Vai alla home di Parks.it
 

L'infermiere di comunità nei territori della Riserva MAB UNESCO dell'Appennino tosco-emiliano

Un progetto pilota dall'alto valore sociale e sanitario a tutela della salute e a sostegno dell'assistenza

(Ventasso - Villa Minozzo, 15 Feb 21) Dall'autunno del 2019, in due estesi comuni emiliani della Riserva MAB UNESCO dell'Appennino tosco-emiliano, ha preso il via un progetto pilota dall'alto valore sociale e sanitario. Infatti, i cittadini di Ventasso e di Villa Minozzo potranno, d'ora innanzi, fare affidamento su di un nuovo servizio di base, a tutela della salute e a sostegno dell'assistenza, aspetti del quotidiano ancora più cruciali per chi vive in territori distanti dalle città e dai centri sanitari principali. L'infermiere di comunità già dalla qualifica reca con sé, quindi, sia il concetto della gestione di pazienti cronici o fragili nelle loro stesse abitazioni, sia l'idea che alla base della cura ci sia una rete.

Una comunità, appunto, della quale i cittadini sono protagonisti, al pari delle istituzioni e dei servizi dell'Ausl, in questo caso, distretto di Castelnovo né Monti. Tale figura, tuttavia, si farà carico anche del supporto di altre situazioni sociosanitarie dislocate sul territorio e diffonderà la conoscenza, tra i cittadini, di stili di vita corretti.

Alla base di questo progetto, finanziato dalla Strategia Aree Interne, vi è l'idea che sia essenziale, per coloro i quali hanno scelto di abitare in luoghi "altri" rispetto ai contesti urbani, poter attivare percorsi di monitoraggio e di rafforzamento della propria salute, di miglioramento della capacità di adattarsi al contesto ambientale e sociale in cui vivono, di avviare processi di consapevolezza inerenti all'educazione sanitaria. Insomma, questa figura professionale, che si affianca ad altre già attive sul territorio, cerca di offrire risposte alla realtà sociale di molti paesi inseriti nella nostra Riserva UNESCO, dove gli abitanti invecchiano sempre più e dove la minaccia (in alcuni casi, purtroppo, già realtà consolidata) dello spopolamento assume i contorni di fenomeno storico di lungo periodo.

Eppure, i comuni appenninici che costituiscono la Riserva si stanno affermando sempre più anche come luoghi in cui avviare progetti lavorativi – magari capaci di coniugare tradizione, sostenibilità e sviluppo – e percorsi di vita. Queste esperienze risultano pienamente riconducibili ai concetti essenziali sui quali venne elaborato il programma MAB UNESCO, quasi cinquant'anni fa: far dialogare l'ambiente naturale e l'insediamento umano, le potenzialità di un habitat con le aspirazioni di una comunità, il rispetto della biosfera e lo sviluppo di una società.

Affinché ciò sia possibile, però, è necessario che siano potenziate le infrastrutture territoriali (sanitarie e non), che agli abitanti delle Riserve sia garantito l'accesso ai servizi essenziali e che sia alimentata la loro capacità di prendersi cura di sé e della propria comunità. Ecco allora che, la professionalità dell'infermiere di comunità agisce esattamente in questa stessa direzione, ottemperando, al tempo stesso alla realizzazione pratica ed efficace di alcuni degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, promulgata dalle Nazioni Unite nel 2015. In primis il terzo obiettivo, ovvero, quello che tende ad assicurare la salute e il benessere per tutti gli esseri umani e per tutte le età, ma anche il decimo, che mira a ridurre le diseguaglianze all'interno di e tra le nazioni.

Insomma, il nostro futuro, come specie e più modestamente come abitanti di questa Riserva, dipende soltanto dalla cura che sapremo riservare alle nostre comunità e al contesto naturale in cui abbiamo la fortuna di vivere.  

(Chiara Torcianti e Paola Patacini. Club per l'UNESCO di Carpineti. Comunità redazionale diffusa

L'infermiere di comunità nei territori della Riserva MAB UNESCO dell'Appennino tosco-emilianoElisa Anceschi, Luca Valcavi e Lucia Lamecchi
Elisa Anceschi, Luca Valcavi e Lucia Lamecchi
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ufficio Riserva MAB Appennino Tosco-Emiliano