(29 Ott 24) Sala gremita e grande attenzione per l'argomento esposto con precisione e chiarezza dal professor Sandro Bertolino, professore dell'Università degli Studi di Torino, intervistato da Laura Scillitani.
Al tavolo anche Aurelio Perrone che ha approfondito gli aspetti delle specie alloctone invasive su scala locale e, più nel dettaglio, sul territorio delle Aree protette del Po piemontese.
Lo scoiattolo europeo - Sciurus vulgaris - è comunemente chiamato rosso ma, in realtà, non sempre è rosso...
In Inghilterra, tende a prevalere la colorazione rossa (da lì il nome red squirrel). In Italia, soprattutto sulle montagne delle Alpi, lo scoiattolo comune è scuro, con la coda quasi nera.
Lo scoiattolo europeo vive nei boschi di conifere dove si nutre dei semi delle pigne ma è presente anche nei boschi di latifoglie e, addirittura, nei parchi cittadini.
È una specie facilmente adattabile: la sua distribuzione va dalla Spagna alla Siberia, fino all'isola di Hokkaido, in Giappone.
La sua dieta comprende semi, funghi e frutti: si è notato che in condizioni di abbondanza di semi, si registra un aumento del successo riproduttivo.
Ha un ruolo ecologico importante, dal momento che contribuisce al rinnovamento del bosco attraverso la dispersione dei semi, che spesso sotterra e dimentica...
Una vita tranquilla tra gli alberi turbata purtroppo da un considerevole elemento di disturbo: lo scoiattolo grigio americano - Sciurus carolinensis.
Originario dell'America del Nord, tra gli Stati Uniti e il Canada, è stato introdotto per la prima volta in Italia nel 1948 da un diplomatico di Candiolo, che era a Washington per i trattati del dopoguerra.
Pesa il 60% in più di quello europeo (un adulto pesa tra i 450 e i 600 grammi).
Oltre alla dimensione, lo caratterizzano l'assenza di ciuffi auricolari (presenti invece in quello europeo) e l'alternanza di colorazione nel pelo della coda che crea una sorta di alone bianco verso la parte esterna riconoscibile anche durante la corsa.
Ha subito, nel corso del XX secolo, una seconda importazione dal continente americano quando è stato introdotto nel Parco di Genova Nervi oltre a episodi successivi all'origine di nuclei in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana.
In Gran Bretagna, l'introduzione dello scoiattolo nordamericano è precedente: risale addirittura al 1872. La sua distribuzione sul territorio britannico ha causato la scomparsa dello scoiattolo rosso in alcune zone in cui il nordamericano si è diffuso maggiormente.
Dopo qualche anno di convivenza, lo scoiattolo europeo purtroppo soccombe alla maggior adattabilità dell'invasore.
La competizione per la risorsa "cibo" favorisce lo scoiattolo grigio, che, negli anni in cui il bosco produce pochi semi è in grado di nutrirsi anche di ghiande delle querce, avendo sviluppato nel Nordamerica (dove le querce sono molto ricche di tannini) un enzima che gli consente di digerire questa molecola indigesta invece allo scoiattolo europeo.
Entrambe le specie poi sotterrano i semi come risorsa invernale: lo scoiattolo grigio, più pesante, si muove molto al suolo dove ritrova casualmente anche i semi lasciati dallo scoiattolo comune. In questo modo può arrivare a sottrarre fino al 50% delle riserve dello scoiattolo comune.
Inoltre, in Gran Bretagna ha contribuito alla sostituzione anche la diffusione di un virus letale per lo scoiattolo rosso.
In Piemonte, da Candiolo, lo scoiattolo grigio è arrivato ai boschi di Stupinigi, dove fino agli anni '60 era ancora presente lo scoiattolo comune. Nel giro di qualche anno, lo scoiattolo grigio si è sostituito a quello rosso e si sta espandendo verso Sud nella provincia di Cuneo, lambendo il fondo valle delle Alpi e lungo il Po (Casale, Valenza). E una situazione analoga è in atto anche in Lombardia.
Aurelio Perrone, tecnico faunistico, ha focalizzato l'attenzione sul rischio che lo scoiattolo grigio riesca ad attraversare il fiume Po arrivando a colonizzare anche altre aree verso la Lombardia e il Sud del Piemonte.
L'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese è impegnato in attività di cattura coordinate da Laura Gola, tecnico faunista del Parco, con la collaborazione di Aurelio Perrone e dell'Università degli studi di Torino.
Questa attività di contenimento, una volta esplicitata, ha provocato in sala un po' di comprensibile brusio dovuto all'immaginario disneyano evocato da tutti gli scoiattoli, compreso l'esotico invasivo nordamericano.
Il danno causato all'ecosistema in termini di perdita di biodiversità, spiega Bertolino, è assimilabile a quello di altre specie esotiche invasive, ma che, per loro caratteristiche morfologiche, non suscitano nell'uomo sentimenti di tenerezza. E l'esempio portato alla platea richiama la zanzara tigre, presenza assai sgradita.
Lo scoiattolo nordamericano e le altre specie alloctone invasive, infatti, oltre a entrare in concorrenza diretta con alcune delle nostre specie, possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali, oltre a provocare danni economici alle attività agricole o probabili danni alla salute umana.
In Europa sono presenti circa 12.000 specie esotiche, delle quali approssimativamente il 10-15% è ritenuto invasivo. L'Unione Europea si è attivata emanando provvedimenti al fine di proteggere la biodiversità.
Dal 1° gennaio 2015 è in vigore nei paesi dell'Unione Europea il Regolamento 1143/2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
Il 14 febbraio 2018 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 230 che stabilisce le norme atte a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall'introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, delle specie esotiche invasive all'interno dell'Unione europea, nonché a ridurre al minimo e mitigare l'impatto che queste specie possono avere per la salute umana o l'economia.
Gli interventi si basano su prevenzione, rilevamento precoce ed eradicazione rapida o gestione nel caso di specie già ampiamente diffuse.
Le specie invasive di rilevanza unionale inserite nelle liste pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea comprendono 88 specie, 47 delle quali sono presenti in Italia, in ambiente naturale.
Tra queste, oltre allo scoiattolo grigio nordamericano, si segnalano gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), calabrone asiatico a zampe gialle (Vespa velutina nigrithorax), rana toro americana (Lithobates catesbeianus), testuggine palustre americana (Trachemys scripta), ibis sacro (Threskiornis aethiopicus), nutria (Myocastor coypus), …
Si tratta di specie introdotte nel territorio nazionale o dell'Unione Europea per intervento dell'uomo sia come rilascio in ambiente naturale sia attraverso l'introduzione involontaria veicolata ad esempio con i trasporti aerei o navali.
Le disposizioni dell'Unione Europea riguardo le misure da prendere per salvare la biodiversità sono chiare e fondamentale è l'informazione alla cittadinanza riguardo argomenti che toccano le corde del cuore. Disney ci ha fatto amare Cip e Ciop ma in questi anni in cui l'ambiente è assai poco considerato la tutela della biodiversità è un impegno imprescindibile…
R.A.