Rassegna del 13 Gennaio 2004

«Struttura utile anche al turismo nel cuore del Parco del Delta»

PORTO TOLLE - (Gi.Di.) «La nostra crescita è anche legata alla realizzazione del nuovo porto peschereccio - ha detto Graziano Pennini, presidente della Cooperativa pescatori Santa Giulia - per il quale sappiamo dell'impegno dell'Amministrazione comunale per una sollecita costruzione. I pescatori avranno così la possibilità di avere servizi migliori, smettere di operare in maniera del tutto artigianale, professionalizzando il loro lavoro».
«Il porto - ha aggiunto Pennini - avrà pure una funzione turistica per cui si potrà dare inizio anche ad una attività di "pesca-turismo" per la quale si auspica che l'Amministrazione provinciale di Rovigo, assessorato alla pesca, sia sensibile e sollecita nel rilascio delle necessarie autorizzazioni. Quindi, avremo anche lo sviluppo turistico e, non dimentichiamoci mai che siamo nel cuore del Parco del Delta».
«Non c'è alcun dubbio che uno dei settori trainanti della nostra economia è senz'altro la pesca - ha detto Ivano Gibin, assessore ai lavori pubblici del comune di Porto Tolle - e questa amministrazione comunale è fortemente impegnata per sostenerlo. Nella frazione di Santa Giulia è previsto, per il corrente anno, l'inizio della costruzione di un porto peschereccio per un importo di oltre 600 mila euro, ma anche la realizzazione di un piano d'asfaltature delle strade, terzo stralcio, per un importo di 516.456 euro. Con queste opere, oltre alla realizzazione di un piano programmato di illuminazione pubblica, daremo sicuramente soluzione ad alcuni importanti problemi che i cittadini della frazione portotollese auspicavano da diverso tempo. Anche la Regione Veneto dovrebbe dimostrare maggiore sensibilità - ha concluso l'assessore Gibin - e per questo ci aspettiamo che il presidente Galan mantenga le promesse fatte in campagna elettorale, che tutti stiamo ancora aspettando, di consistenti contributi soprattutto per la vivificazione delle lagune».

I danesi scelgono il Parco Dolomiti
Il mese prossimo i vertici di Cimolais invitati nel Nord Europa per siglare il patto turistico
VALCELLINA Dopo "il rodaggio" della presenza di numerose comitive straniere si aprono nuove prospettive per la montagna

Il Parco naturale delle Dolomiti Friulane sbarca in Danimarca dopo che numerose comitive giunte dal Nord Europa hanno scelto l'area protetta a cavallo tra le province di Pordenone e Udine per svolgere la loro attività escursionistica.
Il mese prossimo i vertici dell'ente che ha sede a Cimolais saranno in Danimarca dove sono stati invitati per incontrare, in una serie di serate di presentazione organizzate dai tour operator locali, gli amanti dell'escursionismo di quel paese. La trasferta danese arriva dopo un lungo periodo di rodaggio durante il quale molte comitive nordiche hanno scelto i comuni del Parco per soggiornare eleggendoli quale ideale base d'appoggio per le visite nel territorio protetto. Tutto è partito nella primavera di due anni fa quando il referente del Tour Operator "Topas" di Copenaghen si è recato in visita al Parco, stimolato dalle descrizioni suggestive narrate nei libri di Mauro Corona e convinto che l'ambiente fosse adatto alle attività organizzate dalla sua ditta (il tour operator organizza viaggi-avventura in tutto il mondo).
Un primo contatto con le guide del Parco gli ha permesso di farsi un'idea su come organizzare un percorso a tappe all'interno dell'area protetta calibrato sulle esigenze dei suoi clienti, con pernottamenti da effettuare in rifugi e bivacchi; successivamente ha effettuato un sopralluogo preventivo per verificare l'itinerario ed i vari punti d'appoggio e per avere un primo contatto con i soggetti di riferimento lungo il percorso. Verificata la fattibilità e la piena idoneità della proposta, ha impostato un "Trekking" di prova per l'agosto dello stesso anno a cui ha partecipato una ventina di persone che hanno soggiornato in strutture ricettive tradizionali e nella casera "bivacco-sorveglianza" del Parco dove hanno consumato prodotti tipici locali. Il "Trekking" di prova, pienamente riuscito, ha permesso di limare alcune difficoltà e di ricalibrare la proposta, che è stata commercializzata in Danimarca nel corso dell'inverno successivo. Il risultato è stato incoraggiante ed è consistito nell'adesione completa a 5 dei 6 trekking del Parco proposti.
I 5 trekking hanno avuto luogo tra il 27 giugno ed il 16 settembre 2003. In tutto si sono registrate circa 600 presenze turistiche in strutture ricettive dei comuni del Parco. Visti i risultati, la "Topas" è intenzionata a riproporre il Trekking nel Parco e a prendere in esame altre formule di proposte che andrebbero a coprire, oltre alla disciplina dell'escursionismo classico, anche altre attività quali esplorazioni invernali, alpinismo esplorativo e attività sportive.
(Il Gazzettino)
Mondiali sci, l’Unione europea contro il taglio di tremila alberi

Stelvio
Bruxelles accoglie il ricorso di Legambiente La Regione replica: rispettata la legge

MILANO - C’è anche l’Unione europea, ora, a fianco degli ambientalisti che da mesi, a suon di ricorsi al Tar ed esposti in Procura, tentano di contrastare la realizzazione delle piste di sci e dei relativi impianti per i Mondiali del 2005 a Santa Caterina Valfurva. Con una lettera del 9 gennaio il capo unità della Direzione Generale dell’Ambiente della Ue, Georges Kremlis ha annunciato a Legambiente di aver accolto il ricorso contro la realizzazione della pista «costata» il taglio di 3 mila alberi della foresta della Sobretta. In pratica, l’Europa ha diffidato l’Italia, avvisando il governo dell’inizio di un procedimento che potrebbe avere sanzioni amministrative. La decisione della Commissione europea risale al 19 dicembre, e si rifersice a due precise direttive comunitarie che, nella procedura di autorizzazione all’abbattimento delle piante (avvenuto, peraltro, con il via libera dello stesso Parco): la direttiva del 1992 sulla difesa degli habitat e quella del 1979 sulla protezione delle specie rare. Nel caso di Santa Caterina, ci si riferisce specialmente ad uccelli come la pernice bianca (di casa nella Valle dell’Alpe dove impianti e piste sono in progetto anche se non serviranno ai mondiali) e al picchio nero, che abita la foresta della Sobretta. «Come negli altri siti di interesse comunitario - spiega il portavoce di Legambiente Damiano Di Simine - sarebbe stato necessario presentare, oltre alla valutazione di impatto ambientale (molto "addomesticata" nel nostro caso) anche una stima dell’incidenza che la realizzazione di queste opere avrà sulla fauna. Questo non è stato fatto, e questa la ragione della messa in mora da parte dell’Europa».
La notizia del provvedimento non suscita troppa preoccupazione in Regione. «Alla peggio, pagheremo questa multa - dice Gian Maria Bordoni, delegato del presidente Formigoni a seguire la vicenda - . Abbiamo la coscienza tranquilla, abbiamo rispettato la legge. Piuttosto, c’è da tener conto che gli alberi sono stati tagliati dentro un’area sciabile infilata inopinatamente nel Parco. Lo stesso Parco che dovrebbe essere una risorsa per Santa Caterina ma che, con questi atteggiamenti, è vissuto dalla gente come un ostacolo allo sviluppo». (Corriere della Sera)

L'ambiente vera risorsa per lo sviluppo nel Parco

Cilento

VALLO DELLA LUCANIA. Tra Pit, recupero dei centri storici e Patto territoriale le prospettive di sviluppo dell'area Parco sono legate ai beni culturali e ambientali. E' il messaggio lanciato a Novi Velia da esponenti del sistema economico, istituzionale e politico locale nel corso di un convegno organizzato dal Comune con il patrocinio della Regione, della Provincia e dell'Ente Parco. Inevitabili i riferimenti al Pit del Parco. Con Adriano De Vita, sindaco di Novi e presidente della Comunità Montana Gelbison e Cervati, a ribadire la qualità della concertazione sul programma, Gino Marotta, presidente della Comunità del Parco Gino Marotta, deciso nel sollecitare la Regione ad una sua rapida approvazione e il direttore del Parco Domenico Nicoletti pronto nel sottolineare le iniziative imprenditoriali dell'ente, dal Prusst ad altri cinque progetti in cantiere. Annunciate anche altre novità, come l'arrivo dei finanziamenti per la certificazione di qualità delle imprese dell'area protetta, anticipato dal professor Vaccaro dell'Osservatorio dell'Appenino Meridionale, e un accordo con la Regione per l'attivazione delle 40 imprese del Patto territoriale generalista, rimarcato dal vicepresidente del ''Sistema Cilento Luigi Cobellis. Per i beni culturali, oltre alla creazione di un centro di competenza finanziato dalla Regione, sono attesi i fondi della legge regionale 26 per il recupero dei centri storici, come dichiarato dall'architetto Ranauro, e la definizione dell'area protetta a distretto culturale, candidata dalla Provincia, dagli atenei di Salerno e Benevento, dal Parco Scientifico e Tecnologico e dalla Fondazione Alario. Una maggiore efficienza degli strumenti autorizzativi e della formazione e della ricerca locale sono stati invocati nelle conclusioni da Gennaro Mucciolo, Ettore Liguori ed Antonio Valiante. (La Città)

Polpette avvelenate fanno strage di lupi e cani

Pnalm

Avviene nel parco nazionale d'Abruzzo dove in due settimane le polpette alla stricnina sparse da ignoti (forse bracconieri) hanno ucciso due lupi marsicani e tre cani da tartufo. Due mesi fa stessa sorte per mamma orsa e il suo cucciolo.
FROSINONE - E’ ormai diventato un problema serio. In due settimane le polpette alla stricnina sparse da ignoti nel versante ciociaro del Parco nazionale d’Abruzzo hanno uccido due lupi marsicani e tre cani da tartufo. Due mesi fa stessa sorte per mamma orsa e il suo cucciolo.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno intensificato i servizi di prevenzione e controllo. C’è il sospetto che a disseminare le invitati polpette killer siano dei bracconieri che un volta morto l’animale, lupo od orso che sia, possono trarre profitto dalla vendita del loro pregiato pelo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Stop di Bruxelles all'impianto sciistico

ECOVITTORIA|Accolto il reclamo presentato da Legambiente
La Commissione europea blocca la realizzazione di nuove piste a Santa Caterina Valfurva, nel Parco dello Stelvio. Una prima vittoria per gli ambientalisti. Ora il governo è costretto «a inviare le proprie osservazioni»

La Commissione europea dice no alla realizzazione di impianti nell'area di Santa Caterina Valfurva. È questa la risposta di Bruxelles al reclamo sollevato a dicembre da Legambiente sul progetto di realizzazione di infrastrutture sciistiche nel territorio in provincia di Sondrio. «Non è stato conferito alla Zps (Zona di protezione speciale, ndr) Parco dello Stelvio uno stato giuridico di protezione che potesse garantire la sopravvivenza e la riproduzione di importanti specie di uccelli, la muta e lo svernamento di alcune specie migratorie che regolarmente giungono in quei luoghi, né sono state adottate misure dalla Repubblica italiana per evitare il deterioramento degli habitat naturali. Ancora meno – aggiunge l'associazione in una nota – si può parlare di preventive valutazioni ambientali in merito all'incidenza che avrebbero avuto in una Zps come quella del Parco dello Stelvio l'ampliamento e l'adattamento della zona sciistica».

Prima significativa vittoria per l'ambiente, quindi. Legambiente si dice soddisfatta per questo importante riconoscimento da parte della Commissione europea. A cominciare la storia è stata proprio l'associazione ambientalista, poco più di un mese fa, con una lettera di reclamo relativo al progetto di realizzazione di infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva. Poi la Commissione invia all'Italia una lettera di messa in mora: «La Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi derivanti dall'articolo 4, commi 1 e 2, della direttiva 79/409/CEE e 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE». È quanto si apprende dalla lettera di risposta della Commissione recapitata nella sede nazionale di Legambiente. Ora il governo Berlusconi si vede costretto, come si legge nella lettera firmata Ce, a «inviare le proprie osservazioni» in merito alla faccenda. Così le speranze per la Zps dell'area di Santa Caterina Valfurva di essere risparmiata da un altro scempio aumentano. Il primo passo è stato fatto. (La Nuova Ecologia)


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