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Polenta: mescolare per bene

Acqua, farina gialla e prodotti del territorio della Riserva di Biosfera

(Tione di Trento, 02 Ott 19) Mescolare o per essere più precisi "trisare" il tutto per bene e a lungo e la Polenta è fatta. Probabilmente esistono poche ricette così semplici: acqua, farina gialla e fuoco vivo. Questo piatto è ormai un "must" della tradizione culinaria alpina, ma come ogni ricetta tipica porta con sé una serie di curiosità, quale ad esempio le sue origini.

A scanso di equivoci, la polenta e di conseguenza la farina gialla ricavata dal granoturco o mais è una tradizione piuttosto recente del territorio alpino; la pianta del mais è stata infatti importata in Europa solo successivamente alla conquista delle Americhe (1492) e sebbene questa cultura si sia diffusa molto velocemente nel Vecchio Continente, ci vollero ancora circa 100 anni prima che si capisse il reale potenziale di questa pianta.

Possiamo perciò ipotizzare che la Polenta come la conosciamo noi, abbia iniziato a diffondersi a partire dalla fine del 1500 inizio 1600, diventando uno dei piatti principali della dieta delle popolazioni alpine. Basti pensare che il consumo di questo alimento fu così alto che nei secoli successivi, avvennero vere e proprie ondati di pellagra, una malattia della pelle causata dall'eccessivo della polenta di sorgo o di mais come alimento.

Il passaggio della Polenta da cibo "alieno" proveniente dal Nuovo Mondo a piatto tipico della tradizione alpina fu breve assorbendosi così alle tradizioni locali. Nascono da questa interazione fra tradizione e territorio le varianti di polenta che attualmente si conoscono nell'area della Riserva della Biosfera e soprattutto in Valle del Chiese e Val di Ledro, territori dove la Polenta e la sua preparazione si percepisce quasi "sacro". Polenta carbonera, di patate, macafana, tiragna, con le rape, con le noci: ognuno di questi tipi di polenta porta con sé una storia e una tradizione legata al singolo paese che l'ha creata.

Ad esempio, la Polenta Carbonera, ovvero dei carbonai, tipica della bassa Valle del Chiese, che nasce dall'esigenza dei carbonai di utilizzare anche gli ultimi pezzetti dei salami o del formaggio che portavano con loro durante le lunghe trasferte. La Polenta di Patate, tipica della Valle di Ledro, un misto di farina gialla di mais e di patate bollite e schiacciate, insaporita in base alle ricette con formaggi, burro, cipolle o altro. La Polenta Macafana e di Rape tipiche dell'alta Valle del Chiese sono ulteriori testimoni di quanto gli abitanti abbiano saputo variare e rendere sempre più gustosa quella che altrimenti sarebbe "la solita polenta", piatto simbolo della ristrettezza economica di questi paesi montani.

La Polenta è una tradizione quanto mai viva nei nostri territori; oltre ad essere un piatto che attualmente viene ancora molto consumato anche a livello familiare, negli ultimi anni la valorizzazione di questo piatto, soprattutto nel Comune di Storo è stata molto forte andando a creare il cosiddetto Festival della Polenta arrivato quest'anno alla sua quinta edizione. Un evento organizzato dai volontari della Pro Loco di Storo e da altri soggetti pubblici e privati impegnati nella valorizzazione di questo prodotto tipico del territorio. Nel programma del festival, sabato 5 ottobre alle 18:00 alla sede della Cooperativa Agri'90, è stato organizzato un convegno dal titolo "Il patrimonio alimentare di montagna", un focus rivolto al sistema agricolo, turistico e al paesaggio; un evento al quale tra i molti ed interessanti interventi parteciperanno anche i rappresentanti della Riserva di Biosfera "Alpi Ledrensi e Judicaria" per raccontare i progetti in corso. Nella giornata di domenica 6 ottobre sarà possibile assaggiare tutti i tipi di Polenta sopra citati. 

Polenter al festival polente (Arch. CT Valle del Chiese)
Polenter al festival polente (Arch. CT Valle del Chiese)
Convegno del 5 ottobre
Convegno del 5 ottobre
Polenta macafana
Polenta macafana
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