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Parco del Conero |
Nel Parco c'è | |
Notiziario Ufficiale del Parco del Conero Anno XI - Numero 3/4 - Novrembre 2005 |
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PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA COSTITUZIONE DELLENTE PARCO REGIONALE DEL CONERODa Consorzio di Enti Locali ad Ente ParcoLA PROPOSTA DELLA REGIONE IL PUNTO DI VISTA DEGLI AMMINISTRATORI La Redazione ha sentito gli amministratori locali interessati al Parco ponendo loro queste due domande: |
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Claudio Maderloni Presidente del Parco Nel 2000 una legge regionale modificava il Consorzio da volontario ad obbligatorio tra enti. Quella scelta non è casuale ma credo che abbia voluto sottolineare una scelta definitiva della salvaguardia di un ambiente per cui è nato il parco con la legge n. 21 del 1987 Scopo del parco è la programmazione unitaria delluso del territorio interessato con preminente riguardo alle esigenze di tutela della natura e dellambiente, nonché alla promozione della conoscenza scientifica e della didattica naturalistica, per favorire lo sviluppo delle attività economiche, turistiche e sociali delle comunità residenti e renderlo compatibile con la tutela e la salvaguardia delle peculiari caratteristiche naturali, ambientali e storiche del Conero. Ora siamo alla proposta di modifica da Consorzio ad Ente, ed io sono favorevole anche se ripeto sarà necessario entrare nello specifico della legge. è importante lentrata della Regione, direttamente nel Consiglio, anche la riduzione del numero dei componenti, ma sarà necessario assicurare la salvaguardia dellautonomia gestionale dellEnte, e non perdere il lavoro fatto con il coinvolgimento di numerose persone. La costituzione di una consulta, che possa far partecipare le tante sensibilità presenti, dalle associazioni ai singoli cittadini, agli amministratori ecc. con lo scopo di essere da supporto programmatico al consiglio del parco, sarà indispensabile. Se si accoglierà quanto ho esposto, più partecipazione delle amministrazioni locali, più coinvolgimento dei cittadini, etc la presenza della Regione, non potrà che facilitare la realizzazione di alcuni progetti ambiziosi (recupero dellarea delle cave del Poggio, recupero delle strutture dismesse per lasciar spazio alla ricchezza archeologica, la realizzazione delle aree umide, laccesso ai finanziamenti europei ecc) e salvaguardare il territorio, in modo partecipato per raggiungere gli scopi per cui questo parco è stato costituito. |
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Enzo Giancarli Presidente della Provincia Ad oggi non sono mancate le occasioni di confronto sulla legge regionale che propone il passaggio gestionale da Consorzio ad Ente del Parco del Conero, con i sindaci dei comuni che insistono sul territorio del parco, con lassessore Marco Amagliani e con il presidente del Consorzio del Parco del Conero Claudio Maderloni con cui sono in sintonia di vedute nel condividere i contenuti della normativa. Sono dellavviso che lEnte parco debba avere come momento principale la tutela del valore ambientale e paesaggistico, scelte che vanno fatte con le istituzioni locali da una parte e con lassociazionismo dallaltra. Premesso questo, si rende necessaria una legge attualizzata che snellisca e tenga conto delle precedenti. Limpegno è di tenere vivo il confronto con la Regione e con i Comuni, limportante è che si vada verso un organismo snello e funzionale. |
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Fabio Sturani Sindaco di Ancona Stiamo discutendo la proposta di legge della Regione con atteggiamento aperto e propositivo. Non siamo contrari alla presenza della Regione negli organismi di governo dellarea protetta ma va ribadito con forza che i protagonisti debbono rimanere i Comuni. Dalla Regione, in primo luogo, attendiamo iniziative di programmazione e di indirizzo e soprattutto una maggiore disponibilità di risorse per la gestione e la valorizzazione dellarea del Parco. |
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Giuseppe Misiti Sindaco di Sirolo Non esiste alcuna valida motivazione che giustifichi il passaggio dal Consorzio di Enti Locali a un Ente. Se il problema fosse quello del numero troppo elevato di Consiglieri, basterebbe ridurlo. Se fosse invece il finanziamento della Regione, si ricorda che già con la legge attuale la Regione è tenuta a erogare contributi al Parco. La realtà è che la proposta di legge nasconde un proposito egemonico della Regione nella gestione del Parco. Tale proposito non ha alcuna giustificazione. La costituzione Italiana e lo statuto Regionale disegnano una Regione con compiti di programmazione, di indirizzo e di legislazione, mentre la gestione del territorio deve continuare a far capo ai Comuni. Sarebbe un notevole passo indietro. La formula attuale, il consorzio, è la più democratica e la più rispettosa delle autonomie locali. Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze a questa soluzione che consideriamo un abuso. Occorre rispetto per i Comuni e per i cittadini. Questa proposta non rispetta le autonomie locali. |
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Carlo Pesco Sindaco di Camerano Come italiani spesso siamo più attenti ai nomi che ai contenuti. Come sindaco avrei preferito esser coinvolto in questo iter: ho visto che, comunque, nemmeno i colleghi sono stati coinvolti, quasi a significare la scarsa considerazione nei confronti degli enti che di fatto e di diritto sono chiamati a gestire il territorio. Il Parco cè, e si vede. Con lesperienza istituzionale è diventato ancor più visibile proprio a Sirolo. Abbiamo bisogno di persone che continuano a crederci, che ci lavorino e che siano presenti in tutto il territorio e ne conoscano le mode e le tradizioni. Cè allora da evidenziare e separare le competenze: - i gestori: espressione diretta dei cinque enti (Comuni e Provincia) il cui territorio ricade nel Parco - i tecnici: impegnati nel mandare avanti la barca operativamente e burocraticamente; - i portatori di interesse: associazioni, categorie, gruppi che vivono nellambito del parco e che devono esprimere pareri e consigli; - la regione che ha il compito di finanziare, sovrintendere e controllare la corretta gestione delle risorse ambientali. La logica, il buon senso e la stessa democrazia vogliono sia la divisione dei compiti sia il rispetto delle regole evitando il centralismo e lappesantimento degli enti. |
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Mirko Bilò Sindaco di Numana Se il nuovo organismo si profila come una struttura dinamica, atta a snellire le inutili burocrazie ed a facilitare i rapporti con il territorio: ben venga! Dobbiamo comunque assicurarci tutte le garanzie circa la piena autonomia dei singoli comuni, in quanto portatori degli interessi delle rispettive comunità, in ordine allassetto e alla utilizzazione del proprio territorio, così come previsto dal Titolo V della Costituzione, che costituisce principio fondamentale ed inderogabile. Ciò significa piena apertura al dialogo ed al confronto, con alcuni punti fermi. Teniamo presente che Numana vede il 97% del proprio territorio allinterno del Parco, ossia ciò che resta fuori è solo la pura e semplice area dinsediamenti industriali. Me che attinenza può avere Marcelli con il territorio del Parco del Conero? Si tratta di un centro urbano, realizzato per buona parte a prescindere da strumenti di pianificazione e che ora necessita di interventi di recupero, anche ambientali, supportati però da adeguati incentivi. La gestione del parco dovrà essere, ovviamente, definita con nuovo statuto e relativo regolamento. I principi base dei nuovi strumenti operativi dovranno essere individuati allinterno di un progetto di sviluppo. Ossia, si dovrà operare mirando ad un rilancio delle attività, per una crescita qualitativa dei nostri centri, tale che possa costituire sprone alle istituzioni, spingendole ad agire in maniera collaborativa e con successo. Il parco dovrà divenire il fulcro di nuove iniziative, con una metodologia di gestione del territorio che possa interpretare ed esaltare le ricchezze dei singoli luoghi. Se, quindi, il nuovo soggetto della gestione sarà lEnte Parco, con esso dovranno cooperare non solo i singoli comuni ma, ancor meglio di una già prospettata associazione ambientalista, tutte le categorie referenti delleconomia locale: dalla Coldiretti, alla Confcommercio ed alla Confartigianato e così via, senza dimenticare lU.N.A.V.I. (Unione Nazionale Associazioni Venatorie Italiane), le quali, unitamente alla Conferenza dei Sindaci, concorreranno al perseguimento delle finalità di tutela, di valorizzazione e di sviluppo. Sarà bene, inoltre, che accanto al Consiglio Direttivo venga individuato anche un organismo rappresentativo dei Comuni, con funzione di controllo e indirizzo programmatico. |