

Ma di particolare interesse, per la loro ricercatezza tecnica e la loro estensione in loco, risultano essere le trincee costruite durante la Prima guerra mondiale, ritrovate per caso qualche anno fa dallo storico Aldo Gottardi[1]. Si tratta di trincee di seconda linea, che dovevano formare un robusto sbarramento in caso di sfondamento italiano nella zona del Garda. Proprio a Castil era inoltre presente una stazione di teleferica finalizzata ai rifornimenti degli avamposti intorno al Dos della Torta (vetta principale del crinale che separa la Val di Concei, nell'alta val di Ledro, dalla Val Marcia nelle Giudicarie Esteriori). Le trincee furono dislocate su un'area di 360° intorno alla località Castil permettendo di avere così il controllo su tutte le vie limitrofe di percorrenza.

A un secolo esatto dalla fine di quella che è passata alla storia come Grande Guerra, pur essendo ancora visibili, le trincee accusano inevitabilmente i segni del tempo, storico e meteorologico: i pali di sostegno dei parapetti sono andati perduti e i detriti hanno riempito i solchi rendendo l'altezza media di 50 cm rispetto al metro e mezzo originario. L'inesorabile deterioramento non è riuscito tuttavia a cancellare la testimonianza di una ricercatezza tecnico-militare accurata che sopravvive nel visibile profilo "a greca" delle trincee, strutturate in tal modo in funzione antischeggia. Altre postazioni mostrano una diversa forma che indica, a sua volta, una diversa funzione: appaiono come una fila di piccoli scavi di forma quadrangolare collegati tra loro e rivolti verso il nemico. Secondo la tesi di Aldo Gottardi, potrebbero essere stati spazi adibiti ad accogliere mitragliatrici e piccoli pezzi di artiglieria. Sono presenti anche ruderi ed elementi murari che fanno pensare alla presenza di piccole baracche (uffici, guardiole, cucine da campo o magazzini). Nel corso di svariati sopralluoghi in zona, fatti dal giovane storico con altri collaboratori, sono stati ritrovati rottami metallici risalenti al periodo bellico (filo spinato, scatolame, frammenti di granate e bossoli).

Alla luce di questi ritrovamenti viene naturale una riflessione: da sempre l'uomo ha cercato di difendere i propri territori costruendo barriere artificiali, imponendo alla storia e alla geografia dei confini precisi, spesso specchio di muri mentali che non sempre trovano giustificazioni. Le Riserve di Biosfera ed il programma MAB UNESCO hanno, al contrario, l'obiettivo di mettere in connessione territori e comunità di tutto il mondo, che seppur estremamente differenti, ma ricche ciascuna delle proprie peculiarità, hanno in comune la volontà di perseguire lo sviluppo sostenibile del proprio territorio e dell'intero pianeta.

Nella nostra realtà, oggi che il Passo del Ballino non è più l'ultimo baluardo del Trentino sud-occidentale ma il punto di unione tra la Val Giudicarie e il Tennese in un'ottica di continuità e armonia, le trincee di Castil possono assumere una funzione simbolica: non più fossati scavati a dividere ma elemento di unione, di collegamento tra realtà diverse ma complementari, che acquisiscono da ciò un reciproco arricchimento.

[1] Aldo Gottardi, in "Il Giornale delle Giudicarie", maggio 2016

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Trincee di Castil
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