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Riserva Regionale Bosco della Marisca

 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Superficie a terra: 27.30 ha
  • Regioni: Lombardia
  • Province: Brescia, Cremona
  • Comuni: Genivolta, Villachiara
  • Provv.ti istitutivi: DCR 1387 31/05/1989
  • Elenco Ufficiale AP: EUAP0286

 

 

Geologia e morfologia

L'area sottoposta a tutela è collocata, a ridosso del corso del fiume, sulle alluvioni recenti della valle dell'Oglio, costituite da ghiaie grossolane, ed è delimitata a sud-ovest da un meandro fluviale dismesso.
L'alimentazione dello specchio d'acqua lentica è garantita, esclusivamente durante le piene, dal rigurito delle acque fluviali mentre l'affioramento delle acque di prima falda, anche a seguito della realizzazione di recenti opere idrauliche, è venuto progressivamente riducendosi e, stagionalmente, si verifica il quasi completo prosciugamento del letto della lanca.
Il regime delle acque e le relativamente frequenti innondazioni dell'area condizionano comunque fortemente lo sviluppo della vegetazione nella riserva naturale.
I terreni compresi nella fascia di rispetto della riserva sono a destinazione quasi esclusivamente agricola.

 

Vegetazione

Nell'area tutelata si manifestano, secondo la seriazione zonale classica, le vegetazioni caratteristiche delle golene fluviali della media pianura. Si passa infatti dagli estesi stadi pionieri dei consorzi caratteristici delle ghiaie più o meno stabilizzate lungo il corso del fiume ai limitati consorzi igrofili legnosi a posti a contorno della lanca, per arrivare alle boscaglie golenali a prevalenza di legno dolce, costituite da pioppo nero, pioppo grigio, olmo, acero campestre, quercia farnia e relativo corredo arbustivo che ricoprono i suoli più maturi.

 

Flora

L'area è particolarmente ricca di specie inusuali;. sui greti fluviali degna di nota è la presenza di specie che trovano distribuzione esclusivamente nel tratto settentrionale dei fiumi planiziali come il salice ripaiolo (Salix eleagnos), che forma boscaglie relativamente estese sui depositi di ghiaia, accompagnato da salice rosso (Salix purpurea) e salice da ceste (Salix triandra) e da alcune specie erbacee o suffrutici come l'erba pignola (Sedum sexangulare), il fiordaliso dei pascoli (Centaurea maculosa), l'erba viperina (Echium vulgare), il camedrio comune (Teucrium camedrys), il camedrio montano (Teucrium montanum), dall'ancor più rara fumana (Fumana procumbens) e da un numero esiguo di ginepri (Junipperus communis). La flora di corredo delle aree umide è andata progressivamente depauperandosi a causa del progressivo prosciugamento della lanca, si segnala comunque la presenza di alcune specie rare come la primulacea viola di palude (Hottonia palustris), che quì trova una delle ultime stazioni della provincia.
La flora di corredo delle aree boscate è invece molto ricca di specie dalla vistosa fioritura come l'anemone gialla (Anemone ranuncoloides), l'anemone dei boschi (Anemone nemorosa) ilcampanellino primaverile (Leucojum vernum), il bucaneve (Galanthus nivalis); il favagello (Ranunculus ficaria), la viola dei boschi (Viola reichembachiana) e la viola irta (Viola hirta).
La vegetazione legnosa è costituita da pioppo ibrido (Populus x euroamericana), Farnia (Quercus robur), acero campestre (Acer campestre); olmo(Ulmus minor); pioppo grigio (Populus canescens); pioppo nero (Populus nigra); ciliegio (Prunus avium), più rari e limitati alle frange più umide del bosco l'ontano nero (Alnus glutinosa) e il salice bianco (Salix alba), e da un ricco corredo arbustivo (Crataegus monogyna; Prunus spinosa, Cornus sanguinea, Cornus mas, Ligustrum vulgare).

 

Fauna

Pur senza macroscopiche manifestazioni faunistiche l'area presenta, sotto questo aspetto, una discreta diversificazione e registra la presenza di una fauna vertebrata interessante.
Tra gli anfibi e i rettili si segnalano: la rana di Lataste (Rana latastei), la raganella (Hyla intermedia), il tritone crestato (Triturus carnifex), una discreta popolazione di ramarro (Lacerta viridis), l'orbettino (Anguis fragilis), il biacco (Coluber viridiflavus), il saettone (Elaphe longissima).
Tra i mammiferi è certa la presenza della volpe (Vulpes vulpes), del tasso (Meles meles), della faina (Martes foina), della donnola (Mustela nivalis) e della lepre (Lepus europaeus), mentre una recente ricerca sulla microteriofauna ha rilevato la presenza, tra l'altro, del toporagno (Sorex araneus), della crocidura (Crocidura leucodon), della crocidura minore (C. suaveolens), del moscardino (Muscardinus avellanarius), del campagnolo rossastro (Clethrionomys glareolus), del topo selvatico (Apodemus sylvaticus), del topolino delle risaie (Micromys minutus) ed una delle poche stazioni italiane del topo selvatico a dorso striato (Apodemus agrarius).
L'avifauna rappresenta senza dubbio l'aspetto più macroscopico e più facilmente contattabile della componente faunistica; nella stagione riproduttiva si registra la presenza di numerose specie caratteristiche degli habitat nemorali o degli ecotoni tra il bosco ed i coltivi, tra cui, a titolo esemplicativo si citano il lodolaio (Falco subbuteo), Il gufo comune (Asio otus), il picchio rosso maggiore (Picoides major), il torcicollo (Jynx torquilla), il rigogolo (Oriolus oriolus), il codibugnolo (Aegithalos caudatus), il canapino (Hippolais polyglotta), l'averla piccola (Lanius collurio). Anche le specie tipiche delle aree umide e dei greti fluviali come il corriere piccolo (Charadrius dubius), il pendolino (Remiz pendolinus) e la cannaiola verdognola(Acrocephalus palustris), sono ben rappresentate. Durante la stagione invernale il panorama avifaunistico si modifica; tra gli svernati si segnala la regolare presenza dell'albanella reale (Circus cianeus), di numerosi piccoli uccelli silvani come la passera scopaiola (Prunella modularis), il pettirosso (Erithacus rubecula), il luì piccolo (Phylloscopus collybita). Il bosco ospita inoltre con regolarità un grande dormitorio di colombacci (Columba palumbus).

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