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Due giovani ridanno vita a un'antica peschiera e ne fanno un piccolo paradiso

Nel cuore della Riserva di Biosfera sono riusciti a far fiorire l'attività nonostante il Covid

(Villa Minozzo, 28 Gen 21) Nel comune di Villa Minozzo (Re), nella frazione di Minozzo, nota nei documenti storici già prima dell'anno mille, si trovala borgata di Garfagno. Caratteristica di questo territorio, a quasi 800 metri s.l.m, è la notevole presenza di corsi d'acqua più o meno importanti. Uno di questi, il Rio Grande, alimenta la "Peschiera del Mulino", nata nella vasca di raccolta di un vecchio mulino dal quale prende appunto il nome.

La struttura, che si compone di tre vasche a fondo ghiaioso, risale al 1969 ma è stata ristrutturata in modo consistente tra il 2018 e il 2019. Sono stati applicati criteri moderni permettendole quindi di assumere caratteristiche tali da renderla idonea ai nostri giorni. Per l'Azienda Agricola Ca' d'Gianant, che la gestisce, è stato naturale incontrare il favore e gli apprezzamenti dell'utenza anche grazie al fatto che l'area è fruibile in tutte le stagioni.

Le migliorie apportate sono da attribuire alle giovani idee della trentaduenne Valeria Politi, nipote degli storici gestori Fontana che negli anni '80-'90 hanno portato l'area alla notorietà presso il vasto pubblico degli appassionati di pesca. Di fianco all'imprenditrice agricola trova posto suo marito: Maurizio Penserini, quarantenne, biologo, libero professionista e tecnico aziendale ed esperto di ittiologia. Da anni lavora nel settore per conto della Provincia e della Regione, seguendo l'allevamento e la riproduzione di trote destinate al ripopolamento delle acque pubbliche. Studia e ricerca ceppi autoctoni per preservarne la conservazione in un'ottica di protezione del territorio e delle specie che lo abitano, assecondando i principi sui quali si basa la Riserva di Biosfera.

Va da sé che avere a disposizione le competenze di un esperto in materia consente alla "Peschiera al Mulino" di ottenere risultati qualitativamente più che apprezzabili. Nel parco ittico si coltivano trote iridee e trote fario seguendo le migliori tecniche ittiche al momento note. Applicando i principi di questa scienza, in quest'area favorita dalla presenza di acque con caratteristiche organolettiche specifiche, si favorisce la riproduzione delle pregiate specie indigene.

Il progetto che ha in mente la giovane coppia prevede col tempo di trasformare la loro realtà in agriturismo, potendo quindi affiancare alle attività già proposte ulteriori servizi turistici. Uno di questi è il noleggio di bike elettriche da utilizzare nei sentieri che si snodano nei pressi della struttura ovviamente percorribili anche facendo trekking.

"Il nostro parco è ideale per le famiglie. Qui bambini, i giovani e meno giovani possono passare una bella giornata al fresco. Hanno la possibilità di pescare le nostre trote, grigliarle e mangiarle direttamente sul posto. Per consumare il pasto forniamo noi tutto il materiale necessario che è assolutamente di tipo compostabile", dice Valeria.

Interviene poi Maurizio: "Siamo attenti all'ambiente e cerchiamo di mettere in pratica comportamenti consoni per preservarlo. I nostri clienti sono molto sensibili a questo aspetto: prediligono modalità di svago lontano dai grandi centri di attrazione di massa, desiderano al contrario sentirsi immersi nella natura. Attorno all'ambiente che ci circonda e alle sue peculiarità che abbiamo organizzato la nostra azienda. La struttura è composta di un'area relax, uno spazio attrezzato con tavoli, panche e griglie oltre ad un parco giochi per bambini. Chi lo desidera può anche acquistare i nostri prodotti e consumarli al domicilio. La genuinità di quanto è in vendita è ciò che ci possiamo permettere di garantire ai clienti in quanto ottenuto con metodologie assolutamente biologiche e sostenibili".

Sono queste le parole con le quali la giovane coppia illustra l'attività della azienda inaugurata nel luglio del 2019 e sviluppatasi molto nel 2020 anche in piena emergenza Covid. Forse la pandemia ha addirittura contribuito all'affermazione di questa realtà frequentata da chi ha scelto di fare le vacanze senza allontanarsi troppo dalla residenza. La disponibilità per le consegne a domicilio del prodotto venduto, pubblicizzato attraverso l'utilizzo dei social, ha sicuramente contribuito ad aumentare la visibilità della struttura.

Nonostante Maurizio Penserini viaggi per l'Italia in lungo e in largo chiamato a erogare consulenze professionali, ha deciso con la moglie di rimanere a vivere in montagna, dove hanno scelto di combinare la loro passione per le trote e le strutture che avevano a disposizione per crearne un mestiere.

Svolgono l'attività attraverso un'azienda agricola multifunzionale di indubbia rilevanza nel tessuto socioeconomico locale. Un esempio di virtuosa imprenditoria giovanile in quanto garantisce occupazione per diversi soggetti. Contribuisce a spingere il settore del turismo –soprattutto quello di prossimità- creando "ragioni per restare". L'impiego di collaboratori, principalmente del posto, ostacolano l'emigrazione verso la città anzi addirittura spronano un movimento inverso.

La Peschiera del Mulino fa parte a pieno titolo di una tradizione che, con questa tipologia di attività agricola, ma anche sportiva, contraddistingue il territorio di Villa Minozzo. Altre realtà analoghe, infatti, completano l'offerta di questo settore specialistico dell'agri-turismo: la Peschiera Zamboni situata in località Roncopianigi di Febbio e la Peschiera Pian Vallese che si trova a Febbio.

 (Maria Grazia Vasirani. Comunità redazionale diffusa)

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