Vai alla home di Parks.it
 

RadioA racconta Apenninus

La rivista della Riserva di Biosfera incontra le voci della Lunigiana

(Fivizzano, 11 Feb 21) Domenica 7 febbraio è andata in onda su RadioA una puntata della trasmissione Passi Paesi Parole in cui si è discorso con Doris Corsini, coordinatrice di redazione, della rivista Apenninus. I conduttori hanno trovato la rivista in edicola e si sono incuriositi, così hanno voluto saperne di più di questa nuova pubblicazione che tange proprio i loro territori e non solo.

 In trasmissione erano presenti Paola Ascani, regista e voce storica di RadioA, che conduce un programma "Esaurite" il sabato pomeriggio; Virginio Sala, laurea in filosofia, quarant'anni di esperienza nel mondo editoriale (dai periodici ai libri, dalla redazione alla direzione editoriale), insegna editoria multimediale nel corso di laurea specialistica Teorie della comunicazione presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Firenze. Virginio è autore di "Ebook" (2001), un saggio dedicato al futuro dei libri elettronici, e di "Tesi di laurea con computer e Internet", traduce dall'inglese e dal tedesco testi tecnici e saggistica, si occupa anche attivamente di musica (ha pubblicato 100 dischi ideali per capire la musica classica, Editori Riuniti, 2001; dirige una collana dedicata agli Strumenti della musica per l'Editore Muzzio). Potete trovarlo sul suo blog, www.viacartesio.eu.  Con loro Oreste Verrini, che paga i conti lavorando nei sistemi informativi. Professore a contratto dell'Università degli Studi di Pisa per passione. Oreste Verrini cammina per curiosità, per ascoltare storie e qualche volta scriverle. È autore del libro Madri, sulle orme del pittore Pietro Da Talada lungo l'Appennino tosco-emiliano.

RadioA nasce nel dicembre del 1976 con trasmissioni sperimentali e nei primi giorni del 1977 iniziano le trasmissioni in modo ufficiale. La prima sede della radio fu a Turlago per poi trasferirsi nel 1984 a Fivizzano, Massa Carrara.

"La Riserva MAB UNESCO dell'Appennino tosco emiliano è un'opportunità; - spiega Virginio Sala - per chi vi fa parte di conservare le proprie eccellenze, in qualunque ambito esse si sviluppino, e di coltivarne di nuove, dando spazio a quei settori che ancora non hanno raggiunto una piena maturità. Per chi ragiona sul possibile ingresso, di entrare in un circuito virtuoso in grado di alimentare, con eventi e idee originali, le proprie particolarità. Non solo storia e cultura, non solo mantenimento della biosfera e le diversità sociali, non solo difesa del suolo e del territorio, ma studio e competenze di cui, crediamo, ci sia enormemente bisogno".

"Affinché l'Appennino tosco emiliano, considerato come l'insieme delle comunità, possa avere un futuro, - sottolinea Oreste Verrini - c'è bisogno di persone entusiaste e di idee, innovative e appassionate; la Riserva MAB Appennino tosco emiliano potrebbe essere o tendere a diventare lo strumento più adatto per far germogliare e crescere queste persone e queste idee".

Paola Ascani come nasce la trasmissione Passi Paesi Parole?

La genesi di Passi Paesi Parole (Chi siamo) è ben chiara, almeno a noi ideatori. Forse là è meno a chi, digiuno delle nostre attività, arriva per la prima volta sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube. Allora ci siamo detti, che di cose ce ne diciamo tante ma poi, non tutte, trovano la via giusta per emergere, per diventare un pezzo da leggere o da ascoltare, ci siamo detti dunque, facciamo un sunto, raccogliamo le idee e proviamo a raccontare cosa siamo. Magari, ancora meglio, cosa vorremmo essere.

Di quello che vorremmo parlare, quale pubblico raggiungere e da chi farci seguire. Perché alla fine, anche se può sembrare inutile dirlo, se uno, o anche uno più di uno, ha voglia di esternare delle opinioni, ha, altresì piacere che almeno uno, se non uno più di uno, sia interessato ad ascoltarlo. Un pubblico insomma.

È quindi naturale possa piacere anche a noi avere persone interessate a quello che scriviamo su Passi Paesi Parole. Ma non solo, o meglio, non ci basta, vorremmo qualche cosa di più.

E perché no, ci siamo chiesti, perché non chiederlo almeno?

Che c'è di male? È una domanda, una gentile richiesta, nulla di più. Se foss'anche che uno solo la accogliesse, sarebbe un enorme piacere.

Lo aspetteremmo a braccia aperte, un nuovo amico, un nuovo compagno con il quale, proprio come in un lungo viaggio, saremmo lieti di percorrere qualche passo assieme.

Ma qual è la richiesta? Che mica si è capita fino a ora?

Eccola, pazienza, arriva!

Passi Paesi Parole è stato prima un'idea, poi un piccolo festival per tre anni, poi un non festival per tante sfortunate coincidenze, infine un festival online. Salutato, questo, come un evento interessante, meritevole di un buon numero di attenzioni. Non ce lo aspettavamo, siamo rimasti sorpresi.

Ora dobbiamo fare un passo in più, un piccolo sforzo affinché questo spazio creato con pochi mezzi, ma tanta passione, diventi altro.

E cosa precisamente? Vorremmo diventasse un contenitore, molto di più di una rivista online, molto più di un semplice sito dedicato alle nostre passioni. Uno spazio aperto a cui tutti possano accedere. Passi Paesi Parole vorrebbe accogliere la voce e l'entusiasmo, la riflessione e i dubbi, l'allegria e la tristezza di chi, come noi, è interessato all'Appennino, alle Aree Interne, al paesaggio e al viaggio lento. 

Uno spazio dove chiunque potrà raccontare le proprie esperienze, o quelle ascoltate da altri, potrà scrivere il proprio racconto, pubblicare un video di riflessioni, recitare una poesia. Potrà farlo in piena libertà – sottostando alle semplici regole della buona educazione – parlando d quello che più gli aggrada.

Perché lo fate?

Bella domanda, a cui non è facile rispondere, non senza una profonda riflessione. Eccola: lo facciamo perché abbiamo la convinzione che sia il dialogo, il confronto civile, la condivisione di idee, suggestioni, speranze e progetti a dare il via ad un processo di riappropriazione troppo a lungo tralasciato. Riappropriazione di un luogo fisico e della memoria.

Ma non basta.

Perché parlando potremmo far nascere un'idea, focalizzare l'attenzione su un problema oppure, ancora meglio su delle opportunità. Unendo tante voci, lasciando ognuno libero di apportare il proprio contributo potremmo ascoltare punti di vista differenti, inaspettati e originali con i quali confrontarci e ragionare tutti assieme.

Perché parlando potremmo dar voce a più voci, che isolate rimarrebbero inascoltate, confinate nei pensieri di pochi.

Un perché ambizioso? Probabile. Ma, possibile se ognuno che leggerà queste righe si farà attirare dalla voglia di condividere, di frequentare la pagina.

Potete ascoltare la trasmissione al seguente link

https://www.mixcloud.com/RadioA_Lunigiana/passi-paesi-parole_narrazioni-a-mezzacosta-dodicesima-puntata/?fbclid=IwAR22M8yBtlHLfVEjSUS5b9IeXWVg57CjDVbzlJAjhE9M3G3AIfACJoeKMrA

(Redazione. Comunità redazionale diffusa)

RadioA racconta ApenninusOreste Verrini e Virginio Sala
Oreste Verrini e Virginio Sala
RadioA racconta Apenninus
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ufficio Riserva MAB Appennino Tosco-Emiliano