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Progetto LIFE Minnow: 21 giugno, serata dedicata alla migrazione dei pesci

(26 Giu 24) Venerdì 21 giugno Cascina Le Vallere ha ospitato l'incontro "(DIS)continuità fluviale", dedicato ai temi della migrazione dei pesci, degli sbarramenti fluviali e della gestione dei corsi d'acqua. L'evento ha voluto celebrare il World Fish Migration Day, ricorrenza di rilevanza globale finalizzata all'incremento della consapevolezza relativamente all'importanza dei pesci migratori, ed illustrare le importanti azioni di tutela dell'ittiofauna implementate nell'ambito del Progetto Life Minnow nel territorio della Città Metropolitana di Torino e delle Aree protette del Po piemontese.

LIFE Minnow, finanziato dal programma europeo Life Natura 2021-2027 e coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino, coinvolge attivamente l'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese insieme ad altri enti e collaboratori. L'obiettivo è quello di incrementare la naturalità di alcuni affluenti del fiume Po per impedire il declino di sei specie di pesci che rappresentano una porzione di biodiversità poco conosciuta ma fondamentale: la lampreda, la lasca, la savetta, il cobite, il vairone e lo scazzone.

Nel suo complesso il progetto interessa 14 siti della Rete Natura 2000, riguardando anche il territorio delle Aree protette del Po piemontese, con azioni sui torrenti Banna, Meletta e Rio Pascolo delle Oche a monte delle Vallere, sulla rete irrigua in corrispondenza della palude di San Genuario e alla confluenza Po Sesia.

Nel corso di una serata, in cui sono stati discussi i principali aspetti associati alle migrazioni dei pesci, la connettività in fiumi e torrenti, ovvero la possibilità di movimento di sostanze, sedimenti e organismi nel corridoio fluviale in senso laterale, longitudinale e verticale, è stata la grande protagonista, dal momento che risulta essenziale per supportare i complessi cicli di vita di molte specie acquatiche e un ecosistema funzionante. In questo contesto è stata citata la strategia dell'Unione Europea sulla biodiversità che prevede che entro il 2030 almeno 25000 chilometri di fiumi siano trasformati in "free-flowing rivers" (letteralmente, fiumi che scorrono liberamente) attraverso l'eliminazione delle barriere principalmente obsolete, il ripristino delle pianure alluvionali e delle zone umide (https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC137919).

Al centro dell'attenzione, inoltre, le azioni a cura dell'Ente Parco. In questi giorni tecnici e guardaparco sono impegnati nel monitoraggio delle specie obiettivo, primo ed essenziale passo per definire le strategie gestionali in riferimento alla presenza ed alla diffusione di specie, come il siluro, il misgurno e la pseudorasbora, solo per citarne alcune, che non appartengono alla comunità ittica autoctona del Po.

Un altro filone attivo è quello degli interventi ambientali. Nella zona umida di San Genuario si lavora per ricreare un ambiente più favorevole ai piccoli pesci: vengono ripristinate canalizzazioni e create aree idonee allo sbocco delle sorgenti e rimossi manufatti estranei all'ambiente naturale, come materiali abbandonati, barche ed ex appostamenti di caccia. Su qualche tratto di sponda dei due piccoli laghi piante esotiche invasive come la quercia rossa americana o il bambù sono rimosse e sostituite con la messa a dimora di un canneto. Sul torrente Banna saranno inoltre iniziati a breve degli interventi di mitigazione dell'impatto di alcune opere trasversali in alveo sulla migrazione dei pesci.

LIFE Minnow si inserisce e sovrappone ad altri progetti europei che impegnano ordinariamente l'Ente Parco e costituisce in sé un percorso di lunga durata di coinvolgimento di diversi gruppi di interesse della comunità locale, tra cui pescatori, studenti e cittadini, che parteciperanno alla conservazione delle specie.

Organizzato dall'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, l'incontro ha avuto tra i relatori il consigliere dell'Ente-parco e ricercatore universitario Andrea Mandarino, tecnici e guardaparco, oltre a esperti esterni afferenti alla Città Metropolitana di Torino e all'Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR. Presente la direttrice Emanuela Sarzotti. Al termine si è svolto un interessante confronto tra oratori e pubblico, che ha riguardato anche un ampio spettro di temi legati alla tutela dell'ambiente.

Per approfondire: Piccoli pesci, grandi sfide - #piemonteparchi.

L.S.

Vairone italico (Foto di Simone Macchi)
Vairone italico (Foto di Simone Macchi)
Scazzone (Foto di Alberto Tamietti)
Scazzone (Foto di Alberto Tamietti)
Cobite padano (Foto di Simone Macchi)
Cobite padano (Foto di Simone Macchi)
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