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Attività di gestione idraulica nelle Valli di Comacchio

(Comacchio, 12 Lug 23) In relazione alla nota diffusa da Legambiente Circolo Legambiente Delta del Po di Comacchio e da Italia Nostra Ravenna, circa la deliberazione del Comitato Esecutivo dell'Ente Parco n. 58 del 3/7/2023, si ritiene doveroso precisare che nessuno dei punti sollevati dalle due associazioni trova giustificazione.

Il testo della convenzione tra l'Ente Parco Delta del Po e l'Associazione Libera Caccia è molto chiaro. Sorprende che le associazioni non ne abbiano compreso il significato. I dubbi sulla trasparenza dell'attività amministrativa dell'Ente Parco sono fugati dallo stesso fatto di aver ricevuto la nota in oggetto da Legambiente Comacchio, poiché la convenzione è stata immediatamente pubblicata sull'albo pretorio dell'Ente Parco.

L'acqua delle Valli di Comacchio non viene affatto privatizzata, né tantomeno vengono privatizzate le manovre idrauliche compiute attraverso i manufatti presenti nelle stazioni di Foce e Bellocchio. La convenzione riporta chiaramente "L'Ente… si impegna a predisporre e comunicare al coordinatore entro la fine di ogni mese, un calendario operativo delle manovre idrauliche da effettuare nel mese successivo presso le due stazioni da pesca di Bellocchio e Foce, che costituirà mandato vincolante per i volontari dell'Associazione, tenuti a svolgere esclusivamente le manovre indicate dall'Ente, nei luoghi, modi e tempi contenuti nel calendario operativo".

Non trovano pertanto alcuna giustificazione le altre strumentali perplessità sollevate da Legambiente Comacchio e Italia Nostra Ravenna relativamente al favorire o sfavorire comparti vallivi a fini venatori o al fatto che le manovre possano essere in contrasto con le finalità di conservazione della biodiversità fissate dall'Unione Europea.

Proprio quanto accaduto in occasione degli eventi atmosferici del mese di maggio (che non hanno provocato danni ambientali soltanto nel ravennate, ma anche nel ferrarese, anche se l'assenza di fiumi appenninici non ha determinato esondazioni, ma le precipitazioni copiose hanno comunque causato un repentino e straordinario innalzamento dei livelli idrici) ha indotto l'Ente Parco a ricercare forme di collaborazione per disporre di un numero maggiore di persone per effettuare manovre idrauliche urgenti e non ordinarie, da affiancare al personale proprio, non certo per sostituirlo.

I volontari dell'Associazione Libera Caccia si sono resi disponibili di propria iniziativa ad effettuare le manovre richieste dall'Ente, 24 ore su 24 e a loro non vanno critiche, ma tutto il nostro ringraziamento. Ovviamente saranno debitamente formati prima di avviare l'attività, sia per imparare ad effettuare le manovre, sia per ragioni di sicurezza.

Altre Associazioni avrebbero potuto fare lo stesso, ma non lo hanno fatto. In ogni caso, c'è massima disponibilità dell'Ente a collaborare con tutti coloro che hanno voglia di spendere tempo ed energie per la conservazione delle nostre meravigliose aree naturali.

Non soltanto tutte le scelte gestionali, ma anche il controllo degli effetti, il rilevamento di eventuali danni e il monitoraggio delle caratteristiche dell'acqua delle Valli di Comacchio rimangono in carico all'Ente,  che già provvede con proprio personale tecnico altamente qualificato, tanto che nella convenzione non si fa minimamente riferimento a tali attività, che restano istituzionalmente in capo all'Ente pubblico.

L'Ente Parco ha tutti gli strumenti pianificatori e le conoscenze tecniche e scientifiche per individuare gli obiettivi gestionali di conservazione delle biodiversità e, di conseguenza, per sapere come gestire l'acqua nelle Valli di Comacchio. La difficoltà a svolgere le manovre idrauliche deriva da oggettive limitazioni finanziarie che rendono impossibile completare la pianta organica. L'Ente ha già reso edotta formalmente la Regione nei mesi passati di questa problematica. L'invito di Legambiente Comacchio e di Italia Nostra Ravenna in tal senso giunge tardivo.

Riguardo alla necessità di pubblicare un bando, Legambiente Comacchio e Italia Nostra Ravenna, in quanto esse stesse Enti del Terzo Settore, dovrebbero sapere che le convenzioni con le associazioni non sono soggette al Codice deli Appalti e non sono necessari bandi di manifestazione di interesse o avvisi pubblici di gara.

Infine, una richiesta che facciamo noi al Circolo di Legambiente Comacchio e a Italia Nostra Ravenna. Questo Ente Parco ha una convenzione per la vigilanza con le Guardie Ecologiche Volontarie (tra cui anche le ottime Guardie Ecologiche di Legambiente), che presidiano e controllano il territorio per conto dell'Ente stesso e sotto il suo coordinamento. La Regione ci ha imposto questa convenzione, perché non siamo in grado di svolgere questo compito di istituto, previsto dalle leggi sulle aree protette, pagando direttamente guardiaparco dipendenti. Che differenza c'è tra quella convenzione sulla vigilanza e questa sull'effettuazione di manovre idrauliche? Però, su quella convenzione, il Circolo Legambiente di Comacchio e Italia Nostra Ravenna non hanno mai avuto nulla da obiettare.

Attività di gestione idraulica nelle Valli di Comacchio
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