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Libri ed altre pubblicazioniCahier Ecomuseo n. 16. 'l Muřin du Martiné e l'istuařä dl'Aziendä Eletriccä 'd SalbeltränLa storia del mulino idraulico del Martinet, dai diritti feudali di molitura all'Azienda Elettrica Comunale di Salbertrand | |||
| Sul territorio di Salbertrand sono numerose le tracce di antichi opifici idraulici, attivi finché le nostre montagne sono state coltivate e le borgate animate e vitali: cinque mulini da farina lungo il medesimo corso d'acqua all'Eclause, un mulino, forse un frantoio, alla Frenée, un mulino con pesta da canapa e ruota verticale lungo il torrente Gironda, a San Bernardo, e l'importante polo molitorio dell'Oulme, in località Faùria, allo sbocco del Rio Secco, di cui sono ancora evidenti i ruderi che accoglievano almeno un mulino, una pesta da canapa e una forgia a doppio maglio. Forse il più antico, sicuramente quello che è sopravvissuto più a lungo alla modernità e all'abbandono delle attività agricole è il mulino del Martinet, nel capoluogo, presso la Dora. Abbandonato negli anni Settanta, la sua seconda vita è iniziata nel 1987 con la cessione in comodato d'uso gratuito dal Comune di Salbertrand al Parco naturale del Gran Bosco, primo tassello di un progetto di conservazione e valorizzazione della memoria storica, della vita, della cultura materiale e delle tradizioni della Comunità di Salbertrand che, nove anni più tardi si concretizzerà con l'istituzione dell'Ecomuseo Colombano Romean lavoro e tradizione in Alta Valle di Susa. Questo cahier, scritto a più mani e frutto di un'attenta ricerca d'archivio, descrive ottocento anni di sfruttamento dell'acqua da parte della comunità di Salbertrand: dal 1298 ai giorni nostri, dal mulino idraulico a ruota orizzontale all'azienda elettrica comunale.
![]() | ![]() PR Gran Bosco Salbertrand (Piemonte) Altri articoli per categoria: |