Vai alla home di Parks.it

Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

L'arte del nostro rinascimento in un dibattito fra Giovanni Romano e Giovanni Agosti il 17 settembre per i "Week end d'arte a Varallo"

(Varallo, 13 Set 11) Sabato 17 settembre alle 17.30 nella chiesa della Madonna delle Grazie, a Varallo, davanti alla grande parete decorata da Gaudenzio Ferrari con la storia della vita di Cristo, si parlerà della pittura del nostro rinascimento. Prende così l'avvio la nona edizione dei "Week end d'arte a Varallo", la serie di conferenze promossa dalla Riserva regionale del Sacro Monte. L'argomento è apparentemente insolito. Non si tratta di una conferenza a tema: viene presentato, infatti, l'ultimo libro di Giovanni Romano, Rinascimento in Lombardia. Foppa, Zenale, Leonardo, Bramantino, edito da Feltrinelli, in libreria dal 7 settembre. Relatori d' eccezione i due più competenti studiosi della materia, Giovanni Romano, autore del volume e cattedratico emerito presso l'ateneo torinese, e Giovanni Agosti, il suo giovane alter ego presso l'Università degli Studi di Milano.
Chi ricorda le finalità iniziali dei "Week end d'arte" potrà storcere un po' il naso. L'intento della serie di conferenze era quello di portare a Varallo l'aggiornamento degli studi sul Sacro Monte, un tema centrale, nei diversi momenti della sua storia, nello studio dell'arte piemontese e lombarda. Da Milano a Torino, chi si trova a studiare il rinascimento piemontese e lombardo non può non imbattersi nella prima scultura lignea del Sacro Monte, nell'opera di Gaudenzio pittore e plasticatore. chi affronta lo studio dell'arte del primo Seicento nell'Italia nord occidentale inciamperà sul Morazzone, su Tanzio da Varallo, su Gianoli. E quindi dovrà fare i conti con le testimonianze da loro lasciate al Sacro Monte.
La conferenza-dibattito di sabato prossimo invertirà un po' i termini del discorso. Si partirà dal quadro generale, seguendo il percorso artistico e umano dei protagonisti del rinascimento lombardo, tasselli fondamentali per la formazione del nostro Gaudenzio, dall'insediamento del duca Francesco Sforza e dalla Pace di Lodi (1454) alla definitiva scomparsa del ducato sforzesco con la morte di Francesco II nel 1535. L'analisi toccherà, naturalmente, figure dalla statura eccezionale, come Bramante, Leonardo e Bramantino. Toccherà a Giovanni Agosti, che interrogherà l'autore del volume, ricondurre il discorso sul Sacro Monte, dove già solo nella cappella della Crocifissione Gaudenzio matura un suo personale linguaggio proprio guardando e assimilando le novità dei tre grandi colleghi.
Un ottimo successo di pubblico, accompagnato ad una grande qualità esecutiva, ha contrassegnato il concerto tenutosi sabato scorso nell'Oratorio del Sepolcro, al Sacro Monte, dall'Ensemble Carlo Coccia di Novara e dal contralto Romina Tomasoni, che ha visto alternati brani di G.F. Haendel, F. Durante, G. Puccini e lo Stabat mater di Vivaldi. Il risultato, davvero di qualità, è stato favorito dall'ottima acustica dell'Oratorio, ambiente a cui non doveva essere estranea una vocazione musicale. Nel '700, nella contigua sacrestia fu riadattato, infatti, in un apposito mobile dipinto, un organo portativo di origine tardo cinquecentesca. Il concerto è stato organizzato dalla Riserva del Sacro Monte e dall'Ensamble Carlo Coccia grazie al finanziamento della Regione Piemonte.
Il prof. Giovanni Romano mentre discute con il compianto prof. Luciano Bellosi delle scelte di restauro della cappella dell'Arrivo dei Magi di Gaudenzio Ferrari (2009)
Il prof. Giovanni Romano mentre discute con il compianto prof. Luciano Bellosi delle scelte di restauro della cappella dell'Arrivo dei Magi di Gaudenzio Ferrari (2009)
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente di gestione dei Sacri Monti