I SUOLI

 

I suoli dove vegetano i boschi del territorio di Adrano sono di origine vulcanica.
I loro profili vanno da forme meno evolute a forme più evolute.
Questa evoluzione dei profili, risponde generalmente ad una successione altitudinale, riscontrando terreni con profili maturi nelle quote più basse, per passare salendo di quota, a terreni con profili più giovani.
Sono diversi i fattori che influiscono sulla formazione dei profili: vulcanici, climatici, morfologici, vegetazionali, temporali, etc.
Questo criterio generale che lega l'altitudine all'evoluzione dei profili dei terreni però non si riscontra pienamente all'interno del territorio esaminato; infatti Regosuoli e Litosuoli vulcanici che dominano la parte alta dell'Etna, arrivano fino alle basse quote alternandosi a terreni con profili maturi.
Questo alternarsi di suoli viene evidenziato maggiormente dalla vegetazione e nel caso specifico è facile trovare boschi di Leccio alternati a vegetazione erbacea o a licheni (tipo Stereocaulon vesuvianum).
Di seguito verranno descritti i terreni più rappresentativi dell'area di ubicazione della vegetazione forestale.
Litosuoli e Regosuoli: rispettivamente con profili di tipo A-R e A-C , poco sviluppati. La struttura è assente o appena accennata, mentre la tessitura è sabbioso o sabbioso-franca; la reazione subacida o acida.
Il complesso di scambio è parzialmente desaturato.
Questo tipo di terreni sono poveri di azoto e di sostanza organica ma ricchi di fosforo e potassio, sono molto porosi e ciò permette un alto assorbimento delle acque che vengono convogliate nelle ricche falde che affiorano alla base del complesso montuoso.
La vegetazione di questi suoli è rappresentata, alle quote più alte, da insediamenti di astragalo, romice dell'Etna, cerastio tomentoso ed altre specie rientranti nell'associazione del Rumici-Astragalion siculi.
Sempre di tipo A-C è il profilo del suolo dove vegeta la pineta, però a fare la differenza di questi suoli rispetto a quelli descritti precedentemente sono gli spessori che caratterizzano l'orizzonte A, che raggiunge un buon spessore all'interno della pineta e più precisamente nella zona fra monte Albano e monte Forno, fino ad orizzonti meno profondi ai margini della stessa.
Un profilo tipo all'interno della pineta può essere rappresentato nel modo seguente: orizzonti presenti O-A-E-C; l'orizzonte O può essere differenziato nei suborizzonti: Oi e Oe; il suborizzonte Oi è composto di resti vegetali non ancora intaccati, rappresentati in gran parte da aghi di pino con uno spessore molto variabile che dipende in generale dall'inclinazione del terreno.
Il suborizzonte Oe ha uno spessore variabile dai 3 ai 10 cm ca., si presenta di colore bruno ed è costituito da foglie e rametti di pino e a secondo la densità della pineta, anche da resti di piante di sottobosco come la Dryopteris filix-mas.
L'orizzonte A ha uno spessore di 20-35 cm circa; qui il processo di umificazione è in uno stadio molto avanzato, il colore si presenta bruno-nerastro e lo scheletro è composto da materiale medio e fine, ma è facile trovare profili con scheletro anche grossolano.
L'orizzonte E si presenta di colore chiaro, di tonalità che va dal grigio chiaro al giallastro, ed ha mediamente uno spessore di 45 cm ca.; questo orizzonte è interessato dal processo di eluviazione, che gli conferisce la caratteristica colorazione chiara, dovuta alla migrazione della sostanza organica verso il basso.
La reazione di questo tipo di suolo è debolmente acida.
In una ricerca condotta da A. Pirola e G. Zappalà sulla pineta di Linguaglossa, nel versante Nord-Est dell'Etna, gli autori fanno notare come nella parte inferiore della pineta consociata alla roverella, il suolo mantiene la stessa zonizzazione dimostrando però una certa variazione nel contenuto di sostanza organica e nei rapporti tra le quantità di argilla limo e sabbia, come dimostrato dalle tabelle.

 

I suoli occupati da pino laricio e ginepro comune, che costituiscono i popolamenti pionieri del pino alle quote elevate, si collocano in una posizione intermedia tra i suoli poco evoluti, rappresentati dai Litosuoli e Regosuoli e quelli più evoluti rappresentati dai suoli dove vegeta la pineta mista a roverella.
I suoli più maturi nell'area oggetto di studio sono rappresentati dai Suoli Bruni andici: questi sono caratterizzati da un profilo mediamente profondo del tipo A-B-C o A-B-R; hanno un colore bruno molto scuro e sono caratterizzati dalla presenza di allofane.
Hanno una bassa densità apparente, con buona capacità di ritenzione idrica e una buona porosità.
Hanno un buon contenuto di sostanza organica; la reazione è subacida e la tessitura franco argillosa.
La rappresentazione del profilo tipo può essere rappresentata nel seguente modo: l'orizzonte O distinto in tre suborizzonti:

Di seguito sono rappresentate alcune caratteristiche chimiche del suolo della lecceta di Monte Minardo.