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L' acqua, le cascate e la vita a Pòs Malmerio

(Tione di Trento, 12 Lug 19) Talvolta bastano pochi passi per uscire dalla frenesia delle giornate ed entrare in luoghi dove viene naturale pensare che il tempo si sia fermato.

A Storo, in Valle del Chiese, nella parte meridionale della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria, esiste un luogo dove poter entrare profondamente in contatto con la natura e con la vita e storia di questi territori. Stiamo parlando del "Pòs Malmerio" una grande piscina naturale, sovrastata da un imponente cascata, facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta dall'abitato della Valle del Chiese.

Dal centro storico di Storo infatti, dirigendosi in direzione Val di Ledro, si arriva in pochi minuti alla località Piane da cui, seguendo una comoda stradina asfaltata, si entra nella stretta gola creata dal torrente Palvico, raggiungendo così in circa 5 minuti di passeggiata il magnifico "Pòs Malmerio". Qui ci si può fermare per un momento di relax sulla spiaggetta, che il torrente Palvico, con le sue piene invernali, modifica ogni anno, oppure i più avventurosi possono provare a tuffarsi nelle gelide acque che scendono dal canyon scavato nei millenni dalla forza dell'acqua.

L'importanza di questo luogo però non risiede soltanto nella sua estrema bellezza, ma è anche simbolo della straordinaria capacità dell'uomo di utilizzare questo luogo per i propri scopi, ma in maniera sostenibile e senza arrecare eccessive modificazioni all'ambiente o al paesaggio.

Sicuramente fino all'inizio dello scorso secolo nella zona del "Pòs Malmerio" erano presenti fucine e mulini azionati dalla forza dell'acqua, che vennero però poi successivamente abbandonati a causa dell'arrivo della piccola industria nella piana di Storo intorno agli anni '30. In quel periodo infatti il paese stava crescendo esponenzialmente e il bisogno di energia elettrica si faceva sempre più grande; già nel 1904/1905 il Consorzio Elettrico di Storo costruì una piccola centrale idroelettrica nei pressi del Pòs Malmerio, in modo da sfruttare il salto dell'acqua, completando poi il sistema di centrali nel 1930 con l'inaugurazione dell'attuale "Centrale Palvico" [1]. A partire dagli anni '50/'60 l'acqua fredda e molto pulita che scende dalla cascata ha poi iniziato ad essere utilizzata per rifornire una troticoltura che sorge in località Piane, permettendo di costruire una piccola economia intorno all'allevamento delle trote e salmerini che in queste acque trovano il loro habitat naturale.

L'utilizzo però più recente delle acque del Palvico e dello stretto canyon creato dallo stesso è da ricondursi alla pratica del canyoning, che iniziò a diffondersi intorno in questa zona negli anni '90. Gruppi di persone, armati di mute, imbragature e corde e accompagnati da esperte guide alpine, ogni giorno durante la stagione estiva percorrono nuotando, saltando o calandosi, lo stretto canyon del Palvico, che termina proprio con l'imponente cascata di 54 metri che sovrasta il "Pòs Malmerio". 

"Sono vivo, finché sento cascate, uccelli e venti che cantano" diceva il famoso naturalista John Muir ed è proprio il caso del "Pòs Malmerio", un luogo tra i più segreti, nascosti e affascinanti della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria, simbolo dell'equilibrio fra Uomo e Natura, tutto da esplorare e scoprire.


[1] Intervista a Gianni Zontini, storico locale e ex professore di lettere e storia.

La cascata a Pòs Malmerio
La cascata a Pòs Malmerio
La centrale nel 1904 (archivio CEDIS)
La centrale nel 1904 (archivio CEDIS)
Canyoning (arch. Move into nature)
Canyoning (arch. Move into nature)
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