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Area Marina Protetta Tavolara
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Due nuovi punti di immersione nell’AMP di Tavolara

(Olbia, 12 Ago 16) Le immersioni ricreative rappresentano un'attività centrale e di grande interesse per lo sviluppo socio economico del territorio e tutto quello che si apprezza sott'acqua è direttamente collegato alla tutela garantita dall'area protetta. Gli HOT SPOT dell'AMP di Tavolara sono considerati, dai subacquei, tra i più belli e suggestivi del Mediterraneo. Ogni anno, il comparto della subacquea, attira milioni di visitatori e crea un indotto pari a 15 milioni di euro (dati Travel Method Cost).

Oggi l'offerta ricreativa dell'AMP di Tavolara si arricchisce di due nuovi punti di immersione, la Secca di Cala Chiesa a Molara e la Secca del Fico presso l'omonimo isolotto. Entrambe multilivello e al riparo dai venti di scirocco.

Secca di Cala Chiesa

A pochi metri dalla costa di Molara, sul lato che guarda Tavolara, poco distante da Cala Chiesa si erge un potente massiccio di granito da un fondale caratterizzato da Posidonia e grandi chiazze di sabbia bianca. L'ormeggio è collocato su una pozza di sabbia a circa 14 m di profondità, scendendo lungo la catena, con lo sguardo rivolto a ponente (verso l'isolotto del Fico) si vede la parete rocciosa della secca, nuotando con la roccia a sinistra si incontrano diverse spaccature verticali che spesso ospitano crostacei, murene e altri pesci. Alla base dei bastioni ci sono piccoli accumuli di pietre che offrono riparo a cernie e corvine. La parte più profonda in prossimità della secca è a 22 metri, mentre il punto più alto e a circa 4 metri. terminato il periplo del massiccio si può esplorare la parte meno profonda caratterizzata da avvallamenti, frane e spaccature. E' possibile incontrare pesce di passo come la ricciola e altri predatori come dentici e barracuda. Le zone in ombra, se illuminate rivelano i colori sgargianti si spugne e leptosamnia. Nella zona dalla secca verso molata si estende una rigogliosa prateria di Posidonia popolata da numerose specie e che custodisce tra i rizomi importanti tracce dell'attività umana svolta in epoche remote.

Secca del Fico

Poco distante dall'isolotto del Fico, più o meno verso nord, si estende una vasta area rocciosa intervallata da grandi spiagge sabbiose e zone di Posidonia. L'ormeggio è collocato tra la secca del Fico e la secca delle Ancore. Le rocce meno profonde sono vicino all'ormeggio, verso il Fico e risalgono fino a 11 metri circa. La secca del Fico (la parte rocciosa verso l'omonimo isolotto) può essere adatta per subacquei di primo livello in quanto il massiccio principale emerge da un fondale di circa 18/20 metri. E' caratterizzata da una frana di grandi rocce granitiche che ospita diverse cernie, saraghi e corvine e da una grande collina tondeggiante che si protrae verso ovest, alla sua estremità un altro paio di franate ospitano numerose cernie e le zone in ombra mostrano una ricca presenza di spugne colorate, margherite di mare e leptosamnia. Da quest'area, con i sub di almeno secondo livello si può nuotare verso Porto San Paolo scendendo lungo la propaggine della secca che, a gradoni, giunge sino a 28 metri di profondità in un'altra frana ricca di vita dove è possibile osservare un grosso grongo con i gamberetti, saraghi di grosse dimensioni, cernie, dentici e orate.

La zona a nord dell'ormeggio è costituita da una vasta area rocciosa, con molte spacche, piccole frane che ospitano numerose cernie, partendo dall'ormeggio, nuotando verso nord si nota il profilo del granito che emerge dalla sabbia, costeggiando il bordo della secca con la roccia destra, dopo pochi metri si incontra un'ancora classica di grandi dimensioni dove spesso sosta una cerniotta curiosa. Continuando il giro, sul lato opposto dove il granito della secca si immerge in una fitta prateria di Posidonia si può vedere un'altra ancora classica di dimensioni ancora maggiori. In questa secca la profondità media è tra 18 e 22 metri con qualche masso che risale un po' più verso la superficie.

Tutta la zona è ricca di anfratti che potrebbero essere percorsi dai sub ma è importante evitare di entrare nelle cavità, oltre che per motivi di sicurezza, perché le bolle d'aria si raccolgono sotto le volte di granito dove permangono causando la morte degli organismi che le popolano.

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