Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria

(Tione di Trento, 25 Mar 19) Sabato scorso, 16 marzo, in un incontro a quattro, Alessandro Alimonta (1971), Luca Armanini (1985), e David Marchiori (1976), hanno raccontato dell'importante realtà di cui fanno parte: il Soccorso Alpino delle Giudicarie Esteriori, rispettivamente con il ruolo di ex capostazione, capostazione attuale e vice capostazione. Quella del Soccorso Alpino è una storia di uomini e territorio che parte da lontano: ha le sue origini nell'innato spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato in tempi più recenti. A livello nazionale l'attuale struttura del Soccorso Alpino nasce nei primi anni '50, su principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci. La sezione delle Giudicarie Esteriori nasce il 25 giugno del 1953 e ha la sua prima sede a Stenico, paese che fino al 2007 presta alla stessa il suo nome per identificare la base d'azione dell'associazione (Soccorso Alpino Stenico). Dopo aver cambiato la denominazione in Soccorso Alpino Giudicarie Esteriori, trascorre qualche anno prima che sia disponibile una sede centrale, che "arriva" nel 2015 a Ponte Arche.  

Ma chi sono i protagonisti di questa storia? Dagli anni '50 ad oggi molti sono gli uomini che, susseguendosi, hanno permesso di mantenere attivo questo servizio fondamentale per gli abitanti e i turisti dell'ampia zona che si estende su tutta la parte nord-occidentale della Riserva di Biosfera MAB UNESCO Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria (San Lorenzo in Banale escluso, essendo ambito di una altra stazione). Fino a pochi anni fa, i volontari si limitavano a 6 giovani coraggiosi e determinati; oggi, Luca, il capostazione, è ben orgoglioso di affermare che i componenti di questa stazione sono 14, compresa una giovane donna: Linda Grossi(1994).

Alessandro, che per 15 anni è stato capostazione, racconta: "chi vuole far parte del Soccorso Alpino deve affrontare un percorso non facile ma gratificante. Prima di tutto è necessario conoscere bene il proprio territorio e poi possedere delle competenze e abilità specifiche: bisogna saper sciare, scalare su roccia e su ghiaccio." Il candidato volontario viene valutato durante due giornate di selezione una in autunno inoltrato, l'altra in primavera, in base alle diverse attività previste. Dopodiché l'allievo affronterà un percorso formativo per padroneggiare le diverse tecniche di soccorso (calate di corda, recupero corpi, uso della barella, ricerca persona, valanga etc.). David racconta: "mediamente il Soccorso Alpino delle Giudicarie opera quindici interventi all'anno, e di questi il novanta per cento sono di tipo sanitario. Gli interventi sono leggermente aumentati anche perché è cresciuto il supporto che questa sezione porta alle altre zone del Trentino". Infatti, negli ultimi anni, si registra un forte spirito di collaborazione tra le diverse unità e in situazioni delicate, come casi di valanghe, la partecipazione è massima. Il capostazione, in modo scaramantico, afferma:"la zona delle Giudicarie si pone a un livello medio-basso per numero di interventi anche se non sono mancate tragiche eccezioni nel corso degli anni".

Nella sede di Comano Terme si respira un'aria di entusiasmo e di sana collaborazione. Questa stazione sta vivendo un momento di attiva partecipazione; responsabili e soci sono motivati, hanno tanta voglia di fare e vivono un forte spirito di gruppo. Essendo in buon numero, ognuno può ritagliarsi il proprio ruolo, contribuendo a una gestione ottimale della risorsa che rappresentano e candidati volenterosi saranno sempre benvenuti a far parte di questa importante risorsa del territorio che "veglia" su chi si trova in ambiente impervio. Certo, far parte del Soccorso Alpino non riserva solo gioia ed entusiasmo: richiede impegno, sacrificio, determinazione e un sano altruismo. Questi i principi che stanno alla base dello spirito che accomuna uomini e donne che hanno scelto questa strada.