Il Senato della Repubblica è convocato per martedì 10 settembre 2013 per votare la dichiarazione d'urgenza del disegno di legge S.119 (D'Alì), ovvero il testo di modifica della Legge quadro sulle aree protette, n. 394/91, approvato in Commissione Ambiente in sede deliberante il 21 dicembre 2012 (il giorno precedente lo scioglimento anticipato del Parlamento). Si tratta del testo presentato dallo stesso senatore D'Alì, ovvero il noto "1820", sul quale in molti avevano manifestato forte contrarietà, anche con un acceso dibattito fra le associazioni ambientaliste più rappresentative.
Infatti, secondo l'articolo 81 del Regolamento del Senato è possibile, che per i disegni di legge presentati entro sei mesi dall'inizio della legislatura che riproducano l'identico testo di disegni di legge approvati dal solo Senato nella precedente legislatura, il Governo o venti Senatori possono chiedere, entro un mese dalla presentazione, che sia dichiarata l'urgenza e adottata la procedura abbreviata. E questa richiesta è stata presentata per il ddl D'Alì, integralmente riproposto.
Si tratta di modifiche proposte e considerate nel complesso disomogenee e peggiorative di una, riconosciuta da tutti, buona Legge.
Non consideriamo intoccabile la 394/91, ma il metodo seguito nella passata legislatura, ora seccamente riproposto, non fu preceduto da un'analisi ampia, coinvolgendo tutti gli attori dei parchi sugli effetti della Legge Quadro, delle parti non attuate, dei tanti "perchè" alcuni dettami non hanno funzionato, di quali aspetti migliorare. Inoltre alcune novità vedono noi e molte altre Associazioni ambientaliste e culturali contrari, come le royalties a favore degli Enti gestori a compensazione di impianti impattanti nei parchi, per citarne una, o le preoccupanti modifiche alla gestione faunistica. D'altra parte, invece, non è stato risolto il nodo della classificazione dei parchi italiani, del loro status giuridico, dei ripetuti tagli lineari al personale, dell'assenza di una seria selezione della preparazione delle designazioni del presidente e dei consiglieri, dell'utopìa dell'autofinanziamento, ecc. Insomma, il discorso è articolato, e non può essere affrontato con modifiche non organiche alla 394, con procedura d'urgenza e rito abbreviato!
Peraltro, il 6 agosto scorso, è stato presentato un altro disegno di legge di modifica della 394/91, S.1004, a firma della senatrice De Petris, componente della Commissione Ambiente, e risultano presentati altri disegni di legge alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Insomma , regna un intrecciarsi di proposte che dovrebbero indurre a una riflessione ampia, per evitare anche una certa confusione, tenuto conto che, intanto, con il DPR 73/2013, è stata modificata la composizione dei Consigli Direttivi dei Parchi nazionali (su cui non entriamo nel merito per brevità), prevista anche dai disegni di legge presentati, compreso il 119 oggetto di richiesta di urgenza e procedura abbreviata. Tutto ciò dovrebbe indurre a una riflessione generale, il cui avvio dovrebbe finalmente concretizzarsi con l'annunciata conferenza, da parte del ministro dell'Ambiente Orlando, prevista entro fine anno, su aree protette, biodiversità e greeneconomy (che ci auguriamo sia propedeutica alla agognata terza conferenza nazionale sulle aree protette)
E' più che evidente che non sussiste l'urgenza e che tale richiesta pare infondata e volta a evitare una serena partecipazione. Quella partecipazione attiva, che a tutti i livelli viene considerata come imprescindibile metodologia di lavoro pubblico, viene in questo caso tradita. Auspichiamo quindi che venga aperto un confronto con gli operatori del settore dei parchi.
Perciò ci opponiamo con convinzione all'attivazione della procedura d'urgenza, proprio adesso che il Ministro dimostra la sensibilità e la volontà di affrontare il tema delle aree protette.
Chiediamo allo stesso Ministro, al presidente del Senato e alla Commissione Ambiente, di non intraprendere questo percorso di modifica alla Legge Quadro di cui a nostro avviso non ricorrono né l'urgenza, né la necessità di procedura abbreviata, con il rischio di minare quanto di buono hanno fatto, e possono fare per la Nazione le aree protette italiane.
7 settembre 2013
394 Associazione nazionale personale aree protette
AIDAP Associazione italiana direttori e funzionari aree protette
AIGAP Associazione Italiana guardie dei parchi e delle aree protette
AIGAE Associazione italiana guide ambientali escursionistiche