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8 marzo, ricordando le tabacchine giudicariesi

A 80 anni dall’apertura la Màsera cambia destinazione

(Tione di Trento, 08 Mar 19) Il 31 gennaio 2019 a Ponte Arche, Comano Terme, è stata inaugurata la nuovissima e avveniristica Biblioteca di Valle. È stata ricavata da un'ala dell'antica Màsera. Così, come nelle grandi città europee nel nuovo edificio passato e presente convivono: mattone vicino a vetro, mattone vicino a ferro. Questo è un esempio di architettura che non dimentica la storia e vive il presente. L'inaugurazione ha suscitato nella valle molto interesse.

Nei mesi di ricostruzione della possente struttura, sono tornate in superficie le memorie di ciò che un tempo, neanche troppo lontano, è stata la Màsera: uno stabilimento per la lavorazione del tabacco che ha dato occupazione a molte donne della zona. Del 1939 sono le fondamenta e la costruzione dell'imponente edificio, strettamente collegato alla nuova proposta di sostituire alla multicoltura della patata, del frumento e di altri cereali, quella unica del tabacco che ben si adattava alle caratteristiche del nostro territorio. Oggi facendo parte della Riserva di Biosfera "Alpi Ledrensi e Judicaria" sappiamo bene quanto sia importante una produzione agricola diversificata, che non cerchi di adattare il territorio a sé, ma esattamente il contrario. Tuttavia, quella scelta fu presa in un momento storico in cui il lavoro significava sopravvivenza, letteralmente il pane per le famiglie: non è quindi da biasimare la decisione che ha concesso alle Giudicarie Esteriori di vivere un momento economicamente remunerativo e soprattutto ha permesso a tante donne e ragazze della zona di non emigrare per trovare occupazione. La bibliografia riguardante la costruzione, la storia e l'attività della "nostra" Màsera è fortunatamente ricca [1]. 

Non moltissimo sappiamo invece delle numerose ragazze, donne, sorelle e madri che per circa trent'anni hanno lavorato in questo stabilimento. Venivano per lo più dal Bleggio Inferiore, dal Banale e dalle zone di Poia e Comano. La loro giornata lavorativa era scandita da operazioni ripetitive, in condizioni non sempre facilmente sopportabili (temperature elevate, odori penetranti). Eppure, nella testimonianza di una di loro, Adriana Bleggi [2], il ricordo delle fatiche (la raccolta, il momento successivo in cui le foglie verdi venivano infilate in una cordicella e poi appese per essere essiccate, la lenta macerazione e l'attento processo di imballaggio) è accompagnato da quello di momenti piacevoli che, a distanza di anni, tornano spesso nella memoria; come quando la Carletta, donna simpatica e poco più alta di una giovane pianta di tabacco, intonava con una bellissima voce, che ad Adriana risuona ancora nelle orecchie, canzoni che presto creavano nei campi e nella fabbrica un'atmosfera gioiosa che meglio faceva sopportare la fatica. Indimenticabili rimangono per Adriana anche i viaggi nel cassone del camion che portava all'alba le tabacchine a raccogliere il tabacco nei pressi di Riva del Garda o Storo, quando in zona la coltivazione era già sulla via del declino. Sono tante le donne che nei circa trent'anni di attività si sono incontrate, alternate e susseguite all'interno della Màsera. Alma Tognotti [3], figlia di uno dei soci fondatori, ricorda di aver iniziato a lavorarci a 14 anni con un ruolo da contabile; era addetta anche alla pesa dei carichi di tabacco portati dai contadini e a un severo controllo delle presenze e dei ritmi di lavoro delle operaie.

Se nelle parole di Alma, facente parte della vecchia guardia, l'accento è posto soprattutto sulla produttività e sulle regole che scandivano il lavoro, Adriana, ragazza degli anni Sessanta, mette il luce gli aspetti positivi dell'avere un lavoro vicino a casa, descrive un clima buono all'interno della fabbrica, in cui c'era collaborazione, non esistevano gelosie o desiderio di prevaricazione. Le donne in blu (portavano tutte un grembiule di quel colore), giovani e meno giovani vivevano la consapevolezza che si andava verso il meglio, verso un'età di sviluppo e di benessere. Queste le lavoratrici che hanno scritto la pagina forse più importante della storia della Màsera e hanno contribuito allo sviluppo del territorio.

[1] Severino Riccadonna, "Ponte Arche, nascita di un paese", ottobre 2010, Trento.

Giorgio Salizzoni, storia e territorio, "La Màsera", in Bleggio Inferiore Notizie, giugno 2088, n. 3.

Marco Donati "Il recupero di uno stabilimento per l'essicazione del tabacco nel comprensorio delle terme di Comano", Tesi di laurea in ingegneria civile, Università di Trento, anno 2001.

Maria Flaim Apolloni, "La Màsera" in Bollettino parrocchiale della Comunità di Càres e Ponte Arche, 1976 – 1998.

[2] Adriana Bleggi; nata a S.Croce di Bleggio nel 1947, vive oggi a Sclemo.

[3] Alma Tognotti; nata ad Ala nel 1928, vive oggi a Ponte Arche – Comano Terme. 

Le tabacchine, una foto scattata da autore sconosciuto il 4 ottobre del 1939
Le tabacchine, una foto scattata da autore sconosciuto il 4 ottobre del 1939
La nuova biblioteca, un immagine dalla pagina FB della Biblioteca Giudicarie Esteriori
La nuova biblioteca, un immagine dalla pagina FB della Biblioteca Giudicarie Esteriori
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