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Riserva Regionale Fontanile Brancaleone



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Ente Gestore: Comune di Caravaggio
  • Sede: P.zza Giuseppe Garibaldi, 9 - 24043 Caravaggio (BG)
  • Tel: 0363/3561
  • Fax: 0363/350164
  • E-mail: caravaggio.area@libero.it
  • Superficie: 10,15 ha
  • Provincia: Bergamo
  • Istituzione: 1985


Il Fontanile

I fontanili sono dunque degli ambienti di origine artificiale e artificialmente mantenuti dall'uomo. Senza l'azione dell'uomo i suoli occupati dai fontanili si trasformerebbero presto in zone paludose delle quali d'altra parte essi sono un relitto.
Per poter mantenere in efficienza un fontanile sono quindi necessari dei lavori di manutenzione detti "spurgo" e consistenti nella asportazione della vegetazione eccedente che altrimenti andrebbe ad occupare completamente gli alvei della testa e dell'asta occludendoli.
Gli studi sin'ora condotti sul Fontanile Brancaleone hanno evidenziato la presenza di oltre 100 specie erbacee, di una ventina di specie arbustive e arboree, di numerose specie tipiche della flora acquatica e algale.
Il complesso intrico di bocche e aste circondato da questa fitta vegetazione rappresenta una delle ultime tracce delle antiche foreste che popolavano la Pianura Padana prima delle bonifiche. E' chiaro che da allora ad oggi l'uomo ha fortemente mutato anche questa piccola porzione di territorio, ma è altrettanto vero che il Fontanile Brancaleone rappresenta uno degli ultimi angoli della Valle Padana dove si sono rifugiate specie animali e vegetali un tempo numerose e oramai scomparse altrove o in via di estinzione.
Il Fontanile Brancaleone, come molti altri fontanili padani, racchiude in pochi metri di territorio un patrimonio di specie vegetali e animali irripetibile: ecco il motivo più importante che ci obbliga a salvaguardarlo e a proteggerlo come "RISERVA BIOGENETICA" ovvero quale scrigno in cui custodire alcuni dei preziosi elementi che la natura ha generato, selezionato e conservato attraverso i millenni.


Flora e Vegetazione

Tra le specie vegetali acquatiche più evidenti c'è il Crescione d'acqua (Nasturtium officinale), sempre nei pressi delle sponde si possono trovare i fiori azzurro-lilla raccolti a racemo della Veronica acquatica (Veronica anagallis acquatica) o quelli bianco-verdastri del Sedano d'acqua (Apium nodiflorum). E' facile incontrare la Menta acquatica (Mentha acquatica), utilizzata in infuso (foglie e fiori) per le sue proprietà toniche e digestive oltrechè per calmare le tossi spasmodiche e l'asma.
Spesso accanto ai cespi di Menta si trovano i Non ti scordar di me d'acqua (Myosotis palustris), l'Elodea (Elodea canadensis), l'Erba gamberaia (Callitriche sp.) mentre una pianta completamente sommersa che popola il centro dell'asta è il Millefoglio (Myriophyllum spicatum) dalle morbide e sottili foglie formanti fragili e fluttuanti immagini in movimento nell'acqua. Lungo le rive della parte più a valle del canale crescono Lame o Cannuccie di palude (Phragmites australis). Altro vegetale tipico delle aste del fontanile è il Giunco di palude (Juncus effusus),affiancato da un minuscolo vegetale che, presente in migliaia di individui, origina un vero e proprio tappeto verde brillante ricoprente anche alcuni metri quadrati di superficie: è la Lenticchia d'acqua (Lemna) presente in due specie diverse (minor e trisulca).
Altri vegetali caratteristici di questa zona sono: la Mestolaccia (Alisma plantago-acquatica), i Coltellacci (Sparganium) presenti con le specie maggiore (erectum) e a foglia semplice (emersum), la Sedanina d'acqua (Berula erecta), dal tipico fusto cavo e fragile, il Giglio giallo (Iris pseudacorus), il Garofanino d'acqua (Epilobium hirsutum) dai grandi fiori rosa-porpora che affonda le proprie radici in acqua, il suo parente prossimo o Rosmarino di palude (Epilobium dodonaei), la Canapa acquatica (Eupatorium cannabium) dai capolini densi di fiori rosa e la Salcerella comune (Lythrum salicaria) dalle eleganti spighe di fiori purpurei.
Tutto intorno alle sorgenti cresce una rigogliosa vegetazione, ultimo relitto delle possenti foreste che ricoprivano quel tratto di pianura sino a poche centinaia di anni or sono.
Tra la vegetazione arborea naturale predominano l'Ontano nero (Alnus glutinosa) e l'Olmo campestre (Hulmus minor), utilizzati per vari lavori in campagna.


Rarissima oramai la Farnia (Quercus robur) albero maestoso che può raggiungere i 50 metri di altezza. Altri alberi tipici dei boschi padani circondano le risorgive: platani, carpini bianchi, varie specie di salici e di pioppi. Ma nei boschi del fontanile si trovano anche alcune specie introdotte più o meno recentemente dall'uomo: la Robinia (Robinia pseudacacia), il Pioppo cipressino (Populus nigra cv. italica), il Negundo (Acer negundo) e il Gelso bianco (Morus alba). Numerosi sono anche gli arbusti tra i quali troviamo la Frangola (Frangula alnus) o Alno nero, la cui corteccia disseccata era usata in molte zone della padania come lassativo e vermifugo. Diffusissimo il Sambuco (Sambucus nigra), dalle numerose proprietà curative. Anche il Biancospino (Crataegus monogina), il Nocciolo (Corylus avellana), il Sanguinello (Cornus sanguinea), il Ligustro (Ligustrum vulgare) e la Fusaggine (Euonymus europaeus), arricchiscono di fiori, semi e bacche la vegetazione del fontanile contribuendo non poco ad attiraree sostentare uccelli e altri piccoli animali del bosco.
Numerose specie rampicanti infittiscono il sottobosco tanto che in certi luoghi pare di trovarsi in foreste esotiche anzichè nel cuore della Pianura Padana. Oltre alla Clematide (Clematis vitalba) e al Luppolo (Humulus lupulus), molto diffusa è anche la Vite (Vitis vinifera).
Altre specie rampicanti sono: I'Edera (Hedera helix), il Tamaro o Vite nera (Tamus communis), la Campanella o Vilucchione (Calystegia sepium) conosciuta sin dall'antichità per l'efficente azione purgativa e la Zucca marina (Bryonia dioica), pianta velenosa e medicinale dalle svariate proprietà curative e spesso utilizzata, anche in un recente passato, a scopo abortivo.
Il sottobosco è ricco di erbe, fiori e funghi e tra questi ultimi spiccano per interesse naturalistico il Clitocybe nebularis e la velenosissima Amanita phalloides, unica presenza sin'ora segnalata nella bassa padana bergamasca di questa specie e anch'essa sintomo della notevole importanza biologica di questo relitto dell'antico bosco planiziale.
Un'altra specie florealmente interessante è il Gigaro (Arum maculatum), In autunno i suoi velenosi frutti formano dei grappoli di bacche rosse e carnose molto decorative. lUna pianta medicianale presente con alcuni esemplari nelle parti ombrose del bosco è la Valeriana officinalis, utilizzata anticamente per guarire l'epilessia e a cui ancor oggi la farmacopea ufficiale riconosce proprietà sedative e anticonvulsivanti possedute principalmente dalle radici.
Molti altri fiori ed erbe arricchiscono e abbelliscono il bosco e le piccole radure del fontanile e tra esse è importante ancora citare le numerose specie di Euforbia (cyparissos, helioscopia, dulcis, amygdaloides, platyphyllos), di Caglio (cruciata, verum, aparine), il Geranio di San Roberto (Geranium robertianum), la Betonica dei boschi (Stachys sylvatica) oramai quasi introvabile in Pianura Padana e la Consolida maggiore (Symphytum officinale) che in questa area presenta la varietà a corolla bianco-giallastra in luogo della più comune corolla violetta.
La ricca e complessa vegetazione del Fontanile Brancaleone e del suo bosco appaiono così, anche ad un rapido sguardo, elementi di strategica e fondamentale importanza nella difesa e salvaguardia di elementi oramai unici in pianura e non solo dal punto di vista naturalistico: ad ognuna di queste piante ed erbe veniva attribuito un ruolo preciso nella vita quotidiana dei nostri padri: curativa, di nutrimento loro o degli animali, d'uso per attrezzature nel lavoro di campagna.


Fauna

La stabilità che caratterizza i fattori ambientali del Fontanile Brancaleone e la diversità dei biotopi che lo compongono, hanno creato condizioni particolarmente favorevoli alla presenza di tipiche biocenosi animali. Così oltre alla fauna delle acque, suddivisibile nei tre livelli di popolamento tipici ovvero, fauna della pellicola superficiale (neuston), fauna natante (necton) o fluttuante (plancton) nello spessore dell'acqua e fauna abitatrice del fondo (bentos), nei Fontanili, adottando speciali accorgimenti, è possibile studiare anche una fauna particolare: la fauna freatica, ovvero quegli animali che popolano le falde d'acqua sotterranea.
I crostacei, presenti con numerosissime specie, rappresentano complessivamente forse l'elemento zoologicamente più interessante, oltre alla Bathynella lombardica vanno citati 2 specie animali nuove individuate: Niphargus microecrberus e Niphargus duplus.
Fra i molluschi gli elementi più rappresentativi sono la Limnea (Limnea stagnalis), la Physa acuta, dalla conchiglia più tozza e breve della Limnea, le Radix (ovata e peregra) e il Tropidiscus carinatus. Tra gli anellidi va citata la Sanguisuga cavallina (Haemopsis sanguisuga) e il Tubiflex tubiflex, un vermetto rosso, lungo qualche decina di millimetri. Un altro verme presente è il Gordius acquaticus.


Numerosissimi sono gli insetti che popolano le acque del Fontanile Brancaleone: gli Efemerotteri, varie specie di libellula tra cui spiccano per la bellezza dei colori l'Agrion puella e la Aeschna cyanea, i Girinidi (Gyrinus substriatus), la Notonecta, Scorpione d'acqua (Nepa cinerea)e di terra e numerosi esemplari di Gerride (Gerris gibbifer e Gerris najas).
Ma la vera gendarme del Fontanile Brancaleone, colei che forse meglio di qualsiasi norma legislativa lo protegge da eccessive o indesiderate presenze è la comunissima Zanzara (Culex pipiens) e lo Zanzarone degli orti (Tipula oleracea) che nonostante le grosse dimensioni non punge nè succhia sangue, motivi per i quali è ingiustamente perseguitato.


I pesci costituiscono la fauna acquatica certamente più nobile e ambita del Fontanile: il Luccio (Exos lucius), la Tinca (Tinca tinca), la Trota iridea (Salmo gairdneri), il Triotto (Rutilus rubilio) e della Scardola (Scardinius erythrophthalmus). Anche il Ghiozzo (Gobius martensi) e lo Scazzone (Cottus gobio), un tempo segnalati come specie presenti in copiosa quantità oggi sono oramai diventati una rarità.
Passando dall'acqua alla terra non si può non accennare alla classe degli anfibi presenti nel Fontanile con il rospo (Bufo bufo), la Rana verde (Rana esculenta) e il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris).
Tra i mammiferi: ricordiamo il topo d'acqua (Arvicola terrestris)e la talpa, mentre i rettili presenti nel Fontanile sono i Ramarri, la Lucertola dei muri (Lacerta murlais) e l'Orbettino (Anguis fragilis).


L'Usignolo (Luscinia megarhynchos) ha trovato il suo rifugio ideale tra i cespugli e gli alberi del Brancaleone, affiancato dalI'Usignolo di fiume (Cettia cetti) e dal Codirosso (Phoenicurus phoenicurus., dal Merlo (Turdus merula) così come il Fringuello (Fringilla coelebs), l'Averla piccola (Lanius collurio), la Tortora (Streptopelia turtur), la Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il Fagiano, l'Anatra selvatica (Anas platyrhynchos), e da qualche anno gli Aironi. Ma inconfondibile su tutti risuona il canto del Cuculo (Cuculus canorus).