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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Lavori che si vedono e non si vedono al complesso di Nazaret

(Varallo, 19 Ott 11) Non è facile in questi giorni attraversare il complesso di Nazaret seguendo il normale percorso di visita del sacro Monte di Varallo. Tocca entrare nella cappella dell'Annunciazione, poi affacciarsi alla Visitazione e poi tornare indietro perché l'accesso alla scala è impedito da una grande rete di cantiere. Ed anche il terreno che circonda la cappella del Primo sogno di Giuseppe è coperto da una grande tela di plastica. La cappella, poi, è da diversi mesi chiusa e non fruibile. Ma non più per molto, per fortuna. Il piccolo cantiere che oggi rende accidentata la visita è l'ultima tappa di un più complesso lavoro, finanziato in diverse tranches dalla Fondazione della Banca Popolare di Novara per il Territorio.
Prima si sono affrontati i dipinti interni della cappella, che fingono una tappezzeria, rifatti all'inizio del XIX secolo. Poi le statue, letteralmente traumatizzate dallo spostamento subito quando furono rimosse per essere esposte (la Madonna e Giuseppe) alla grande mostra sul '600 lombardo del 1972, e la grata.
Ora, invece, visto che le pareti continuano ad essere in parte interessate dall'umidità, dopo aver revisionato il sistema fognario circostante, si è deciso di proteggere le murature con una grande trincea aerata, cioè uno scavo perimetrale, coperto da beole sulle quali viene ricostruito l'antico acciottolato. Morale: la cappella viene liberata dalla terra addossata alla muratura che così resta più asciutta . E' un sistema che ha precedenti molto antichi proprio al Sacro Monte. Lo abbiamo trovato sotto la cappella di Cristo condotto al Pretorio, per esempio, e poi lo abbiamo incontrato tra le indicazioni tecniche dei vescovi di metà '600 a seguito delle visite pastorali. Sì, perchè il problema dell'umidità accompagna l'intera storia del Sacro Monte.
A scavo aperto (abbiamo inserito i cavi per l'illuminazione e la videosorveglianza) sono apparse chiare alcune caratteristiche dell'antica struttura. La cappella del Primo sogno di Giuseppe, infattti- è cosa risaputa- era a fine Cinquecento un portico aperto. In realtà la vera cappella dell'Annunciazione, di primissimo '500, è il vano che sta dietro la nostra cappella, chiuso al pubblico e vuoto, con un primo atrio decorato e poi una sorta di grotta interna. Accanto a questa struttura, che imitava la casa di Maria, c'erano sui due lati di destra e posteriore, tre arcate aperte. Si trattava di una casa semplice, ma circondata da un loggiato che venne nel tempo chiuso e utilizzato per altri scopi.
Chi si fermi oggi a guardare attentamente la muratura frontale e laterale della nostra cappella, non faticherà a riconoscere le tracce degli antichi archi a sesto ribassato, poi murati. Negli anni Venti-Trenta del Cinquecento fu aggiunta la cappella superiore, quella dove è oggi ospitata l'Annunciazione, nel 1544 fu la volta della cappella della Visitazione, e solo all'inizio del Seicento, per volere del vescovo Bascapè si destinò ad ospitare il mistero del Primo sogno di Giuseppe l'antica doppia arcata rimasta aperta. Insomma una storia lunga e travagliata di aggiunte, modifiche e spostamenti che interessa uno dei nuclei più antichi e cari al Sacro Monte francescano delle origini.
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