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Dal bivacco

  • Percorribilità: A piedi
  • Partenza: Dal bivacco

IIaTappa: dal bivacco si percorre un tratto di mulattiera che porta a forcella Fonderîs (segnavia CAI n.425) ma appena giunti alla base dell'evidente cono erboso che scende dalle creste sovrastanti, si lascia la mulattiera e si sale seguendo una traccia di sentiero, verso la dorsale che collega il Cjavâlz allo Çuc del Bôr. Giunti alla cresta si percorre completamente in direzione sud, sino alla base meridionale (2140 m) del tozza cupola del Çuc del Bôr (2195 m).
[Attenzione! L'ascesa alla cupola del Çuc dal Bôr presenta difficoltà alpinistiche passaggi esposti di III grado superiore.  E' effettuabile con sicurezza solo se adeguatamente attrezzati (casco, corda, imbracatura, moschettoni) ed esperti nell'utilizzo dei mezzi d'assicurazione].
Aggirato alla base il torrione del Çuc del Bôr, sul lato meridionale verso il bacino del rio Simon, si scende un ripido canalone detritico sino al piede. Incrociata la mulattiera (segnavia CAI n.425) si segue in salita verso ovest per giungere a sella Fonderîs (1800 m). Percorrendo la lunga cresta che si sviluppa in direzione sud, verso il monte Cròstis (1894 m), si affronta il costone nordorientale sino alla cima del monte Pisimoni (1880 m). La discesa dalla cima del Pisimoni segue la cresta meridionale lungo il sentiero (segnavia CAI n.423 e segnaletica rosso-gialla, della "Alta Via CAI Moggio") che si snoda ripido sino alla frazione di Ovedasso (422 m).


2 tappa di: Alta Via del C.A.I. di Moggio

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