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Area Marina Protetta Tavolara
Punta Coda Cavallo

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La Gallura

Itinerario 1

  • Percorribilità: In auto
  • Interesse: Archeologia, Storia

    Un percorso che dalla costa si porta verso l'interno della Gallura dove la lontananza dal mare ha mantenuto quasi intatta la natura e la vita degli abitanti. Il paesaggio è disseminato dalla presenza di "stazzi" e di rocce tafonate di granito grigio, scolpite da vento e pioggia, e arricchito dalla presenza di complessi archeologici e di testimonianze storiche.

    Olbia
    Adagiata su un tratto di pianura circondata da colline, Olbia colpisce per la sua bellezza: verso sud la sagoma dell'lsola di Tavolara e al centro dell'omonimo golfo (con le tipiche coltivazioni di cozze) la stazione marittima dell'lsola Bianca caratterizzano il paesaggio. Ma Olbia non è solo lo snodo principale dei collegamenti con il Continente: è anche una bella città d'arte con molte testimonianze della sua lunga storia.
    Da vedere: la basilica di San Simplicio, in stile romanico-pisano, edificata tra l'XI e il Xll secolo con blocchi di granito gallurese; la chiesa di San Pietro e Paolo in conci di granito a vista; il Municipio, Liberty; corso Umberto dove gli architravi recano epigrafi settecentesche; i resti dell'Acquedotto romano; le mura puniche.

    Telti
    Sorge sulle pendici del Monte Limbara ed è Comune autonomo dal 1963. Le sue origini risalgono alla fine dell'Ottocento, quando gruppi di pastori iniziarono a raccogliersi intorno alle chiesette campestri di Sant'Antolia e Santa Vittoria. A Telti, l'ultima settimana di agosto, si svolge la Sagra del Mirto che, oltre al tipico liquore sardo, intende far conoscere i prodotti della tradizione agropastorale e artigiana locale, dai formaggi ai manufatti in granito e ferro battuto. Il territorio è dominato dal Monte Pinu (742 m), coperto da un bosco di pini marittimi e in parte da una folta macchia mediterranea.

    Calangianus
    Il ricco centro gallurese sorge in un territorio abitato fin dalla preistoria, come testimoniano alcuni significativi resti prenuragici. Attualmente Calangianus contribuisce per circa il 90 per cento alla produzione nazionale di sughero e dal 1978 vi si tiene un'importante Fiera Internazionale del sughero. Merita una visita la chiesa di Santa Maria degli Angeli (1378), con un bel coro settecentesco, un tabernacolo ligneo e alcuni quadri ottocenteschi.

    Sant'Antonio di Gallura
    Fino al 1979 il paese faceva parte del Comune di Calangianus; oggi è un gruppo di case bianche disposto vicino al Lago del Liscia (a 2 km), un invaso artificiale utilizzato per l'irrigazione dei comprensori agricoli di Arzachena e di Olbia e per i consumi civili dellla Costa Smeralda e di molti centri della Gallura.
    Il lago, che nei giorni di piena sommerge la chiesetta di San Nicola di Carana, ha quasi sulla riva un olivastro gigantesco (per cingerlo devono tenersi per mano almeno dieci persone), che secondo gli studiosi è uno dei più vecchi alberi d'Europa.

    Arzachena
    Centro agricolo trasformato dal boom turistico ed economico da questo generato, Arzachena merita una visita per i monumenti archeologici sparsi nella campagna. La Tomba di Gigante di Coddhu 'Ecchiu è una delle meglio conservate di tutta la Sardegna. Molto interessante anche la necropoli neolitica di Li Muri, con le sepolture a circolo tipiche della Cultura di Arzachena. Ai margini nordorientali dell'abitato, su un colle chiamato Monte dell'lncappiddatu ("del cappello"), spunta un grande masso granitico che, piano piano, è stato plasmato sino a raggiungere la forma di un grosso fungo.
    Il sito ha restituito materiali ascrivibili a diverse epoche, dal Neolitico Recente (3500-2700 a.C.) in poi e nella zona circostante sono venuti alla luce i resti di un villaggio nuragico.

     

    La Gallura
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