Vai alla home di Parks.it
 

Incisioni Rupestri Lunigianesi nella Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano

(Sassalbo, 15 Apr 16) Sei siti preistorici di incisioni rupestri sono stati scoperti e analizzati dall'Archeoclub d'Italia, sede comprensoriale Apuo Ligure dell'Appennino Tosco-Emiliano, A.L.A.T.E. Essi rientrano nel Comune di Filattiera e si trovano sui contrafforti della Catena del M.te Orsaro, nei pressi di fonti d'acqua e di arcaiche vie che attraversano ancora oggi l'Appennino, per unire due popolazioni culturalmente e geograficamente vicine, in due regioni ricche di tradizioni e di cultura: la Toscana e l'Emilia Romagna. Dal mare ai monti, i Comuni affidati all'Archeoclub Apuo Ligure A.L.A.T.E. comprendono Berceto-PR, Pontremoli-MS, Borgotaro-PR, Corniglio-PR, Bagnone-MS, Monchio delle Corti-PR, Licciana Nardi-MS, Filattiera-MS, Mulazzo-MS, Zeri-MS, Bolano-SP, Cinque Terre-SP, Fornovo Taro-PR.  Le incisioni consistono in menhir, coppelle ma anche in vere e proprie sculture, come la Navicella Ligustica e diversi antropomorfi ed animali, testimonianze preistoriche che sarebbe stato inimmaginabile si potessero trovare nel territorio, prima dell'eccezionale scoperta da parte dell'Archeoclub. L'appartenenza etnica è dichiarata da diversi manufatti, come lo Scudo Oblungo, che gli scrittori latini attribuiscono agli Apuo Liguri, il Cammeo Arcaico che riproduce un cranio dolicocefalo, scientificamente riconosciuto come ligure e altri. Tali sculture rupestri, insieme alla Navicella Ligustica che, avendo per oggetto della rappresentazione un natante marino ed essendo però scolpita in montagna, su una rupe scoscesa a quasi mille mt di altitudine, rivela la duplice anima del suo popolo, marina e montana, quale appunto fu quella del popolo Apuo Ligure preistorico, progenitore degli Apuo Liguri storici che combatterono con alterne vicende contro i Romani per circa due secoli, fino alla deportazione nel Sannio. Molti simboli istoriati sulle rocce rimandano al culto della Dea Madre, come il santuario rupestre che trasuda ocra, minerale che, per il suo colore sanguigno, era messo in relazione con il sangue, con la vitalità, con la fecondazione, con la procreazione e finanche con la rigenerazione dopo la morte. Numerosi sono anche i simboli sessuali, maschile e femminile, rappresentati molte volte, ognuno da sé ma anche in congiungimento, in parallelo con la rappresentazione del sole, simbolo maschile della fecondazione, e della luna, simbolo femminile della procreazione, anch'essi rappresentati da soli, come la Ruota Solare, una primitiva svastica, ma anche in congiunzione, nella rappresentazione cosmogonica delle due fonti di luce e di vita per l'essere umano e per tutte le creature viventi. Al culto della nascita sono dedicate diverse sculture: dall'arcaico, ma maestoso Trono della Dea Madre, intagliato con maestria nella roccia calcarea, con una dimensione di circa due mt di larghezza e circa 2,50 di altezza, avente al culmine la maschera felina, alla Paleosedia della Partoriente, ricavata in un blocco calcareo di forma pressoché cubica, caratterizzato da profonde incisioni per la raccolta dei liquidi, con un punto cosiddetto di energia e due basi simmetriche di verosimile appoggio delle gambe durante il parto. Tali sculture hanno carattere funzionale e non solo rappresentativo, dato che è ormai appurato che il parto delle antiche madri avveniva da sedute o in appoggio alla terra. Numerose anche le cosiddette pietre della fertilità, dove le donne si strofinavano, nell'invocazione della fecondazione. Si tratta di culti millenari attestati da celebri scienziati delle età preistoriche, che, grazie alle scoperte dell'Archeoclub Apuo Ligure A.L.A.T.E., accomunano ora il nostro territorio a quelli del Mediterraneo Antico e dell'Europa continentale.
Testo tratto da "Il culto della Dea Madre nella Terra di Luna" di Angelina Magnotta, EdA, Edizioni dell'Assemblea del Consiglio della Regione Toscana, Firenze 2015, ISBN  978-88-89365-55-7

Angelina Magnotta

Antropomorfo Dormiente
Antropomorfo Dormiente
Tempio della Dea Madre
Tempio della Dea Madre
Navicella Ligustica
Navicella Ligustica
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ufficio Riserva MAB Appennino Tosco-Emiliano