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Parco del Conero



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  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno XI - Numero 3/4 - Novrembre 2005

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA COSTITUZIONE DELL’ENTE PARCO REGIONALE DEL CONERO

Da Consorzio di Enti Locali ad Ente Parco

LA PROPOSTA DELLA REGIONE
Con la legge regionale 23 Aprile 1987 n° 21 - Istituzione del parco regionale del Conero sono state stabilite le modalità per l’istituzione del Consorzio titolato alla gestione del parco in questione.
La legge regionale n° 15/1994 modificata più volte, di cui l’ultima avvenuta con l.r. n° 14/2004, ha definito complessivamente, sulla base delle disposizioni di cui alla Legge n° 394/91 e sue modifiche, norme e modalità riferite ai parchi regionali, dettando una serie di regole per l’istituzione e la tutela degli stessi....
La Regione è rappresentata, a vario titolo, nella gran parte di queste istituzioni. Gli unici tre casi che vedono la sua presenza negli organi di gestione sono rappresentati dalla Riserva statale della Montagnola di Torricchio gestita direttamente dal Dipartimento di Botanica ed Ecologica dell’Università di Camerino, dal parco regionale della Gola del Rossa e di Frasassi affidato alla Comunità Montana dell’Esino - Frasassi e da quello del Conero per il quale è stato costituito un Consorzio obbligatorio tra enti locali.
Si rileva quindi, anche da un punto di vista istituzionale, una situazione organizzativa diversificata tra le varie aree, che può considerarsi un elemento positivo ai fini della gestione, ma che, nei tre casi sopracitati, esclude l’amministrazione regionale, non solo dalle scelte strategiche operate nei vari contesti, ma anche dalla conoscenza di aspetti tecnico-finanziari relativi all’area protetta che è poi difficile acquisire successivamente. A questo proposito occorre ricordare che, tenuto conto dell’attuale situazione dei finanziamenti nazionali, il bilancio regionale e i fondi Docup, comunque operanti tramite la Regione, costituiscono sostanzialmente le sole entrate delle aree protette. Non solo, ma la presenza di una rappresentanza regionale potrebbe svolgere una funzione di supporto alle strutture del parco e favorire la funzione di vigilanza sulla gestione assegnato alla Regione dalla l.n° 394/91 art. 27 e dalla l.r. n° 15/1994 art. 23.
Si ritiene quindi opportuno integrare gli atti istitutivi dei parchi regionali intervenendo, in questa prima fase, sull’assetto del parco regionale del Conero la cui legge, promulgata nel 1987, seppur modificata più volte, non è mai stata adeguata compiutamente alla l. 394/gl ed alla l.r. 15/94 che le sono succedute. In previsione si prevede di intervenire sull’atto istitutivo del Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi in modo da garantire, anche in tale area protetta, la rappresentanza regionale; non è possibile invece agire direttamente sull’assetto gestionale della Riserva della Montagna di Torricchio poiché ciò compete allo Stato.
La presente proposta rappresenta la prima fase di un processo di completa rivisitazione del sistema regionale delle aree protette che potrà portare anche a successivi interventi sulla materia. Infatti, su mandato disposto dalla Giunta regionale (nota a verbale n. 404 del 6 aprile 2004),i servizi Aree naturali protette e ciclo dei rifiuti e Controllo di gestione hanno avviato una verifica che si prefigge di razionalizzare ed ottimizzare il sistema di finanziamento dei parchi e delle riserve naturali. Attraverso l’analisi della spesa storica, in particolare di quella di parte corrente, saranno individuati gli standard di fabbisogni finanziari sulla base dei quali costruire il Programma triennale per le aree protette (PTRAP). Tale verifica consentirà di aggiungere elementi di conoscenza utili per stabilire, tra le varie forme gestionali, quella più adeguata cui indirizzare l’intero sistema.
Per quanto riguarda il Parco regionale dei Conero siamo attualmente in presenza di un Consorzio composto da un Consiglio direttivo di 25 componenti (5 per ciascun Ente locale consorziato), da una Giunta esecutiva formata da cinque consiglieri (1 per ciascun Ente locale consorziato), da un Presidente, da un Direttore e da una Comunità del Parco: in nessuno di questi organismi è prevista la presenza di un rappresentante della Regione, che oggi si limita a nominare uno dei due componenti il Collegio dei Revisori dei Conti (essendo l’altro di nomina ministeriale).
Si propone di rivedere la formula del Consorzio prevedendo la costituzione di un apposito Ente parco in cui la Regione sia rappresentata; tale forma è paragonabile a quella applicata, sin dal 1996, nei parchi naturali del Sasso Simone e Simoncello e del Monte San Bartolo.
Con la presente proposta sostanzialmente si prevede di commutare l’attuale formula istituzionale del Parco regionale del Conero in Ente parco composto dai soli cinque organi obbligatori stabiliti dall’articolo 12 della l.r. n° 15/1994 (Consiglio direttivo, Presidente, Direttore, Comunità del parco e Revisore dei conti) garantendo inoltre la partecipazione della Regione attraverso la presenza, nel Consiglio direttivo del parco, dell’Assessore regionale competente in materia o di suo delegato.
La presente proposta di legge: l) abroga l’atto istitutivo del parco del Conero (legge regionale 23 Aprile 1987 n° 21) fatta eccezione per i primi due articoli rispettivamente denominati Istituzione e scopo del parco e delimitazione e disciplina dell’area; 2) costituisce l’Ente parco;3) adegua l’articolato alle vigenti leggi di settore (l. n° 394/1991 e l.r. n° 15/1994.
Per le motivazioni sopra espresse pertanto si propone la seguente Proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale concernente:

Art. 1 (Istituzione e ordinamento)
1. Per la gestione e l’amministrazione del parco regionale istituito con legge regionale 23 aprile 1987, n. 21 (Istituzione del parco regionale del Conero) è costituito l’Ente parco che ha personalità giuridica di diritto pubblico ed ha sede all’interno del parco.
2. Sono organi dell’Ente parco: il Consiglio direttivo, il Presidente, il Direttore, la Comunità del parco e il revisore dei conti.
3. Il Consiglio direttivo, di 7 componenti, è nominato e insediato dal Presidente della Giunta regionale e resta in carica cinque anni dal suo insediamento. Esso è composto da:
a. l’Assessore regionale competente in materia di parchi e riserve naturali o suo delegato; b. un rappresentante della Provincia di Ancona; c. un rappresentante per ciascuno dei Comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo; d. un rappresentante indicato dalle Associazioni di protezione ambientale riconosciute dalla Regione.
4. Il Consiglio direttivo è regolarmente costituito purché sia stata indicata almeno la maggioranza dei suoi componenti.
5. Il Presidente rappresenta l’Ente parco ed è eletto dal Consiglio direttivo tra i suoi componenti.
6. Il Direttore è nominato dal Consiglio direttivo, dura in carica cinque anni e svolge le funzioni di cui al comma 4 dell’articolo 13 della legge regionale 28 aprile 1994, n. 15 (Norme per l’istituzione e gestione delle aree protette naturali).
7. La Comunità del parco è costituita ai sensi del comma 6 dell’articolo 13 della l.r. 15/1994.
8. Il revisore dei conti è nominato dalla Giunta regionale fra gli iscritti nel registro dei revisori contabili di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 88 (Attuazione della direttiva n. 84/253/CEE, relativa all’abilitazione delle persone incaricate del controllo di legge dei documenti contabili) e dura in carica cinque anni.

Art. 2 (Statuto)
1. L’Ente parco adotta uno Statuto approvato a maggioranza assoluta dal Consiglio direttivo.
2. Lo Statuto è redatto in conformità a quanto previsto dall’articolo 14 della l.r. 15/1994.

Art. 3 (Ordinamento degli uffici)
1. L’ordinamento degli uffici e la pianta organica dell’Ente parco sono disciplinati con regolamento approvato dal Consiglio direttivo.

Art. 4 (Vigilanza e sorveglianza)
1. La vigilanza sulla gestione del parco è esercitata dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo 23 della l.r. 15/94.
2. La sorveglianza dei territori compresi nel parco è attuata conformemente a quanto indicato dall’art. 24 della l.r. 15/94.

Art. 5 (Sanzioni)
1. Per l’applicazione delle sanzioni amministrative si applica quanto disposto dagli articoli 28, 29, 30, 31 e 32 della l.r. 15/1994.

Art. 6 (Entrate e contabilità)
1. La Regione concede all’Ente parco contributi ordinari per le spese di funzionamento e di investimento, la cui entità è determinata annualmente entro i termini e secondo le modalità indicate dal Programma triennale per le aree protette di cui all’articolo 7 della l.r. 15/1994. 2. Costituiscono voci di entrata dell’Ente parco quelle elencate all’articolo 21 della l.r. 15/1994. 3. L’Ente parco adotta la contabilità economica ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 18 maggio 2004, n. 13 (Norme concernenti le agenzie, gli enti dipendenti e le aziende operanti in materia di competenza regionale).

Art. 7 (Norme transitorie e finali)
1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Presidente della Giunta regionale nomina il Consiglio direttivo dell’Ente parco del Conero e ne convoca la prima seduta. 2. A decorrere dalla data di insediamento di cui al comma l, il Consorzio del parco del Conero è soppresso. L’Ente parco succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo al Consorzio soppresso. 3. Restano fermi gli atti adottati dal Consorzio del parco del Conero ai sensi della l.r. 21/1987. - 4. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le norme di cui alla l.r. 15/1994.

Art. 8 (Abrogazioni)
1. È abrogata la l.r. 21/1987 ad eccezione degli articoli 1 e 2.

IL PUNTO DI VISTA DEGLI AMMINISTRATORI

La Redazione ha sentito gli amministratori locali interessati al Parco ponendo loro queste due domande:
• Si profila una proposta di legge sulla trasformazione del Consorzio a Ente: che ne pensa?
• Se la cosa andrà in porto, quale sviluppo avrà la gestione del Parco?
Ecco le risposte.

Claudio Maderloni
Presidente del Parco

• Nel 2000 una legge regionale modificava il Consorzio da volontario ad obbligatorio tra enti. Quella scelta non è casuale ma credo che abbia voluto sottolineare una scelta definitiva della salvaguardia di un ambiente per cui è nato il parco con la legge n. 21 del 1987 Scopo del parco è la programmazione unitaria dell’uso del territorio interessato con preminente riguardo alle esigenze di tutela della natura e dell’ambiente, nonché alla promozione della conoscenza scientifica e della didattica naturalistica, per favorire lo sviluppo delle attività economiche, turistiche e sociali delle comunità residenti e renderlo compatibile con la tutela e la salvaguardia delle peculiari caratteristiche naturali, ambientali e storiche del Conero.
Ora siamo alla proposta di modifica da Consorzio ad Ente, ed io sono favorevole anche se ripeto sarà necessario entrare nello specifico della legge. è importante l’entrata della Regione, direttamente nel Consiglio, anche la riduzione del numero dei componenti, ma sarà necessario assicurare la salvaguardia dell’autonomia gestionale dell’Ente, e non perdere il lavoro fatto con il coinvolgimento di numerose persone.
La costituzione di una consulta, che possa far partecipare le tante sensibilità presenti, dalle associazioni ai singoli cittadini, agli amministratori ecc. con lo scopo di essere da supporto programmatico al consiglio del parco, sarà indispensabile.
• Se si accoglierà quanto ho esposto, più partecipazione delle amministrazioni locali, più coinvolgimento dei cittadini, etc la presenza della Regione, non potrà che facilitare la realizzazione di alcuni progetti ambiziosi (recupero dell’area delle cave del Poggio, recupero delle strutture dismesse per lasciar spazio alla ricchezza archeologica, la realizzazione delle aree umide, l’accesso ai finanziamenti europei ecc) e salvaguardare il territorio, in modo partecipato per raggiungere gli scopi per cui questo parco è stato costituito.

Enzo Giancarli
Presidente della Provincia

Ad oggi non sono mancate le occasioni di confronto sulla legge regionale che propone il passaggio gestionale da Consorzio ad Ente del Parco del Conero, con i sindaci dei comuni che insistono sul territorio del parco, con l’assessore Marco Amagliani e con il presidente del Consorzio del Parco del Conero Claudio Maderloni con cui sono in sintonia di vedute nel condividere i contenuti della normativa. Sono dell’avviso che l’Ente parco debba avere come momento principale la tutela del valore ambientale e paesaggistico, scelte che vanno fatte con le istituzioni locali da una parte e con l’associazionismo dall’altra. Premesso questo, si rende necessaria una legge attualizzata che snellisca e tenga conto delle precedenti. L’impegno è di tenere vivo il confronto con la Regione e con i Comuni, l’importante è che si vada verso un organismo snello e funzionale.

Fabio Sturani
Sindaco di Ancona

Stiamo discutendo la proposta di legge della Regione con atteggiamento aperto e propositivo. Non siamo contrari alla presenza della Regione negli organismi di governo dell’area protetta ma va ribadito con forza che i protagonisti debbono rimanere i Comuni. Dalla Regione, in primo luogo, attendiamo iniziative di programmazione e di indirizzo e soprattutto una maggiore disponibilità di risorse per la gestione e la valorizzazione dell’area del Parco.

Giuseppe Misiti
Sindaco di Sirolo

• Non esiste alcuna valida motivazione che giustifichi il passaggio dal Consorzio di Enti Locali a un Ente.
Se il problema fosse quello del numero troppo elevato di Consiglieri, basterebbe ridurlo. Se fosse invece il finanziamento della Regione, si ricorda che già con la legge attuale la Regione è tenuta a erogare contributi al Parco. La realtà è che la proposta di legge nasconde un proposito egemonico della Regione nella gestione del Parco.
Tale proposito non ha alcuna giustificazione. La costituzione Italiana e lo statuto Regionale disegnano una Regione con compiti di programmazione, di indirizzo e di legislazione, mentre la gestione del territorio deve continuare a far capo ai Comuni.
• Sarebbe un notevole passo indietro. La formula attuale, il consorzio, è la più democratica e la più rispettosa delle autonomie locali. Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze a questa soluzione che consideriamo un abuso. Occorre rispetto per i Comuni e per i cittadini. Questa proposta non rispetta le autonomie locali.

Carlo Pesco
Sindaco di Camerano

Come italiani spesso siamo più attenti ai nomi che ai contenuti. Come sindaco avrei preferito esser coinvolto in questo iter: ho visto che, comunque, nemmeno i colleghi sono stati coinvolti, quasi a significare la scarsa considerazione nei confronti degli enti che di fatto e di diritto sono chiamati a gestire il territorio. Il Parco c’è, e si vede. Con l’esperienza istituzionale è diventato ancor più visibile proprio a Sirolo. Abbiamo bisogno di persone che continuano a crederci, che ci lavorino e che siano presenti in tutto il territorio e ne conoscano le mode e le tradizioni. C’è allora da evidenziare e separare le competenze: - i gestori: espressione diretta dei cinque enti (Comuni e Provincia) il cui territorio ricade nel Parco - i tecnici: impegnati nel mandare avanti la barca operativamente e burocraticamente; - i portatori di interesse: associazioni, categorie, gruppi che vivono nell’ambito del parco e che devono esprimere pareri e consigli; - la regione che ha il compito di finanziare, sovrintendere e controllare la corretta gestione delle risorse ambientali.
La logica, il buon senso e la stessa democrazia vogliono sia la divisione dei compiti sia il rispetto delle regole evitando il centralismo e l’appesantimento degli enti.

Mirko Bilò
Sindaco di Numana

• Se il nuovo organismo si profila come una struttura dinamica, atta a snellire le inutili burocrazie ed a facilitare i rapporti con il territorio: ben venga! Dobbiamo comunque assicurarci tutte le garanzie circa la piena autonomia dei singoli comuni, in quanto portatori degli interessi delle rispettive comunità, in ordine all’assetto e alla utilizzazione del proprio territorio, così come previsto dal Titolo V della Costituzione, che costituisce principio fondamentale ed inderogabile. Ciò significa piena apertura al dialogo ed al confronto, con alcuni punti fermi. Teniamo presente che Numana vede il 97% del proprio territorio all’interno del Parco, ossia ciò che resta fuori è solo la pura e semplice area d’insediamenti industriali. Me che attinenza può avere Marcelli con il territorio del Parco del Conero? Si tratta di un centro urbano, realizzato per buona parte a prescindere da strumenti di pianificazione e che ora necessita di interventi di recupero, anche ambientali, supportati però da adeguati incentivi.
• La gestione del parco dovrà essere, ovviamente, definita con nuovo statuto e relativo regolamento. I principi base dei nuovi strumenti operativi dovranno essere individuati all’interno di un progetto di sviluppo. Ossia, si dovrà operare mirando ad un rilancio delle attività, per una crescita qualitativa dei nostri centri, tale che possa costituire sprone alle istituzioni, spingendole ad agire in maniera collaborativa e con successo. Il parco dovrà divenire il fulcro di nuove iniziative, con una metodologia di gestione del territorio che possa interpretare ed esaltare le ricchezze dei singoli luoghi.
Se, quindi, il nuovo soggetto della gestione sarà l’Ente Parco, con esso dovranno cooperare non solo i singoli comuni ma, ancor meglio di una già prospettata associazione ambientalista, tutte le categorie referenti dell’economia locale: dalla Coldiretti, alla Confcommercio ed alla Confartigianato e così via, senza dimenticare l’U.N.A.V.I. (Unione Nazionale Associazioni Venatorie Italiane), le quali, unitamente alla Conferenza dei Sindaci, concorreranno al perseguimento delle finalità di tutela, di valorizzazione e di sviluppo. Sarà bene, inoltre, che accanto al Consiglio Direttivo venga individuato anche un organismo rappresentativo dei Comuni, con funzione di controllo e indirizzo programmatico.