3.6.4. L'educazione ambientale

 

Educazione Ambientale significa attivazione e gestione di processi educativi, ed un processo educativo è qualcosa che va oltre l'informazione e la conoscenza.

L'intervento del Ministero dell'Ambiente nel settore dell'informazione e dell'educazione ambientale, si è caratterizzato, negli ultimi anni, come azione di potenziamento e di coordinamento delle iniziative promosse a livello locale e centrale, finalizzata ad incentivarne una maggiore organicità e armonizzazione rispetto ad un obiettivo comune.

Questo obiettivo si collega alla necessità di operare una trasformazione nei comportamenti individuali e collettivi in grado di riportare in equilibrio uno sviluppo compromesso e, secondo quanto sottolineato nel vertice del 1992 a Rio de Janeiro, di indirizzarsi verso lo sviluppo sostenibile.

Il processo di maturazione ed evoluzione, cui è approdata l'educazione ambientale in questi anni, ha direttamente influenzato le scelte di intervento in questo settore da parte del Ministero.

In una prima fase sono state incentivate numerose iniziative promosse, a vari livelli, da soggetti differenti: associazioni ambientaliste, scuole di vario ordine e grado, Enti di ricerca, Enti locali etc., con lo scopo di indirizzare, verso le tematiche ambientali, gli interessi del mondo della scuola e della comunità locale più in generale e di diffondere iniziative di sensibilizzazione.

Gli interventi dedicati all'informazione e all'educazione ambientale sono stati articolati su due piani fra loro paralleli: gli interventi regionali e gli interventi nazionali.

Nei confronti delle Regioni, diretti interlocutori del Ministero, è stata formulata una proposta precisa basata sulla necessità di operare un "salto di qualità": la ricchezza e la varietà di iniziative nate negli anni passati all'interno di un determinato territorio devono poter trovare una unità di coordinamento (a livello provinciale o regionale) che riesca a raccordare le diverse "offerte" al mondo della scuola in modo da non creare dispersioni, sovrapposizioni e produrre conseguentemente un disorientamento nell'utenza.

Allo stesso tempo il potenziamento o la "nascita" di centri di educazione ambientale deve essere orientata a soddisfare criteri di qualità, sia per quanto riguarda le proposte educative, sia per quanto attiene la formazione professionale degli operatori, mettendo in piedi un sistema di verifica e di valutazione della propria attività che ne accresca il livello di qualificazione e di reale incidenza sul territorio.

Con il "Programma d'intervento per l'informazione e l'educazione ambientale", è stata fornita una classificazione orientativa delle strutture di educazione ambientale esistenti e future, che senza nulla togliere alla varietà e alla diversificazione delle situazioni createsi in questi anni, vuole offrire alle Regioni un contributo per arrivare a definire una architettura di funzioni, ruoli e rapporti non solo interna al territorio regionale, ma funzionale anche al disegno di ipotesi di sistema nazionale che parallelamente, attraverso strutture centrali di riferimento, si è andata strutturando, in modo tale che gli ambiti siano il più possibile definiti.

A livello nazionale sono scaturiti dei progetti che hanno via via assunto una configurazione maggiormente definita, passando dal piano della ricerca a quello della sperimentazione di un "servizio".

Questo sistema nazionale ha preso corpo attraverso la collaborazione nata con il Ministro della Pubblica Istruzione tramite l'Accordo di programma sottoscritto nel 1991 e con il quale è in fase di definizione un nuovo Accordo di programma che intende dare all'educazione ambientale un ruolo ed una significatività ancora più rilevante (dentro e fuori la scuola).

Sul versante prettamente educativo si tratterà di agire non solo sui contenuti da apprendere, ma anche sulla formazione dei docenti, sugli strumenti, sulle modalità di verifica, confronto e valorizzazione delle esperienze.

Sul versante più esterno della scuola, nel quale si attua l'azione del Ministero dell'Ambiente, l'impegno è rivolto a far sì che nascano strutture dedicate all'educazione ambientale all'interno delle quali operi personale qualificato, si offrano spazi per elaborare progetti da parte del personale docente mettendo loro a disposizione risorse e materiali di documentazione.

I parchi servono anche per creare un diverso rapporto fra l'uomo e la natura; per questo le attività educative e formative hanno assunto per il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi un ruolo centrale.

Un progetto di Educazione Ambientale deve quindi basarsi sulla partecipazione in grado di creare comportamenti coscienti e consapevoli legati al concetto di rispetto ed alla problematica dei valori.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ha sviluppato questo progetto in una serie di azioni dotate di strumenti specifici. Alla base di questo progetto è la collana I Quaderni di educazione Ambientale, attualmente editi dal Parco in tre volumi dove vengono tracciate le linee guida ed i concetti fondamentali di educazione ambientale.

Nell'ambito del programma più articolato realizzato dal Parco Conoscere la Natura con il Parco vengono coinvolti ogni anno 25 istituti scolastici, 1500 alunni e 120 insegnanti (i dati si riferiscono alla media degli anni scolastici 1996-'97 e 1997-'98).

In tutte queste attività, le Guide del Parco, formatesi attraverso un corso specifico realizzato dall'Ente, costituiscono un punto di riferimento fondamentale.

Sono state, inoltre, create strutture per l'educazione quali:

il Molino delle Cortine che è un complesso di edifici situato nel Comune di Bagno di Romagna, e comprende la casa del mugnaio, il molino e la guadagnola. Testimonianza storica della cultura materiale romagnola, deve la sua importanza anche alla collocazione geografica particolarmente significativa: la Valle di Pietrapazza.

Questa vallata era in passato caratterizzata dalla presenza di molti mulini, che costituivano una sorta di "via del pane".

L'edificio è stato ristrutturato dal Parco Nazionale, che vi realizzerà, appunto, un Centro di Educazione Ambientale;

il Centro di Educazione Ambientale di Serravalle che spicca fra gli altri perché è stato progettato per promuovere iniziative sul campo della tutela e della valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali, storiche e culturali che vanno oltre la tradizionale fruizione turistica dei parchi. Conoscere, esplorare, leggere e giocare con la natura sono i temi che invitano il visitatore ad una sorta di "metodologia per passeggiare nel bosco". Si tratta quindi di un museo attivo dotato di aggiornatissime attrezzature multimediali in grado di preparare e rielaborare l'osservazione, lo studio e la percezione dell'ambiente circostante.

Quindi, l'ipotesi di un Sistema nazionale per l'educazione ambientale è uno strumento per migliorare non solo i canali di comunicazione, ma anche per promuovere occasioni di collaborazione e integrazione tra soggetti diversi.