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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Teatro e arte nelle scene di Gaudenzio al Sacro Monte

Sabato 10 dicembre, presso la chiesa della Madonna delle Grazie

(Varallo, 06 Dic 11) Sabato 10 dicembre, alle 16, presso la chiesa della Madonna delle Grazie (appositamente riscaldata, vista la stagione ormai avanzata), la Riserva regionale, in chiusura della nona edizione dei "Week end d'arte a Varallo", propone un incontro-duetto fra un famoso uomo di teatro e uno storico dell'arte che dialogheranno su "Teatro e arte nelle scene di Gaudenzio". Un tema inconsueto che dà il senso dell'ampiezza delle curiosità e delle riflessioni che possono correre intorno al Sacro Monte: dalla devozione, all'arte, al paesaggio, al restauro, al teatro, al giardino, alla letteratura.
E trattando di teatro non potranno mancare i riferimenti a Giovanni Testori che per primo coniò per il nostro Sacro Monte la definizione di "gran teatro montano".
L'attore, di lunga esperienza, poliedrico e già avvezzo a dialogare con l'arte, anche per sua originaria formazione (laureatosi a Firenze, nel 1977 in storia dell'arte), è Sandro Lombardi, uomo di teatro, prestato al cinema, ma anche scrittore. Il suo esordio come attore è con la compagnia del Carrozzone, da lui fondata nel 1972 con Marion D'Amburgo e Federico Tiezzi, poi divenuta Magazzini criminali, poi Magazzini. Negli anni Settanta-Ottanta è tra i protagonisti del teatro d'avanguardia interpretando anche testi di Achternbusch, Luzi e Pasolini, lavorando con musicisti e pittori contemporanei. Nel 1989 con Hamletmaschine di Müller ottiene il primo premio Ubu come miglior attore. Il secondo e il terzo premio saranno legati all'interpretazione di opere di Testori (Edipus e Cleopatràs).
Perché un personaggio di questo calibro tratterà delle scene di Gaudenzio con un altrettanto famoso e un po' anomalo storico dell'arte, bravo, talora provocatorio e non allineato, come Giovanni Agosti?
Perché sembrava interessante capire come attraverso, ma anche oltre l'occhio e la sensibilità di Testori, si potesse tornare a guardare a Gaudenzio come a un grande scenografo, regista, comunicatore. Quanto è ancora attuale la sua "messa in scena" per un uomo di teatro? Riusciamo ad immaginare che effetto poteva fare sui fedeli a lui contemporanei venuti al Sacro Monte a leggere e co-interpretare una grande storia sacra (non dimentichiamo che a quei tempi il visitatore entrava nelle cappelle e diveniva quasi attore fra gli attori, mescolandosi all'umanità vera plasmata e dipinta da Gaudenzio)?
Sabato 3 ottobre ha avuto un buon successo di pubblico l'incontro-confronto fra due biblisti, Mons. Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì e commentatore delle scritture sacre per numerose trasmissioni televisive e don Silvio Barbaglia, eclettico e infaticabile animatore e inventore di Passio. Un discorso tenuto inizialmente su punti focali generali, ma poi sceso ad analizzare qualche controverso 'mistero' delle nostre cappelle, come quello della Presentazione al tempio, che unisce due momenti e tradizioni diverse, mettendo in scena in un'unica tappa la Circoncisionee la Presentazione al tempio, come ha chiarito con un'analisi impeccabile don Silvio Barbaglia.
La cappella della Presentazione al tempio
La cappella della Presentazione al tempio
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