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Parco Regionale dei Castelli Romani

www.parcocastelliromani.it
 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Parco Naturale Castelli Romani:
    • Superficie a terra: 15'000.00 ha
    • Regioni: Lazio
    • Province: Roma
    • Comuni: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri
    • Provv.ti istitutivi: LR 2 13/01/1984 - 64 28/9/84 - 63 24/05/90 - 29 06/10/97
    • Elenco Ufficiale AP: EUAP0187
  • Altre aree protette gestite:
    • Riserva Regionale della Sughereta di Pomezia
    • Zona Speciale di Conservazione Albano (Località Miralago)
    • Zona Speciale di Conservazione Cerquone - Doganella
    • Zona Speciale di Conservazione Maschio dell'Artemisio
    • Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale Lago di Albano
    • Monumento Naturale Madonna della Neve

 

 

L'Ambiente

I segni del susseguirsi di diverse fasi nell'attività dell'antico Vulcano Laziale, iniziata attorno a 700mila anni fa, sono ben evidenti ancor oggi. All'interno di una preesistente cavità circolare o "caldera" di cui restano i rilievi del "recinto esterno" (Tuscolo e Monte Artemisio), si formò un cono vulcanico più piccolo con bocca craterica presso la località Campi di Annibale ed un cinto calderico più interno di cui sono testimonianza il Monte Cavo e il Monte delle Faete. L'attività del Vulcano Laziale fu l'ultima ad esaurirsi in tutta la regione.

Il fertile suolo vulcanico diede origine, unitamente a un clima alquanto umido, a grandi foreste di faggio che sino al XVIII secolo coprivano, assieme a boschi misti e cerrete, gran parte del rilievo. Oggi permangono, a testimonianza delle foreste originarie in gran parte sostituite da castagneti, elementi arborei o arbustivi sparsi tra i castagni. Tra essi l'agrifoglio, la dafne la laureola, il tiglio, il nocciolo, l'acero campestre, il carpino nero, la vitalba, nonché un popolamento di faggio presso Monte Cavo. Nei versanti meridionali sono presenti specie di clima più caldo e asciutto come la roverella e il leccio.

Diffuse le essenze arbustive mediterranee come il viburno, il ligustro, l'alaterno, il corbezzolo, il lauro e l'erica arborea.

Grottaferrata, S. Nilo
Grottaferrata, S. Nilo
Lago Albano
Lago Albano
 

Flora e Fauna

La fauna del Parco ha risentito fortemente dell'eccessiva pressione venatoria e delle trasformazioni ambientali operate dall'uomo. Tra i mammiferi sono segnalati l'istrice, il tasso, lo scoiattolo, il moscardino e l'arvicola di Savi. Gli uccelli rapaci comprendono la poiana, lo smeriglio e lo sparviero. Numerosi i rapaci notturni così come le specie acquatiche che frequentano le sponde dei laghi; tra queste ultime il germano reale, l'airone cenerino, il fischione, la folaga, la marzaiola, il tuffetto e lo svasso maggiore. Tra gli uccelli silvani il picchio verde, il picchio rosso maggiore, l'upupa e le cince. L'erpetofauna annovera la sempre più rara testuggine di Hermann, l'orbettino e la salamandrina dagli occhiali.

Foto di Flora e Fauna
 

Il Parco è...

15.000 ettari di territorio protetto

Il Parco regionale dei Castelli Romani è stato istituito con Legge regionale n° 2 del 13 gennaio 1984 allo scopo di tutelare l'integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici paesi che occupano l'antico Vulcano Laziale, per contribuire al riequilibrio territoriale e allo sviluppo socio-economico delle popolazioni interessate. Dopo una prima fase che ha portato l'Ente a strutturarsi con servizi di vigilanza, tutela, didattica ambientale e promozione, la Legge regionale 29/97 sui Parchi ha dato un assetto strutturale coerente e comune a tutte le Aree protette della regione, inserendo il Parco dei Castelli Romani nel Sistema delle Aree Protette della Regione Lazio.

Strada romana
Strada romana
 

Biodiversità

La funzione principale di un'area protetta è mantenere l'equilibrio ambientale del territorio cercando di aumentarne la biodiversità. Con l'istituzione del Parco si è registrato il ritorno di varie specie, soprattutto animali, che si erano allontanate dai Colli Albani. Sono quindi ricomparsi il tasso, la martora, il falco pellegrino, la salamandrina dagli occhiali, l'istrice ed una consistente colonia svernante di pipistrelli. Ma il ritorno più eclatante e gradito nei nostri boschi è stato senza dubbio quello del lupo. Animale da sempre temuto e cacciato in modo massiccio, svolge invece un'importante ruolo nell'ecosistema e non risulta pericoloso per l'uomo.

Molara con pecore al pascolo
Molara con pecore al pascolo
 

15 Comuni con circa 350.000 residenti

I quindici Comuni del Parco, Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri, nell'ultimo secolo hanno avuto un notevole incremento demografico, dovuto anche al fenomeno di spopolamento delle città che ha portato a triplicare circa la presenza umana sul territorio dei Castelli Romani.

Infiorata
Infiorata
 

Boschi di castagno ceduo

Nei territori dei quindici Comuni del Parco la presenza del castagno è dominante e molto consistente. La coltura di questa specie arborea non è finalizzata alla raccolta del frutto ma al taglio dell'albero, al fine di ottenere legname da utilizzare nelle diverse lavorazioni (bosco ceduo). Il territorio appena lavorato ha la forza di riprodurre nuove piante nel periodo di 16/20 anni e quindi sarà nuovamente lavorato. Questa tecnica viene utilizzata a rotazione su tutto il territorio e consente di mantenere un equilibrio perfetto tra ambiente e attività umane.

 

Archeologia, storia e specchi lacustri

Numerosi resti archeologici disseminati sul territorio testimoniano l'importanza dei Castelli Romani. Ville romane, eremi e conventi, castelli, palazzi storici e ville rinascimentali impreziosiscono questa parte del Lazio che, nonostante la vicinanza di Roma, è riuscita a ritagliarsi un proprio spazio indipendente grazie al suo patrimonio naturalistico, archeologico, culturale e per la qualità della vita che offre, una sapiente e variegata miscela di opportunità e di potenzialità nella quale è piacevole perdersi.

La Via Sacra, Rocca di Papa
La Via Sacra, Rocca di Papa
 

Prodotti tipici, cultura e tradizioni popolari

Pane di Genzano e Lariano, vino, porchetta, fragoline di bosco, funghi porcini, sono solo i più famosi e rinomati prodotti tipici locali, ma scorrendo le produzioni enogastronomiche dei Castelli Romani si possono scoprire la varietà e quantità di prelibatezze di questi luoghi, che non a caso i ricchi patrizi romani scelsero come dimora, edificando qui le proprie case.

 

Agricoltura, forestazione, urbanistica, fauna e vigilanza

Il Parco si è dotato nel tempo di vari Uffici che, oltre a vigilare e controllare sul territorio dell'area protetta, rilasciano nullaosta in conformità alla normativa in vigore. I Guardaparco sono anche impegnati in attività di prevenzione quali l'antincendio, sopralluoghi tecnici, monitoraggio, censimenti faunisitici, attività educative e informative. I Guardiaparco collaborano con gli altri settori dell'Ente che promuovono e realizzano studi e progetti.

Guardiaparco
Guardiaparco
 

Didattica e Promozione

Fra le varie attività dell'Ente una particolare attenzione viene dedicata ai settore della didattica. Il Parco, infatti, impegna una parte consistente delle proprie risorse per la realizzazione di attività educative dirette ai ragazzi delle scuole dei vari cicli che vengono coinvolti nelle tematiche ambientali con progetti specifici adatti all'età. L'Ufficio prepara il calendario delle visite guidate che, ogni anno, consente e centinaia di utenti di scoprire le bellezze del Parco.

Foto di Didattica e Promozione
 

Comunicazione

L'Ente Parco comunica con cittadini e turisti attraverso il sito Internet, www.parcocastelliromani.it, comunicati stampa, pubblicazioni e la newsletter. Sul sito gli utenti trovano delibere, regolamenti, modulistica e tutti gli strumenti per vivere in modo partecipato il Parco. L'Ufficio Comunicazione presenta il Parco attraverso convegni, workshop, concorsi e corsi, materiale promozionale; cura la redazione del Rapporto annuale sull'attività dell'Ente.

 

Fruizione del territorio

Il Parco offre diverse opportunità di utilizzo del territorio che consentono a chiunque di poter vivere in modo corretto e coinvolgente dell'ambiente naturale.
L'Ente ha:

  • quattro aree di sosta in punti strategici del territorio.
  • una rete sentieristica distribuita su tutto il territorio che consente di percorrere e conoscere i Colli Albani nella loro integrità
  • un Sentiero interpretativo sulle rive del lago Albano
  • un'area didattico-faunistica con un sentiero autoguidato nel giardino della sede del Parco
  • voliere per la fauna irrecuperabile
  • stagno didattico
  • sentiero delle stelle
Lago Albano
Lago Albano
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